NELL'ETERNITA'  COME MAI LE "FOGLIE PER LA GUARIGIONE"?  - RR-21-5-20

 

 

DOMANDA: Se la Gerusalemme Celeste è abitata dalla Sposa dell’agnello che per definizione sono i seguaci di Gesù risuscitati o trasformati in spirito e di conseguenza non più sottoposti alla morte, perché si dovrebbero usare ancora le foglie degli alberi per “la guarigione delle nazioni”?

 

RISPOSTA: Riportiamo il passo completo: Apocalisse 22:1 Poi mi mostrò il fiume dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. 2 In mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume stava l'albero della vita. Esso dà dodici raccolti all'anno, porta il suo frutto ogni mese e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni. 3 Non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell'Agnello; i suoi servi lo serviranno, 4 vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte. 5 Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.

 

Riguardo a questo punto di Ap 22:2  ci sono alcune interpretazioni che potremmo leggere, senza mai perdere di vista il significato generale dei “cieli nuovi e terra nuova” ovvero di un nuovo sistema di vita a noi ancora sconosciuto. E' normale dunque che l'Apostolo Giovanni possa parlare sia in simboli che in maniera letterale.

 

1) DUE CATEGORIE - Una interpretazione [prof. R.S.] vede rimanere nell'eternità una differenza tra i salvati redenti, che faranno parte della “Chiesa” nella  Gerusalemme celeste (e che non hanno bisogno delle foglie in quanto già eterni), ed un’altra categoria composta dalle rimanenti persone, che potranno si vivere nell’eternità, ma solo con queste “foglie”.

 

2) ALBERO-CROCE-SALVEZZA -  Il fatto che Gesù risorto si mostri con i segni della crocefissione può far pensare all’albero come croce intesa come mezzo di salvezza eterna. Infatti «scrive il prof. R. Badenas: “È stato notato che la parola usata in Apocalisse 22:2 per ‘albero’ è xulon, ‘legno’, e non l’usuale parola che si trova nel Nuovo Testamento, dendron (albero) e che si legge anche in Apocalisse (7:1,3; 8:7; 9:4). Ora xulon, che usualmente significa ‘legno’ (Ap 18:12,13), è sovente utilizzato nel Nuovo Testamento per la croce (At 5:30; 10:39; 13:29; Gal 3:13; 1 Pt 2:24) e, sempre in Apocalisse, per ‘l’albero della vita’ (Ap 2:7; 22:2,14,19). Se questa è un’allusione alla croce, ‘l’albero della vita’ sarebbe una delle più magnifiche immagini per l’evangelo: l’albero sarebbe il perfetto ricordo che la vita dei riscattati è solo possibile tramite la redenzione del sacrificio di Gesù”» [da  news.avventisti.it/apocalisse-in-breve-il-giardino/] -

 

3) UNA INTERPRETAZ. SIMBOLICA GENERALE - A mio parere gli elementi sicuri che abbiamo per stabilire una interpretazione troppo specifica migliore di un’altra, sono pochi; per questo direi di rimanere su una descrizione generale del fiume che scaturisce dal trono, dell'albero che dà 12 raccolti all'anno, ecc.  L'’apostolo Giovanni presenta probabilmente una  una correlazione  con Ezechiele 47:12[1] e il Giardino dell’Eden in Genesi 2 e 3. L’apostolo potrebbe richiamare alla mente quanto è già raccontato nella Bibbia per rafforzare l’idea di una vita eterna che era perduta, ma che poi per la fede in Cristo Gesù è stata ritrovata. In conclusione, per ora privilegerei l'aspetto simbolico generale.

Riporto quanto scrive Wiliam MacDonald: «Ap 22:1-2 ...il fiume dell’acqua della vita, limpido come cristallo, scaturisce dal trono di Dio e dell’Agnello e scorre in mezzo alla piazza; sulle due rive del fiume cresce l’albero della vita, non piu proibito, con i suoi dodici raccolti all’anno. Questa immagine raffigura l’incessante provvidenza di Dio per ogni stagione. ...le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni: quest’espressione simbolica sta a indicare che esse godranno di salute perpetua. Ap 22:3-5 A.T. Pierson riassume come segue: - “Non ci sarà più nulla di maledetto: perfetta assenza di peccato; - vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello: perfetto governo; - i suoi servi lo serviranno: perfetto servizio; - vedranno la sua faccia: perfetta comunione; - porteranno il suo nome scritto sulla fronte:  perfetta somiglianza; - non ci sarà più notte: perfetta beatitudine; - e regneranno nei secoli dei secoli: perfetta gloria»


 


 

[1] Ezech 47:12 Presso il torrente, sulle sue rive, da un lato e dall'altro, crescerà ogni specie d'alberi fruttiferi le cui foglie non appassiranno e il cui frutto non verrà mai meno; ogni mese faranno frutti nuovi, perché quelle acque escono dal santuario; quel loro frutto servirà di cibo, e quelle loro foglie di medicamento.

 

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