Fede e conoscenza - di Anna Cuomo - 24-10-12 -

 

Osea 4:6 Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza.

 

Fede e conoscenza devono camminare sullo stesso binario. La fede è un dono di Dio ma senza la conoscenza il rischio che si corre è quello di credere anche in cose che non hanno alcun fondamento, scadendo nell’idolatria e rischiando di offendere Dio.

La principale fonte di conoscenza è la Parola di Dio, presente nella Bibbia ed è talmente importante che Gesù nel deserto rispose al tentatore: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"».  (Mt 1:4)

Purtroppo, certe tradizioni hanno favorito la diffusione di pratiche religiose che non hanno nessun fondamento biblico e che sono state incoraggiate o tollerate sotto la definizione di “devozione popolare” e, che invece, alla luce della Parola di Dio, si rivelano come vere e proprie forme di idolatria.

L’uso di parole quale "venerazione" o altri non cambia la sostanza (1) .

Romani 1:25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. A questo si aggiungono forme di devozione verso statue, immagini, altri oggetti, definiti a torto sacri. La Parola ammonisce in più punti i cristiani a rifuggire da tale tipo di idolatria e ad adorare Dio in Spirito e verità, così come Gesù stesso ci ha insegnato.

In alcuni casi, dietro la devozione verso altre creature si nasconde una vera e propria menzogna. Si sente dire che ci si rivolge ad altre creature in quanto intermediari di Dio e più vicini all’uomo rispetto a Dio o più pronti ad ascoltarli o più degni di portare le preghiere a Dio. Questa è una menzogna da rigettare con tutte le nostre forze alla luce della Parola di Dio. Il Creatore che,  per mezzo di Gesù, non ha esitato ad offrire il Suo Figlio per i peccati, come potrebbe fare preferenza tra i credenti che lo pregano?

Nelle scritture, in nessun punto ci sono preghiere verso altre creature. C’è un solo Dio e un solo mediatore tra Dio e gli uomini ed è Gesù Cristo uomo. Addirittura in Apocalisse, Giovanni viene rimproverato perché dinanzi alla visione gloriosa di un angelo di Dio, cerca di adorarlo. Ap. 11: 8 Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose. E, dopo averle viste e udite, mi prostrai ai piedi dell'angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo. 9 Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio

 

 

Indice riflessioni in pillole   -   Home

x scrivere:  mispic2@libero.it

 

 

 

(1) -

Venerazione detta più propriamente "dulìa" s. f. [dal gr. δουλεία, propr. «servitù», der. di δολος «servo»] è un culto  che si presta nel cattolicesimo ai santi, distinto dal culto dovuto a Dio (latrìa) e da quello dovuto alla Madonna (iperdulìa). (Treccani)

I termini dulìa e iperdulìa significano essere servi di o prestare culto a qlc. (www.etimo.it/?term=dulia). Della stessa radice è il termine ierodulìa che sta a significare le forme di prostituzione sacra che si volgevano nei templi pagani.