Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

"CHI, IO SIGNORE?   MA NON PUOI MANDARE UN ALTRO?"

di Renzo Ronca - 27-6-12

 

 

 

A volte non rispondiamo alle richieste del Signore inventando un sacco di scuse. Questo può procurare un dispiacere allo Spirito Santo perché i nostri rifiuti non sono quasi mai giustificati.

Come faccio a capire che è il Signore a mandarmi? -  Partiamo dall’idea che la vita cristiana è già “missione” cioè un servire Dio amando il prossimo. Essere cristiani e non vedere e non sentire le esigenze degli altri è impossibile; significherebbe non essere cristiani. Ci sono poi “missioni” generali (come la famiglia) ed altre particolari quando necessiti solo tu e nessun altro. Quando una cosa ti viene chiesta anche dal Signore te ne accorgi: si ripete più volte. Può infastidirti/preoccuparti, puoi schivarla una due tre volte, ma difficile che passi inosservata. Poi ad un certo punto il Signore fa lo stesso quella cosa, ma senza di te; ed allora è molto triste.

Tramite qlc fratello che ti chiede aiuto a volte è Gesù che bussa. Gesù dice “dai a chi ti chiede” e dunque ci invita ad una predisposizione gratuita. Penso che la nostra coscienza rinnovata sia in grado di recepire la qualità di tali richieste. Ma la coscienza rinnovata, per rimanere tale, deve rinnovarsi ogni mattina. Se ci ripieghiamo per vari motivi ecco che la nostra maturità tornerà indietro e regredirà a stadi infantili egoistici, pensando meno agli altri e più a se stessi. Quindi certe richieste saranno recepite più come una scocciatura che come una missione.

“Non sono in grado di farlo.. manda un altro” – E’ una scusa. Se la richiesta viene dal Signore, sei in grado, perché sarà Lui a “fare” e non tu.

“O io o un altro è lo stesso… meglio un altro..” – Non è lo stesso per niente! Il Signore ti ha chiamato per nome, non ha chiamato uno a caso che passava per la via in quel momento. Ha salvato te, ha chiamato te, ed è a te che manda una richiesta per aiutare un altro. Se chiama te vuol dire che tu hai le cose che non ha un altro. Ricorda che i talenti non sono tuoi possedimenti personali.

“Adesso non posso, è un periodo difficile per me…” – Tutte scuse. Tu devi tutto al Signore che ti ha salvato. E’ Lui la tua forza.

“Non me la sento…” – Esci dalle tue abitudini e comodità e fai quanto ti viene chiesto. C'è bisogno di te.

"Perchè devo fare questo per gli altri quando il Signore non era con me quella volta? Allora nemmeno io ci sarò in questa cosa!" -Forse certe volte la ribellione è il sentimento vero che cercavamo di nascondere. Il Signore ci ama moltissimo e se ci pare di essere stati trattati con ingiustizia da Lui, significa che non abbiamo capito ciò che è successo. Prendiamo questa opportunità de servizio per tornare in pace con Dio. Capiremo molte cose e la nostra mente tornerà serena.

"Mi secca, l'ho detto già tante volte e non mi ascoltano è inutile, non lo ripeterò all'infinito, ho altre cose da fare... lo faccia un altro"  Questo è peggio della ribellione. E' un voler appropriarsi delle cose di Dio (i talenti per esempio, lo sp di discernimento, l'intelligenza, il giudizio, ecc..) e gestire tutto mettendo noi stessi al posto di Dio, come ne sapessimo di più di Lui; come se volessimo insegnarGli chi veramente ha bisogno da chi non lo ha.

Tutti possiamo incorrere in queste piccole o grandi disubbidienze per vari motivi. Preghiamo il Signore perché ci dia l'umiltà e il coraggio di servirLo come vuole Lui, non come pensiamo noi.

  

 

Correlazioni

La missione – seguire il Signore - servire

Manda me!

 

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