Siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera (Romani 12:12)

 di Renzo Ronca - (10-12-11) - 24-2-18

 

Quando un’anima si offre come sacrificio vivente a Dio (Rom 12:1-2) ha compiuto tutto. Le resta solo da mantenersi coerente nella pratica.

Ricevere Cristo in se stessi significa essere consapevoli che con Lui abbiamo ereditato il paradiso, la vita eterna.  Certo finché staremo sulla terra non lo potremo sperimentare, però è tale la fiducia in Lui che l’attesa di questa eredità ci riempie di speranza.

Una speranza così grande manda via ogni tristezza mentre ci riempie di gioia. Una gioia trattenuta, come un gioiello nascosto in un grosso batuffolo d’ovatta; una “gioia timorosa”, ma sempre fonte di felicità per la nostra fede.

Ecco perché quando siamo nella sofferenza dobbiamo ricordare a noi stessi a che meraviglia siamo destinati. Questo ricordarci le promesse di Gesù ci distaccherà dalla sofferenza quanto basta per non esserne travolti. La sofferenza, le prove passano.

La pazienza significa richiamare alla mente il motivo per cui le sofferenze passano. Noi aspettiamo la liberazione, il rapimento, la salvezza per l’eternità. Una prova può durare ore, giorni, mesi ma anche durasse lunghi anni, anche se durasse l'intera nostra vita terrena, nulla sarebbe a confronto dell’eternità in cui stiamo per entrare.

 

Ma potremmo non farcela da soli; è per questo che entra in gioco la preghiera. E non una preghiera qualsiasi bensì una preghiera costante, perseverante, duratura. Dio non ci spinge alla preghiera perché ama sentirsi supplicato, come un imperatore che cerca gli onori; se ci spinge alla preghiera è per noi stessi; infatti tanti cambiamenti e miglioramenti avvengono in noi quando preghiamo. Entriamo in una realtà spirituale diversa, ne apprendiamo le strade, affiniamo i sensi dell’ascolto, cambiamo il nostro cuore ricevendo grazia su grazia, ma soprattutto tempriamo il nostro carattere. La nostra persona diventa forte, sa cosa deve sperare, sa che la sofferenza passerà, diventa determinata ed impara la lotta. Per vivere nell’attesa di Gesù bisogna saper lottare essere sicuri e combattere per mantenere la gioia e la fede. E’ nella continuità di questa predisposizione del cuore verso Dio che riceveremo sempre maggiore forza. Perciò non ci scoraggiamo mai.

 

 

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