Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

LA FELICITA' INCONTENIBILE CHE CI ATTENDE

di Renzo Ronca 22-7-11

 

Ma per voi che temete il mio nome, sorgerà il sole della giustizia con la guarigione nelle sue ali, e voi uscirete e salterete come vitelli di stalla. Calpesterete gli empi, perché saranno cenere sotto la pianta dei vostri piedi nel giorno che io preparo», dice l'Eterno degli eserciti”. (Mal 4:2-3)

 

 

 

Vorrei cercare di spiegare questa immagine: “…e voi uscirete e salterete come vitelli di stalla”, perché sono tra i fortunati che ne ha avuto esperienza diretta. Me lo ricordo perfettamente pure se sono passati tanti anni…

Mio nonno era fattore presso un proprietario terriero. Quando ero bambino la mia famiglia abitava in questa grande fattoria in cui c’erano orti, fiori, grano, alberi da frutto, e molti animali: conigli, polli, piccioni, maiali, mucche, cavalli, ecc.

La stalla era grande e piacevole. Le mucche con qualche vitellino erano legate in fila e davanti alle mangiatoie e ruminavano tranquille. Era proprio quel loro ruminare calmo, senza fretta, che dava un senso di calore e di pace. Quando i miei andavano a mungere io mi sedevo vicino a loro ed ero felice in quell’insieme.

 

I vitellini crescevano e diventavano belli grossi, dei torelli pieni di vivacità e di forza. La stalla era una costruzione rettangolare con una porta grande verso est ed una piccola ad ovest. Capitava che mio nonno ad un certo momento della giornata aprisse la porta grande della stalla dopo aver sciolto i vitelli. A me diceva di stare per qualche minuto al riparo dietro di lui, a fianco della porta. Era un momento di particolare vivacità, che tutti ci divertivamo ad osservare: i vitelli uscivano di corsa dalla porta e saltavano di gioia! Era uno spettacolo vedere tanta gioia concentrata in quei salti vigorosi pieni di allegria! Con le zampe posteriori si lanciavano verso l’alto –a me sembravano salti altissimi- poi piombavano in terra toccando con le zampe anteriori, mentre le posteriori scalciavano verso il cielo! Non ricordo bene se facevano dei muggiti, però ricordo bene quei salti. Verso il cielo, in tondo, con rincorse, frenate brusche e accelerate improvvise per saltare di nuovo! Per alcuni minuti erano un concentrato di felicità irrefrenabile, esplosiva! Quattro o cinque grossi vitelli liberi nel cortile, senza legami, che potevano correre e saltare e giocare!!  Sembravano bambini festosi all’uscita dell’asilo. Giocondità improvvisa e potente vitalità; era impressionante!  Se penso alla manifestazione di una grande felicità, anche oggi non avrei niente di meglio che ricordare quei gagliardi salti verso il cielo azzurro.

 

Questa è l’immagine con cui Malachia ci indica una sensazione che proveremo presto, quando il nostro Signore tornerà ed aprirà le porte della nostra felicità! Lode a Dio!

 

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