Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

CONTRO IL MALE, DIFESA DELL'UOMO E VITTORIA DI DIO, TECNICA DA IMPARARE

Riflessioni su Ezechia rapportate ai nostri giorni - 6

Di Renzo Ronca – 9-8-11

 

 

 

 

[Imm: Castel Sant'Angelo Roma - Arcangelo Michele]

 

 

 

 

 

 

 

 

Abbiamo visto il dispiegamento delle potenti forze armate assire e il pauroso discorso del loro generale, in lingua ebraica, a tutta Gerusalemme; discorso che metteva in crisi tutti i punti  della difesa, in cui alla fine invitava tutti gli abitanti della città a ribellarsi al loro re e ad arrendersi, in quanto non avevano altra scelta.

 

Ezechia aveva previsto il tentativo del capo assiro di portare divisione e ribellione nella popolazione, infatti precedentemente aveva dato l’ordine al popolo di non rispondere. Questo è intelligente e giusto. Ezechia Aveva capito benissimo la lezione precedente sull’’impossibilità di trovare un compromesso col nemico e non ci cade una seconda volta. Col diavolo non si può trattare; sarebbe un errore dargli lo spazio per una risposta o un qualsiasi pretesto per continuare il suo piano.

Si fosse comportata così anche Eva, tacendo senza rispondergli, quando il serpente le disse che non era vero ciò che aveva detto Dio!

 

Frenata la prima reazione istintiva di paura, controllato momentaneamente popolo ed esercito, il re Ezechia compie tre azioni importanti: si veste di sacco[1], entra nel tempio, manda le sue persone più importanti tra capi e sacerdoti, anch’essi coperti di sacco, dal profeta Isaia ad interpellare l’Eterno.

 

2Re 19:1 Quando il re Ezechia ebbe udito questo, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, ed entrò nella casa del SIGNORE. 2 Mandò Eliachim, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e i sacerdoti più anziani, coperti di sacchi, dal profeta Isaia, figlio di Amots.

 

Questo modo di fare, in apparenza la disperazione di un perdente, è in realtà la sua mossa vincente. Umiliato se stesso, prostrato a cercare nel tempio la faccia dell’Eterno, cerca la Sua Parola attraverso il profeta. Egli sa che Dio solo è Dio e può ogni cosa; a Lui si rivolge direttamente. Altri re di Israele, provati allo stesso modo, non si comportarono così, ma si inorgoglirono essi stessi, oppure cedettero alla paura, oppure uccisero gli stessi profeti che volevano correggerli per il loro bene.

 

2Re 19:3 Essi gli dissero: «Così parla Ezechia: "Oggi è giorno d'angoscia, di castigo e di disonore; poiché i figli stanno per uscire dal grembo materno, però manca la forza per partorirli. 4 Forse il SIGNORE, il tuo Dio, ha udito tutte le parole di Rabsaché, che il re d'Assiria, suo signore, ha mandato per insultare il Dio vivente; e forse, il SIGNORE, tuo Dio, lo punirà per le parole che ha udite. Rivolgigli dunque una preghiera in favore del resto del popolo che rimane ancora"».

 

Ezechia non antepone la sua persona, ma abbassando se stesso, chiede una preghiera di intercessione per tutta la sua gente contro un nemico che, per mezzo del generale Rabsaché, ha offeso Dio stesso mettendo in dubbio la Sua capacità di salvare il Suo popolo.

Questo è il giusto modo di combattere un nemico potente: chiamare Dio in causa e mettere Lui di fronte al nemico.

 

2Re 19:6 E Isaia disse loro: «Così direte al vostro signore: "Così dice il SIGNORE: Non temere per le parole che hai udite, con le quali i servi del re d'Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all'udire una certa notizia, egli tornerà nel suo paese; e io lo farò morire di spada nel suo paese"».

 

La risposta di Dio è pronta: Prima lo rassicura e lo rafforza “Non temere!”.

Quante lo Spirito Santo ha calmato i nostri cuori agitati con questa frase! “Non temere!” e tutto, in un attimo, tutto sembra ridimensionarsi. Lode a Dio!

L’Eterno gli rivela l’essenziale: il futuro immediato (all’udire di una certa notizia il nemico tornerà nel suo paese) e quello più lontano (lo farò morire di spada nel suo paese). Questo era sufficiente. A volte il Signore non ci spiega i particolari perché questo è bene per noi. Noi pur avendo il sostegno della Sua Parola dobbiamo procedere sempre per fede. Se ci dicesse i più piccoli particolari torneremmo ad uno stadio infantile in cui obbediremmo in tutto senza più pensare, senza più ragionare. Dio desidera degli uomini liberi che sappiano pensare, riflettere, e dove possibile che possano arrivare da soli alle soluzioni.

 

In effetti come disse Elia così avvenne. Gli Etiopi (alleati di Giuda) attaccano il re assiro Sennacherib su un altro fronte e questi deve spostare il suo esercito. Tuttavia egli invia un altro messaggio, più pauroso e più arrogante del primo:

 

2Re 19:10 «Dite così a Ezechia, re di Giuda: "Il tuo Dio, nel quale confidi, non t'inganni dicendo: 'Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d'Assiria'. 11 Ecco, tu hai udito quello che i re d'Assiria hanno fatto a tutti i paesi, come li hanno distrutti; e riusciresti a scampare? 12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Caran, di Resef, dei figli di Eden che erano a Telassar, riuscirono forse a liberarle? 13 Dove sono il re di Camat, il re di Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Ena e d'Ivva?"»

 

Alle volte l’aiuto del Signore, la Sua stessa parola che ci aveva rassicurato, sembra come indebolirsi di fronte all’evidenza della cattiveria del nemico; questi infatti è come se gli avesse detto: “Tu pensi che sia vero quanto ti ha detto il tuo Dio? Io mi sposto si, ma solo per un momento, tra poco torno e ti distruggerò e nessuno potrà impedirmelo; ricordati come ho distrutto gli altri prima di te. Preparati dunque a morire.” Di fronte ad una determinazione così forte Ezechia non vede la realizzazione della seconda parte della profezia. Capisce che la lotta sta continuando e lui pure continua a lottare come ha già iniziato: non risponde direttamente a quelle insolenze, ma si aggrappa ancora di più all’Eterno e porta direttamente a Lui il messaggio. La sua preghiera è corretta: espone quanto accade e chiede non la gloria personale, ma la salvezza del suo popolo affinché Dio stesso possa essere glorificato.

 

2Re 19:14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa del SIGNORE, e la spiegò davanti al SIGNORE.15 Ezechia pregò davanti al SIGNORE dicendo: «SIGNORE, Dio d'Israele, che siedi sopra i cherubini, tu solo sei il Dio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16 SIGNORE, porgi l'orecchio, e ascolta! SIGNORE, apri gli occhi, e guarda! Ascolta le parole che Sennacherib ha mandate per insultare il Dio vivente! 17 È vero, SIGNORE; i re d'Assiria hanno devastato le nazioni e i loro paesi, 18 e hanno dato alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; erano opera di mano d'uomo: legno e pietra; li hanno distrutti. 19 Ma ora, SIGNORE nostro Dio, salvaci, te ne supplico, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra riconoscano che tu solo, SIGNORE, sei Dio!»

 

Quando le nostre preghiere sono gradite a Dio, quando l’arroganza del nemico si fa eccessiva, Egli subito interviene per la nostra salvezza e per il Suo Nome.

 

2Re 19:20 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire a Ezechia: «Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d'Assiria.[…]   

32 Perciò così parla il SIGNORE riguardo al re d'Assiria: Egli non entrerà in questa città, e non vi lancerà freccia; non l'assalirà con scudi, e non alzerà trincee contro di essa. 33 Egli se ne tornerà per la via da cui è venuto, e non entrerà in questa città, dice il SIGNORE.34 Io proteggerò questa città per salvarla, per amor di me stesso e per amor di Davide, mio servo».

 

Ecco che subito, DIRETTAMENTE, l’Eterno interviene e manda il Suo angelo sterminatore nell’accampamento del nemico uccidendo immediatamente 185.000 uomini. In questo modo l’arrogante Sennacherib è come falciato e deve tornare  a Ninive, senza più dire nemmeno una parola. Questo re nemmeno di fronte all’evidenza riconosce il Dio di Ezechia come unico Dio, e mentre sta adorando uno dei suoi idoli, ecco che si compie il suo destino.

 

35 Quella stessa notte l'angelo del SIGNORE uscì e colpì nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò la mattina, erano tutti cadaveri. 36 Allora Sennacherib re d'Assiria tolse l'accampamento, partì e se ne tornò a Ninive, dove rimase. 37 Mentre egli stava adorando nella casa del suo dio Nisroc, i suoi figli Adrammelec e Sareser lo uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese di Ararat. Suo figlio Esaraddon gli succedette nel regno.

 

Ezechia in questo caso è per noi un modello di comportamento quando ci sentiamo circondati dalle forze maligne. A volte il diavolo si serve di persone arroganti apparentemente potentissime che ci disprezzano, ci deridono e ci spaventano con la loro forza. Possono essere persone vere, ma anche situazioni complesse in cui sembra noci sia più via d’uscita. Se così sembra, non ci perdiamo d’animo, abbassiamo noi stessi, non ci mettiamo a competere col nemico, non gli rispondiamo nemmeno, andiamo direttamente a Dio. Diciamogli: “O Signore, non guardare la mia incapacità e la mia angoscia, vedi come agisce il nemico? Io confido in Te, ma da solo non posso nulla. Per i meriti di Gesù Cristo che mi ha riscattato col Suo sangue, anche io sono del tuo popolo o Dio, anche io sono Tuo figlio. Non permettere che il nemico possa prevalere su di me perché il mio cuore è tuo e il nemico non può separarmi da te. Aiutami salvami nel nome di Gesù che mi ha riscattato a grande prezzo”

 

In questo modo supereremo anche noi, come Ezechia, le prove più difficili.

 

Vedremo la prossima volta come Ezechia dovette affrontare una prova ancora più difficile a cui non era preparato.


 

Correlazioni:

 

DOSSIER:  IMPARIAMO A COMBATTERE SATANA - versione pdf - 21 pagine - 470K circa

 

 

 

 

 


[1] Vestirsi di sacco: è un indumento ruvido di pelle di capra, che simboleggia afflizione e disperazione interiore (ma non disperazione di fede, la quale  invece risulta spesso molto più forte).

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica - vedi AVVERTENZE