Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 "...diventate come i bambini..."

 

Meditazione da Matteo 18:1-3 di M.V. -4-6-12

Gesù ci esorta a diventare bambini, ma non certo in senso letterale.

 

 

 

In quel momento, i discepoli si avvicinarono a Gesù, dicendo: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?» Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. (Matt. 18:1-3)

 

Spesso si sente dire che per ritrovare la felicità che avevamo da bambini è necessario ritornare tali, promuovendo però una regressione patetica in ambito puramente comportamentale ed emotivo, quindi viene idealizzata un immagine di adulto che non prende niente sul serio, senza coscienza, senza responsabilità, in balia delle passioni, che deve provare tutto, che deve cogliere ogni occasione senza remore, abbandonandosi ad una frenesia ludica fine a se stessa.

Niente di più sbagliato e lontano da quello che Gesù intendeva.

Ogni bambino si affida totalmente ai suoi genitori, sente quasi istintivamente l’amore incondizionato che questi hanno nei suoi confronti e sa che non può assolutamente fare a meno del loro sostegno e della loro guida. Si sente quindi amato, ed è sicuro che ogni loro decisione, ogni loro azione è sicuramente finalizzata al suo bene, si sente quindi felice e pronto ad affrontare la sua crescita.
Questo suo affidarsi totalmente e sinonimo di fiducia, che a sua volta è sinonimo di fede.

Gesù ci esorta a diventare bambini, ma non certo in senso letterale. Ci chiede di ricordare la fede che avevamo per i nostri genitori come modello per una fede, da adulti consapevoli, verso di Lui, una fede che ci fa sentire amati, sicuri, che da felicità e sostegno per la nostra crescita spirituale.

E’ questa fede che ci salva e ci fa entrare nel regno dei cieli, non una fede ragionata, studiata a tavolino, ma sincera e sentita come quella di un bambino verso i propri genitori.

 

 

 

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