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“Voi non sapete di quale spirito siete” - Luca 9:54-56 di Renzo Ronca - 3-4-10
Luca 9:54-56 - Visto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda fuoco dal cielo e li consumi, come fece anche Elia?». 55 Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò, dicendo: «Voi non sapete di quale spirito siete; 56 poiché il Figlio dell'uomo non è venuto per distruggere le anime degli uomini, ma per salvarle». Poi andarono in un altro villaggio.
Il passo biblico Gesù sta andando a Gerusalemme consapevole che lì sarebbe stato tolto dal mondo (v.51). I discepoli lo seguivano ma non capivano quello che stava per accadere (v.45). A causa di un vecchio conflitto di centinaia d’anni tra Giudei e Samaritani, alcuni non vollero dare ospitalità a Gesù; questo fatto indignò alcuni discepoli. Dopo l’esperienza della trasfigurazione sul monte (anche quello poco capito dai discepoli, v.33), probabilmente pensando ad Elia che fece scendere il fuoco dal cielo, Giacomo E Giovanni vorrebbero distruggerli per la loro mancata ospitalità; ma Gesù consapevole della loro immaturità spiega ancora il senso della Sua missione: non per distruggere ma per salvare le anime perdute.
Spunti di meditazione -Anche noi siamo discepoli del Signore e lo “accompagniamo” in un percorso che tende alla elevazione, alla resurrezione di cui dovremmo essere i messaggeri. -Quanto abbiamo capito nel nostro “discepolato”? La trasfigurazione, l’importanza e l’urgenza del ravvedimento per il perdono dei peccati, il Suo ritorno che attendiamo… -Soprattutto perché ci scagliamo contro “i cattivi”? Gesù ci ha indicato una via precisa: non dobbiamo occuparci di chi è perfetto, ma di chi è malato, di chi è peccatore, di chi è lontano da Dio al fine di poter salvare più persone possibile dal giudizio di Dio. Il compito del missionario non è parlare solo a chi già crede, ma spiegare aprire le Scritture in modo che le persone possano capire e credere. Se ci respingono ne andrà della loro coscienza, ma nostro compito non è condannare, bensì fare del nostro meglio affinché la verità sia ristabilita. La verità è che le persone sono ingannate dallo spirito del mondo e noi, per lo Spirito Santo che il Signore ci ha mandato, possiamo liberarle dai pregiudizi. Il Signore ci aiuti ad usare tolleranza senza macchiarci a nostra volta degli stessi errori.
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