Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

RIFLESSIONI SUL RE EZECHIA - 1

Da giovane: Linea opposta a quella del padre

Di Renzo Ronca – 28-7-11

 

 

 

[Il re  Ezechia]

 

 

 

 

“Il regno di Ezechia occuperà nientemeno che undici capitoli della Bibbia (2 Re 18 a 20; 2 Cronache 29 a 32; Isaia 37 a 39); come se Dio, al tempo della rovina, e prima di trattare una pagina ancor più oscura, provasse piacere a indugiarsi sulla vita del suo pio servitore”[1].

 

1 Il terzo anno di Osea, figlio d'Ela, re d'Israele, cominciò a regnare Ezechia, figlio di Acaz, re di Giuda. 2 Aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, proprio come aveva fatto Davide suo padre. (2 Re 18:1-3)

 

A soli 25 anni questo giovane re partì con una intelligenza, un fedeltà a Dio ed una determinazione davvero notevoli.

Prima di prendere il potere “ebbe un breve periodo di coreggenza del trono con il padre Acaz”.[2]

 

Questi si comportò molto male verso Dio ed immaginiamo nel giovane Ezechia quali contrasti, quali lotte nel cuore, nel vedere lo sfacelo in cui il popolo di Dio era ridotto. 

Appena diventato re non pensò a se stesso, a godersi la vita, ma subito intervenne con decisione a riparare gli errori del padre. Questo andare contro la linea paterna non deve essere stato un passaggio facile. Ci vuole maturità e coraggio per cambiare completamente la direzione paterna.

Ci viene in mente un’altra presa di posizione, quella di Gesù quando di fronte all’autorità della famiglia terrena che lo voleva condizionare, manifesta con calma e fermezza la sua missione.[3]

 

Quante volte nelle nostre famiglie siamo combattuti tra un senso di obbedienza ai genitori o di dovere verso i familiari e una volontà di servire Dio in un modo diverso da come loro desidererebbero?  Non è mai facile uscire da questi conflitti. Ci vuole tempo, preghiera, discernimento. E anche una volta capito cosa fare, se la volontà di Dio fosse davvero diversa da quella di alcuni della nostra famiglia, occorre il coraggio per metterla in pratica, evitando gli odi, le liti, i rancori, superando un istintivo senso di colpa.

 

Ringrazia Dio se nella tua famiglia c’è unità spirituale, ma non ti spaventare se sono presenti differenze. Gesù seppe fronteggiare queste cose dando priorità al Padre Celeste, ma senza rompere con la famiglia terrena; anzi, da quello che vediamo nella Scrittura, se prima i suoi fratelli non credevano in Lui, dopo, uno di loro, Giacomo, divenne una colonna importante della prima comunità cristiana.[4]

 

Non temere dunque di seguire Dio se in te c’è il Suo amore. Egli saprà ricondurre tutto al bene.

 

(Continua)

 

 

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[1]

Piccolo commentario dell’Antico Testamento – 2 Re -  di Jean Koechlin

[2]

 Da “Re Ezechia” della Ch. Apost. Di Prato

[3]

Matteo 12:46 Mentre Gesù parlava ancora alle folle, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi di fuori, cercavano di parlargli. 47 E uno gli disse: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che cercano di parlarti». 48 Ma egli rispose a colui che gli parlava: «Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?» 49 E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 50 Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre».

[4]

Giovanni 7:5 Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui. – Galati 1: 19 “e non vidi nessun altro degli apostoli; ma solo Giacomo, il fratello del Signore”

 

 

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