Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

SEI SICURO CHE E’ IL SIGNORE A NON ASCOLTARE?

Risposta di Renzo Ronca – (25-9-09) - 27-12-15 - h. 11,30

 

DOMANDA: Caro Renzo, sono 10 anni che prego per la conversione di mia moglie, ma niente, sembra che il Signore non mi voglia ascoltare…. 

RISPOSTA: Caro lettore, scusa la mia franchezza, ma è il Signore a non voler ascoltare o è invece tua moglie che non ascolta Lui?

Ho letto il tuo sfogo con molta attenzione, hai fatto bene a scrivermi, però alla tua tristezza purtroppo devo aggiungere fraternamente il mio rimprovero :-)   Ma dico, tu ti sei convertito per la croce o per ciò che potevi avere? Il motivo per cui ci convertiamo tutti a Cristo è il fatto che Lui abbia dato la Sua vita su una croce per noi, prendendo la condanna nostra su di Sé.  Qs fatto non ti può certo lasciare indifferente. Non lascia indifferente nessuno che lo capisca. Se anche tu lo capisci allora il tuo spirito deve stare in fase di quiete e di pace, perché è solo per questo motivo che la tua anima (che era morta) ha potuto riallacciare rapporti di pace con Dio e tornare in vita per fede nella speranza che ci attende della vita eterna. Dunque il tuo cuore sia in pace, DEVE trovare qs pace a prescindere da quello che c’è fuori. Tutti noi abbiamo dei cari familiari che non sono convertiti o che si disinteressano a Dio! e allora che facciamo? Andiamo in crisi per questo? Certo preghiamo per loro ma se hanno la testa dura, la colpa è nostra? E’ del Signore forse? Il Signore non forzerà mai la testa né di tua moglie né di mio padre né di altri. Le ha messo accanto uno come te che è credente e prega per lei, non è mica poco! Se lei insiste a starsene chiusa alla grazia è una sua libera scelta, perché te ne devi fare un peso così straziante? Il problema in ultima analisi non è il tuo, almeno quello della fede; se lei non vuole credere amen. Continua a pregare, ma la scelta resterà sempre la sua. La fede può dipendere anche dalla grettezza o dalla testardaggine; dice infatti la Scrittura:   

Luca 16:31 Abraamo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita"».

Se il Signore non ci forza mai nel libero arbitrio, vuoi forse farlo tu? Le vuoi cambiare la testa? Ognuno è e deve restare libero di credere o non credere; le persona vano rispettate per quello che sono. I rapporti con i non credenti sono sempre conflittuali, siano essi marito mogli figli o genitori o quello che sono; non è  una eccezione la tua, ma una consuetudine normale. Porta il peso che puoi portare, senza esagerare, nessuno ti chiede di fare i miracoli. Conosco la tua situazione e so che ti prodighi moltissimo per la tua famiglia; che vuoi fare di più? “costringere” il Signore? DarGli una colpa? Non è così che fa tua moglie? Va a finire che non sei tu a dare l’esempio cristiano ma lei a convertirti alla sua ribellione.

A volte in questi casi sarebbe d’aiuto una comunità, una chiesa. Infatti certi pesi familiari magari potrebbero essere condivisi e magari potresti trovare un appoggio fraterno anche pratico, ma se non c’è non c’è. Chi vuoi incolpare?

Se il Signore non ti avesse amato non avrebbe messo in te il desiderio di Lui e saresti anche tu un morto che cammina. Già questo deve darti un senso di riconoscenza verso Dio. O pensi che sia dovuta a tutti la salvezza? Guarda che è una grazia, non un dovere del Signore! A noi credenti compete solo la fede, il ringraziamento e la lode nell’attesa del Suo ritorno. Per gli altri che non credono a volte non ci rimane che soffrire, pregare e sperare ma senza esserne schiacciati! Le ns preghiere il S le sente tutte, ma a volte siamo noi a non sentire Lui. O vogliamo andare a consigliare il S su come si deve comportare?  So che la tua situazione non è facile, ma pensi che Lui non lo sappia? Coraggio caro amico, ricomincia a partire da dentro al tuo cuore e non lo rovinare per come pensi che “dovrebbe andare e non va”.  Rifletti a lungo su tutto il cap 5 di Romani e soffermati soprattutto sul v.1:

“Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore”

La pace interiore è un sentimento che non ha nulla a che vedere con la fortuna o la sfortuna nella vita le disgrazie o le difficoltà, è uno stato di benessere interiore sia nella guerra che nella pace. Questo miracolo devi chiedere per prima cosa in preghiera e vedrai se il S non ti ascolta! Il resto viene dopo.

 

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