ALLA FINE DEI TEMPI LA VECCHIA TERRA SARA’ DISTRUTTA O RINNOVATA? - RR 13-6-20

 

 

 

DOMANDA: Un lettore mette in relazione nella Bibbia la terra ad es. nei salmi che “non si smuoverà mai dalle sue basi”, con la “terra nuova” dell’Apocalisse, e si chiede come si possano conciliare queste differenze.

 

RISPOSTA: Vi sono termini ambigui, cioè che si prestano a due o più significati, un po’ in tutte le lingue; la parola “terra” è tra questi, per cui bisogna stare sempre attenti alle interpretazioni troppo letterali. Generalmente nella Bibbia la terra è «il mondo nel quale vive l’uomo, considerato in contrapposizione ai cieli  (Gen 1:1; Deut 31:28;  Sal 68:8; Dan 6:27; dall’ebraico ‘eres o l’aramaico ra’). Questo termine è ambiguo in quanto, come in italiano, talvolta esprime il concetto allargato di “terra-pianeta” (come lo conoscevano gli ebrei[1]), e talvolta, al contrario, indica un territorio…. Ciascun significato ha i suoi sostenitori»[2]

 

«Nel futuro escatologico, Dio creerà un nuovo cielo e una nuova terra (Is 65,17; 66,22; 2 Pt 3,13; Ap 21,1)»[3]  

 

Ad una prima lettura potremmo vedere in effetti delle contraddizioni, ma sec me questo non è male, perché ci obbliga a pensare a elaborare a trovare e formare interpretazioni sempre più mature.

 

A volte i teologi si avventurano in interpretazioni anche interessanti, ma ricavate da un filo sottile: «Dio non fa “tutte le cose nuove”, bensì “fa nuove tutte le cose” (Ap 21:5). L’avvento della città celeste non vanifica tutti gli sforzi umani di costruire una civiltà terrena dignitosa, ma li porta a conclusione»[4]  

 

E’ una interpretazione possibile e ne prendiamo atto, tuttavia, da semplice cristiano, a me sembra che a rischiamo di spezzare il capello in troppe parti. La “nuova terra”, che sia nuova completamente (e la vecchia distrutta), o sia  completamente rinnovata, resta il fatto che non sarà più quella di prima.

 

Sec me dobbiamo soffermarci su due concetti fondamentali:

 

1) Il sistema di vita, le comunicazioni e gli atti saranno completamente diversi; come sarà diverso il nostro corpo glorioso resuscitato o trasformato. Gesù è l’essere “del cielo”, non di questo mondo o sistema di cose (Giov 8:23); e noi pure saremo con Lui, simili a Lui  in tutto (esclusa la deità) Giov 14:3 E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi”; 1Corinzi 15:48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste.; Filippesi 3:20 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, 21 che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.

In questo concetto,  essendo adesso ancora ancora carnali,  dobbiamo anche saperci ridimensionare ed ammettere che più di tanto non sappiamo.

 

2) Il punto fondamentale dei “cieli nuovi e terra nuova”, di cui sappiamo praticamente ancora meno, sec me è il seguente: “Dio tutto in tutti”

1Corinzi 15:28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.

 

Dio in qlc modo ci "espande" e nell’eternità ci porterà ad una ampiezza tale da poter comprendere l’infinito. Lo potremo incontrare realmente, ed essere da Lui continuamente illuminati.

Su questo, penso, potremmo/dovremmo meditare a lungo.

 

 


 

[1] La terra in senso cosmico era concepita [dagli ebrei] o come un disco poggiato sulle acque dell’abisso (Sal 24,2) o su pilastri (Sal 104,5; Gb 38,4) – Diz. Biblico McKenzie.

 

[2] Diz. Biblico GBU.

 

[3] Diz. Biblico McKenzie.

 

[4] M.E.Boring “Apocalisse” pag 264

 

 

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