COME POTRO' SOPPORTARE ME STESSO SE TU NON MI CONFORTERAI?

-preghiera tratta da "Imitazione di Cristo" (1) -  del 1300 - 12-6-17 

 

[Non vi sembri questa preghiera  troppo autodistruttiva. Chi veramente ha percepito la presenza del Signore sa quanto la propria umanità sia inadeguata davanti alla Sua Gloria. (RR)]

 

 

 

 

Signore mio Dio, tu sei tutto il mio bene.

E io, chi sono per osare di rivolgermi a te? Sono il tuo miserabile piccolo servo, un abietto vermiciattolo, molto più misero e disprezzabile di quanto io stesso non capisca e non osi confessare.

Tuttavia, Signore, ricordati di me, che sono un nulla, nulla ho e nulla valgo.

Tu solo sei buono, giusto e santo; tutto puoi e ogni cosa viene da te; tutto tu colmi, soltanto il peccatore tu lasci a mani vuote.

Ricordati della tua misericordia, riempi il mio cuore con la tua grazia; tu, che non permetti che resti vana la tua opera.

Come potrò sopportare me stesso, in questa misera vita, se tu non mi conforterai con la tua pietà e con la grazia?

Non distogliere da me la tua faccia, non tardare con la tua visita, non farmi mancare la tua grazia, affinché l'anima mia non divenga per te come una terra arida. 

Signore, insegnami a fare la tua volontà;

insegnami a stare degnamente e umilmente accanto a te.

Tutto tu sai di me, poiché mi conosci nell'intimo; anzi mi conoscevi prima che il mondo esistesse, prima che io fossi nato.

 

 

 

 

 

 


NOTE

(1) "Imitazione di Cristo" Libro III  “La vita interiore” cap.III  -  Questo libretto, chiamato spesso “Quinto Vangelo” viene considerato da molti il capolavoro dell’ascetica e della mistica cristiana. L’autore, anonimo, viene da alcuni identificato nel monaco agostiniano Tommaso da Kempen, -XIV-XV secolo-; da altri nel benedettino Giovanni Gersen, XII secolo

 

 

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