Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

Una tradizione che uccide

 (inviataci da Claudia Guiati - sito www.donnecristianenelweb.it  1-3-11)

[Imm: animali per sacrifici]

 

"Allora vennero a Gesù da Gerusalemme dei farisei e degli scribi, e gli dissero:

«Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi?

poiché non si lavano le mani quando prendono cibo».

Ma egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio

a motivo della vostra tradizione? Dio, infatti, ha detto: "Onora tuo padre e tua madre";

e: "Chi maledice padre o madre sia punito con la morte".

Voi, invece, dite: "Se uno dice a suo padre o a sua madre:

«Quello con cui potrei assisterti è dato in offerta a Dio»,

egli non è più obbligato a onorare suo padre o sua madre".

Così avete annullato la parola di Dio a motivo della vostra tradizione."

Matteo 15:1-6

 

 

Tempo fa ho visto un film molto interessante: “Kadosh” di Amos Gitai, un regista ebreo, israeliano, che fa un’analisi impietosa del mondo dell’ebraismo  osservante. Egli descrive in modo tragico il cuore dell'ortodossia ebraica, la comunità religiosa del quartiere Mea She'arim, nell’odierna Gerusalemme.

Kadosh vuol dire "sacro" in ebraico, e Amos Gitai analizza con sguardo laico le forme del sacro giudaico e  l'applicazione del Talmud alla vita quotidiana. Ne viene fuori un quadro funesto, perché l’applicazione della legge mosaica, in modo rigoroso, conduce allo svuotamento dei valori spirituali ed umani, ed il destino di questa applicazione rigorosa è la morte.

Gesù Cristo fu altrettanto severo con chiunque voleva applicare la legge divina non tenendo conto dei valori di amore e misericordia che l’hanno ispirata; Egli si scagliò violentemente contro i Farisei, che al Suo tempo, anteponevano l’osservanza delle leggi divine, al valore che le avevano ispirate. Dio non ha mai dato una legge allo scopo di punire e di far del male al Suo popolo; le Sue leggi hanno sempre avuto lo scopo di aiutarlo a vivere meglio e di guidarlo al bene.

Gesù contrappone l’insegnamento divino, all’interpretazione che i Farisei ne facevano:

"Dio, infatti, ha detto: "Onora tuo padre e tua madre"; e: "Chi maledice padre o madre sia punito con la morte".

Voi, invece, dite: "Se uno dice a suo padre o a sua madre: «Quello con cui potrei assisterti è dato in offerta a Dio»,

egli non è più obbligato a onorare suo padre o sua madre". "

Come potrebbe contraddirsi Dio? Prima ci ordinerebbe di aiutare i nostri genitori, e poi ce lo impedirebbe allo scopo di onorare Lui? La cosa non avrebbe senso …

L’astuzia farisaica faceva sì che uno poteva sottrarsi al proprio dovere nei confronti della famiglia, sostenendo che doveva impegnarsi ad onorare il Signore. Tutti avrebbero lodato tale comportamento, esaltandolo come estremamente spirituale, ma Gesù lo condanna apertamente, dimostrando che non possiamo amare Dio se non amiamo i nostri simili.

L’apostolo Giovanni aveva capito bene questo insegnamento di Cristo, fondato sull’amore, e ribadisce:

"Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo;

perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto.

Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui:

che chi ama Dio ami anche suo fratello." (1 Giovanni 4:20-21)

 

 

Carissimo/a,

ancora una volta, nelle parole di Cristo, Dio continua a sottolinearci la necessità di avere delle motivazioni sincere, nei nostri rapporti umani.

Voler fare “gli spirituali”, anteponendo il servizio per Dio all’amore per le persone che ci stanno accanto, non è un comportamento che onora il Signore.

Chi vuole servire il Signore, deve considerare il bene del prossimo.

Questo mi fa pensare ad un ragionamento molto pertinente dell’apostolo Paolo:

“Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge.

Infatti il «non commettere adulterio», «non uccidere», «non rubare», «non concupire» e qualsiasi altro comandamento si riassumono in questa parola:

«Ama il tuo prossimo come te stesso».

L'amore non fa nessun male al prossimo; l'amore quindi è l'adempimento della legge.” (Romani 13:8-10)

Amare il nostro prossimo significa adempire la legge, cioè onorare Dio con la nostra vita.

Come posso dire attorno a me che amo il Signore, quando tutti vedono che sono gonfia d’orgoglio e che non amo i miei fratelli?

Come posso onorare Dio se mi dimentico delle persone anziane della mia famiglia, se non mi occupo di loro, se non servo quelli che sono malati, se abbandono quelli che stanno soffrendo?

Che le parole di Cristo, oggi, possano spingerci a fare un riesame della nostra vita!

 

 

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