Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

perche' quando mi trovo a disagio con persone sorrido controvoglia o dico e faccio cose sciocche che non provo? come uscirne?

-Risponde la Dott.ssa Gabriella Ciampi psicologa psicoterapeuta - 24-11-16 - h. 19

 

Salve

Premetto che non conoscendo nulla di lei, né il suo carattere né l’età, posso soltanto fare delle ipotesi valide generalmente. I nostri comportamenti ed atteggiamenti non sono quasi mai casuali ed anche quando sono riflessi automatici, hanno una loro funzione ed un fine adattivo, cioè servono a farci stare meglio nell’ambiente in cui ci troviamo.

Sorridere quando ci si sente a disagio è un comportamento molto diffuso: è un modo per superare il disagio stesso, non è sempre una scelta consapevole, per alcune persone viene da sé risultando il modo per riuscire a superare al meglio quel momento difficile. Altre lo fanno volutamente ritenendolo un buon modo di superare il disagio.

Quello che lei sottolinea è che sorride “controvoglia”, cioè forzatamente. A volte si ha l’idea che bisogna  mostrare “buon viso a cattivo gioco”; altre volte si  ritiene più opportuno che gli altri non  conoscano il nostro vero stato d’animo, le nostre emozioni o ciò che pensiamo. Può essere quindi un modo per mascherare quello che veramente stiamo provando o pensando davanti a qualcuno di cui non ci fidiamo ma davanti al quale non vogliamo fare brutta figura. Altre volte vogliamo apparire compiacenti anche a  persone che non ci interessano veramente ma delle quali temiamo il giudizio.

Dire o fare cose sciocche in situazioni di disagio ha più o meno la stessa valenza: direi che sono “azioni diversive” che si mettono in atto per non mostrare chi siamo veramente o per nasconderci, per simulare o dissimulare, che sia consapevolmente o no.

In conclusione direi che si tratta di comportamenti strategici di difesa, che si attivano proprio perché siamo a disagio. Bisognerebbe riflettere per prima cosa sul motivo che nella specifica situazione crea il disagio;  questo già potrebbe portare a scegliere un comportamento diverso o a  rimuovere ciò che stimola la difesa. In secondo luogo, capito cosa succede in quella specifica situazione,  si possono trovare altri atteggiamenti alternativi migliori che non lascino addosso la sensazione di  essersi comportati da “sciocchi”. L’ideale è capire quale è  il proprio comportamento migliore per sentirsi sinceri ed autentici anche nel momento del disagio.

Le faccio tanto auguri per la sua vita.

Gabriella Ciampi

 

 

 

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