Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

Pregare per chi non è cristiano?

Una signora “evangelica” dice: “sono preghiere perse..”

 

 

Dopo aver pubblicato il breve annuncio in memoria del caro Salah in cui invitavo a pregare per la povera famiglia rimasta, una nostra sorella si è sentita molto toccata da quel fatto e mi ha chiesto spiegazioni. Ne ha poi parlato anche con una sua amica, “sorella” evangelica da lunga data in una chiesa pentecostale tradizionale, la quale senza mezzi termini ha detto: “inutile pregare per lui perché tanto non ha accettato Gesù; sono preghiere perse.. non servono a niente”. La nostra lettrice è rimasta sconcertata avendo invece pregato e mi chiede “Ma è vero questo? E che ne sarà allora dello spirito di quel ragazzo? Sarà forse ‘buttato’ nella Geenna?”

 

 

Cara amica, cerchiamo di fare un po’ di ordine.

Il mio invito era pregare per la famiglia di Salah che ha molto bisogno dell’aiuto di Dio in ogni forma. Noi come sai non preghiamo per i morti (di qualsiasi razza o religione essi siano) ma per i vivi.

 

[Questo argomento l’ha spiegato molto meglio di me il fratello Angelo Galliani; l’ho ripescato dai nostri archivi e l’ho ripubblicato. Puoi leggerlo in “E’ lecito pregare per una persona morta?”]

 

Poi passiamo a quello che (purtroppo) dice la tua amica evangelica: lei ripete dei luoghi comuni o regole di una legge dottrinale mal digerita. Ve ne sono molte di persone così, che io (mi scuserai) chiamo “convertite solo sulla carta”. Ma ragiona: se non pregassimo per chi non è cristiano, per chi allora dovremmo farlo?

Inoltre solo un cuore “di carne”, davvero rinnovato dal Signore, può comprendere che la base di ogni preghiera è l’amore; non c’è legge che tenga di fronte a questo (Rom. 13:10). Uno può dichiararsi cristiano evangelico e frequentare assiduamente la sua chiesa da tanti anni ma mantenere il suo cuore di pietra.

In questo caso dunque consiglierei a te di non pregare più solo per la famiglia del caro Salah, ma di aggiungere una preghiera particolare anche per la tua amica (ahimé) evangelica, affinché si converta realmente.

Per l’altra domanda su cosa succederà allo spirito del caro Salah, dando per scontato che nessuno lo sa veramente (solo Dio e quelli a cui lo voglia rivelare), provammo già ad affrontare la questione in passato; se vuoi puoi leggere in questa rubrica “Che ne sarà di quelli che on conoscono la verità?”.

Un caro saluto

 

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