Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

NON CON LA FATICA DIVENTIAMO CRISTIANI, MA CON LA RESA

Di Renzo Ronca – 22-3-12

 

 

 

DOMANDA come e' faticoso essere un buon cristiano.ho sempre paura di deluderlo e di deludermi.

RISPOSTA: I miei erano contadini ed io da piccolo quando andavo dai nonni a volte provavo ad usare qualche attrezzo per la campagna, non so una pala, una zappa… loro si mettevano a ridere e mi dicevano -no, così ti stanchi e non concludi niente- Capivo che c’erano dei modi migliori ma non mi era facile metterli in pratica. Continuiamo l’esempio della pala; è facile capire come si usa: la prendi con due mani, raccogli la terra da una parte e poi la butti da un’altra parte. Questo in teoria. Nella pratica “il cittadino” non abituato a fare lavori da contadino, se prende la pala, dopo un quarto d’ora ha già mal di schiena, dopo un’ora è distrutto e la sera è tutto dolorante. Il fatto è che ci sono dei modi di usare la pala che non fanno faticare o molto poco: posizione della schema in un certo modo, appoggio del manico sulla coscia (tipo una leva) quando si solleva, ecc.  Questo vale anche se devi passare la scopa dentro casa: c’è un modo rigido che ti stanca subito ed un modo giusto nella postura  che è quasi rilassante. Nessuno riuscirebbe a fare un lavoro di una giornata intera in modo rigido. Anche suonare la chitarra o il pianoforte, o qualsiasi strumento richiede un modo giusto; secondo te perché i maestri insistono tanto sulla posizione di base? L’impostazione iniziale è fondamentale. Ma perfino la voce richiede un modo per essere usata; seppure tutti pensano che sia facile saper parlare, si scopre che non è così facile: io che lavoro in una scuola ho visto diversi casi di uso sbagliato della voce degli insegnanti con dei congedi per malattia per imparare di nuovo ad impostare le corde vocali.

Tutto questo lungo discorso serve a capire una cosa importante: non è con la fatica fisica, non è col solo sforzo tuo personale che diventerai un buon cristiano. Più ti affatichi a cercare di essere perfetto e più la perfezione si allontanerà da te e ti sembrerà di essere un incapace; ma non è vero, non sei affatto incapace, è che nessun uomo da solo riuscirebbe mai ad essere un buon cristiano senza “la giusta impostazione spirituale”.

E qual è questo giusta impostazione, il giusto atteggiamento? Non è il fare da soli, non è la ricerca della perfezione delle opere, ma è la resa. Già, la resa. Quando uno vedendo che da solo non ce la fa a superare un muro, inutile che si accanisca; allora si ferma, ammette i propri limiti e dice, -va bene mi arrendo, è troppo alto per me, Signore, aiutami tu- ecco, allora, in quel momento interviene l’aiuto: si chiama “grazia”. Dopo la consapevolezza dei nostri limiti, se alziamo lo sguardo a Dio,  non c’è la sconfitta, ma la vittoria perché è sempre Dio che combatte per noi; e Lui è uno che non si ferma davanti a nessun muro. La grazia di Dio, in questo nostro arrenderci a Lui, viene liberata, agisce, liberando noi in un modo meraviglioso che non possiamo capire. Noi per grazia di Dio saremo come persone nuove con nuova energia, con nuove capacità. La speranza ci darà determinazione e la presenza dello Sp Santo ci guiderà in ogni cosa.

 

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