IL VECCHIO TESTAMENTO E’ ANCORA VALIDO?

 - di Renzo Ronca - (11-8-10) - aggiorn. 10-5-18

 

 

 

 

 

La risposta a questa domanda ce la dà Gesù stesso:  «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. (Matteo 5:17)

Allora il Vecchio Testamento non è stato abolito; dunque è valido ed è stato portato a compimento dal Nuovo, che è parte integrante della Bibbia. In pratica quando noi facciamo riferimento alla Bibbia intendiamo sia il Vecchio che il Nuovo Testamento in un perfetto insieme, letto alla luce dello Spirito Santo.

 

Facciamo un esempio pratico, mettiamo che ci sia un progetto di un costruttore lasciato a metà: “portare a compimento” significa riprendere quel progetto e completarlo fino alla fine. Nel progetto di Dio c’era la salvezza dell’uomo: come avrebbe potuto salvare l’uomo senza il Cristo che lo ha riscattato dal peccato? La legge giudaica non salva dal peccato; solo la fede per grazia salva; questo non significa che non dobbiamo rispettare la legge. Gesù è un giudeo cresciuto nella legge giudaica; Gesù non rinnega affatto la legge, infatti nel versetto successivo dice:

(v.18) Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto.

 

Tuttavia il concetto che col Nuovo Testamento Gesù ci libera dalla legge, non è mai stato facile nell’applicazione delle varie chiese cristiane, che differiscono molto nell’applicazione delle regole della legge antica. Queste vanno da un nostalgico ritorno al peso terribile della antica legge[1] appesantendo e soffocando il credente con mille divieti, ad un’estrema libertà dove tutto è permesso, fino a rinnegare qualsiasi punto del Vecchio Testamento.

 

Il punto sostanziale, secondo noi, è che non è possibile capire nessuna legge di Dio se non si comprende lo Spirito che anima la Legge stessa, che si chiama Amore e Giustizia. Senza essere stati trasformati da questo Spirito ("Nuova Nascita") ci si dovrebbe guardare bene come applicare la Legge, perché se l'applicassimo ciecamente rischieremmo di crocifiggere di nuovo il Cristo e  se non l'applicassimo finiremmo per fare solo quello che ci piace, in una pericolosa autonomia senza più riferimenti.

 

 

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[1] Viene fatta una distinzione tra la “Legge Regale” (i dieci comandamenti) e la “Legge Cerimoniale” che è un elenco di comportamenti e cerimonie che prefiguravano l’arrivo di Gesù. Nel momento della morte di Gesù il velo del tempio si squarciò (Matt 27:51 ecc) significando che con il sacrificio di Cristo era stata data all’uomo la libertà di presentarsi direttamente davanti al Padre, per i meriti di Gesù, nel tramite dello Spirito Santo.La "legge regale" sintetizzata nei dieci comandamenti, è stata inglobata nel nostro cuore e, senza farne un idolo, rimane per noi un binario da seguire.

 

 

 

 

 

 

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