Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

PER PRIMA COSA IL TEMPIO!

Riflessioni su Ezechia rapportate ai nostri giorni - 2

Di Renzo Ronca – 29-7-11

 

 

 

 

2 Cronache 29:3 “Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, riaprì le porte della casa del SIGNORE, e le restaurò”.

Tra le tante cose abominevoli che aveva commesso il re Acaz, padre di Ezechia, c’era quella di aver chiuso il tempio. Questo atto era molto grave: nel tempio si manifestava l’Eterno in mezzo al suo popolo. Il tempio era il cuore pulsante della fede e della vita dei Giudei. Come può vivere una persona senza il cuore? La morte di un popolo inizia quando non può più instaurare un rapporto con Dio. Per questo noi oggi ci stiamo distruggendo.

Il giovane Ezechia lo aveva capito benissimo e il primo suo gesto ufficiale come re fu proprio quello di riaprire il tempio e di restaurare il culto. Non perse tempo in riunioni e consultazioni di corte; il primo giorno si sedette sul trono regale e con determinazione fece subito riaprire il tempio.

Tale decisione ed immediatezza sono necessarie anche per la nostra vita quando siamo stati soffocati da una lontananza eccessiva dal Signore. Il nostro cuore è come il tempio dei Giudei, forse è stato chiuso troppo a lungo e deve subito essere riaperto! Qualcuno ci stava soffocando ma la nostra nuova nascita in Cristo Gesù ci ha ridato nuove forze! Ezechia è un giovane rinnovato in Dio che succede al padre Acaz, un vecchio re che fece il male davanti all’Eterno. Anche noi eravamo come il vecchio re nel peccato ed aperti ad idolatrie, ma siamo adesso come il giovane nuovo re Ezechia, l’uomo rinnovato nella grazia, che ricostituisce con decisione il suo rapporto con Dio.

Questo è il culto che dobbiamo subito ravvivare: la nostra comunione, l’offerta giornaliera di noi stessi a Lui tramite la lode, il ringraziamento, la preghiera, l’ascolto della Parola.

“Dio ha manifestato la sua misericordia verso di noi. Vi esorto dunque, fratelli, a offrire voi stessi a Dio in sacrificio vivente, a lui dedicato, a lui gradito. È questo il vero culto che gli dovete” (Romani 12:1 – Ediz. TILC)

(continua)

 

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