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SIATE SOBRI Significato sobrietà - istinti sessuali - vegliare di Renzo Ronca - 25-1-12
Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare (1Pietro 5:8)
“Sobrio” è il contrario di “ebbro”. L’uomo “ebbro” è quello che ha “la mente offuscata dal troppo vino bevuto” (Trecc). Sobrio è dunque l’uomo “non ebbro”, cioè dalla mente limpida, attento a ciò che mangia a ciò che beve e in generale a tutti gli appetiti naturali. Per estensione possiamo aprire la raccomandazione dell’apostolo Pietro anche ad altre attività più subdole. Alcuni appetiti naturali possono trovare uno sfogo anche nel virtuale di internet. Gli istinti sessuali per esempio. La facilità di poter accedere ad immagini e filmati espliciti di tipo erotico, accende per così dire anche un appetito fisico-mentale, per cui è facile arrivare alla pornografia. Chi vede queste immagini e filmati con una certa regolarità ha nella mente, suo malgrado, l’impressione forte di certe emozioni che condizioneranno la sua vita di tutti i giorni. Se questo è un uomo e si trova a parlare normalmente con una donna, non potrà evitare l’irruzione -tipo flash- di certe immagini. Tutti questi immagini e ricordi ricorrenti di tipo sessuale si comporteranno come degli occhiali scuri che modificheranno il colore di tutte le cose. L’uomo sarà come “ubriaco di queste immagini” dal contenuto emotivo molto forte. A certi livelli questa pratica diventa dipendenza e si parla di patologia da curare. In questi casi l’uomo avrà come sporcato, contagiato la sua mente, esattamente come chi ha bevuto troppo alcol. Tutto, tutto quanto sarà visto in funzione del sesso.
Il disturbo potrebbe verificarsi addirittura nella preghiera. Il diavolo infatti appoggiandosi sui nostri istinti, amplificandoli e mostrandoceli come indispensabili per il nostro piacere, cerca di mettere questo desiderio come al primo posto tra le nostre necessità fisiche. Questo pensiero-necessità occuperà tanto di quello spazio da contrarre sempre più le esigenze spirituali, che ne saranno quasi soffocate. So del caso di una signora che pur sforzandosi in buona fede di pregare, proiettava invece le immagini sporche sopra quelle sacre. Quando si arriva a questo è necessario un aiuto per potersi “ripulire”, per decontaminarsi. Un ragionamento analogo potrebbe farsi per gli istinti aggressivi e la violenza continuamente sperimentata nei giochi virtuali o subìta nei film; oppure nella ricerca dell’emozione del gioco tramite i media, ecc. L’apostolo nel raccomandarci la sobrietà accompagna un’indicazione importante: “vegliate”. E’ come se dicesse “prevenire è meglio che curare”, infatti, sapendo che “l’appetito vien mangiando” noi dobbiamo prevenire l’eccessivo desiderio del cibo, l’eccessivo alcol e le eccessive emozioni che insaziabilmente richiamano altre emozioni dello stesso genere sempre più forti. Anche la ricerca dell’adrenalina in situazioni di pericolo può diventare come una droga, ed uno per cercare di "ubriacarsi" in continuazione di questa ricerca di adrenalina può finire per procurarsi davvero del male. Chi non ha avvertenza, cioè non veglia sulle sue emozioni e i suoi appetiti finisce per entrare in una specie di “centrifuga emozionale” che alla fine gli farà perdere il controllo. “Osservatevi” dal di fuori, ogni tanto. Provate a vedere con obiettività come scorrono i vostri pensieri: sono fluidi, regolari, seguono docilmente la vostra volontà, riuscite a concentrarvi in ogni cosa? Oppure alcuni pensieri sono quasi ossessivi e prorompono anche quando non è il momento? Appena vi accorgete di qualche anomalia tornate subito al Signore e la Sua presenza ristabilirà l’equilibrio. Nei casi di vera e propria dipendenza patologica invece è necessario l'ausilio di personale specializzato.
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