CERCHIAMO DI NON ESSERE COME L’ASINO SELVATICO

 -di Renzo Ronca  (27-9-11) 

 

 

 

 

 “L'angelo del SIGNORE le disse ancora: «Ecco, tu sei incinta e partorirai un figlio a cui metterai il nome di Ismaele, perché il SIGNORE ti ha udita nella tua afflizione; egli sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli»”(Genesi 16:11-12)

 

 

 

 

L’asino selvatico (chiamato anche “onagro”) ha una caratteristica: con le zampe posteriori lancia dei sassi contro chi gli si avvicina. Da qui forse deriva un detto popolare delle mie parti che dice: “sei come il somaro che più gli fai del bene e più tira calci”. Lo stesso nome “onagro” fu dato ad una macchina da guerra antica, una specie di catapulta che serviva a lanciare delle pietre contro il nemico.  

 

Questo modo di comportarsi, piuttosto ombroso, diffidente, aggressivo, sempre pronto a “lanciare pietre” anche contro i fratelli in una specie di guerra continua, è quello che il Signore profetizzò per Ismaele, come abbiamo letto nella frase iniziale.

 

Noi diciamo di essere cristiani ma in molti casi ci comportiamo come l’onagro, tiriamo calci verso tutti, senza distinguere tra amici e nemici.

La diffidenza dell’asino selvatico può essere utile contro i cacciatori che lo vogliono imprigionare, ma certamente non è buona per chi dovrebbe fare della fratellanza il suo stile di vita.

 

 

 

 

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