INTIMITA’ TRA FIDANZATI  3 – COMPROMESSO E COSCIENZA - Tre possibili logiche

 - di Renzo Ronca – 29-10-19

 

 

 

[...]  per proseguire era quasi indispensabile che tu avessi le letto le pagine che ti avevo consigliato; ti ripeto le pagine:

INTIMITÀ TRA FIDANZATI - cosa è concesso e cosa è proibito.

Ed anche:

INTIMITA' TRA FIDANZATI 2 - COME TROVARE UN SANO EQUILIBRIO PER CHI E' CREDENTE 

Questi due sono “obbligatori”  :-)  con l’opzione (comunque abbastanza necessaria) di questi altri:

COSCIENZA E RELIGIONE - Da: AZIONI E REAZIONI: PARLIAMO DI COME CI COMPORTIAMO -  di Gabriella Ciampi psicologa psicoterapeuta; INTIMITA’ TRA CONIUGI CRISTIANI –  Dobbiamo fare elenco di ciò che è peccato? Di RR;

 

Ed ora (dando per scontato che li avrai letti) approfondiamo.

 

\\Però non ho capito... c'è una risposta a tutto questo oppure dobbiamo trovarla all'interno di noi... sono leggermente confusa...

 

Il punto di partenza è sempre quello della fede, del credere in qualcosa oppure no. Il credente e il non credente vivono in universi paralleli ma che non si incontrano, salvo le cose pratiche di ogni giorno. I loro pensieri le prospettive i progetti le aspettative sono proiettati in direzioni MOLTO diverse. Questo significa che quando si affronta un argomento qualsiasi, la mente dei due (credente e non credente) si predispone a ruotare in un “verso” diverso. Per capire cosa voglio dire (la faccenda dei “versi di espansione” o di involuzione spirituale), come ti ho già consigliato, dovresti leggere o ascoltare questo:

puoi leggere un mio dossier o sentire un mio studio su youtube. Il dossier scritto è qui: LA MERAVIGLIOSA NUOVA NASCITA NELLA SPIRITUALITA’ CRISTIANA 2 - VERSIONE BIBLICA SCORREVOLE DA 1 Tessalonicesi 5:23  – (PDF - 13 pagine); il video è qui: "LA NUOVA NASCITA CRISTIANA (O RIGENERAZIONE)" - VERSIONE BREVE SCORREVOLE (NN-2) - durata 30 minuti - RR - https://www.youtube.com/watch?v=up4kco41ZBs 

Sarebbe troppo lungo ora rispiegarlo da capo però ripeto è basilare per capire la faccenda del “verso” in cui gira o si espande un’anima convertita (“nata di nuovo”) da un’altra che non lo è. Lo so che lo sai, ma approfondirlo ti aiuterebbe.

 

Quindi, se hai letto o ascoltato quanto detto sopra (il tempo che ci vuole ci vuole, non avere fretta), potrai capire il modo di porre i pensieri e di ragionare e di usare la logica.

 

In pratica non si tratta di una risposta esoterica da trovare chissà dove, si tratta semplicemente di una inquadratura di uno sfondo che è la vita terrena. Il credente ha una prospettiva molto ampia e riesce a vedere molto lontano; il non credente vede solo davanti al naso ed è governato principalmente dalle esigenze fisiche dello stare bene in senso pratico. Non ci sono colpe o meriti, è così. E’ una differenza abissale. Di solito le unioni miste (uno credente ed uno non credente) non durano molto e se vanno avanti rimangono comunque parecchie insoddisfazioni che aumentano con l’aumentare dell’età.

 

\\ Comunque si, poteva essere sufficiente per lui, ma in questo caso non si tratta di egoismo? 

 

Egoismo di chi? Tu o suo? Nel caso suo forse si; nel caso tuo forse no.

 

\\ Non è meglio cercare un punto di incontro? Perché lui doveva venire incontro a me e io no?

 

Questo in effetti è il punto difficile. Il compromesso.

Diciamo così: se applichiamo le regole e le regolette bibliche da un punto di vista letterale, non esiste compromesso tra Dio e peccato. O è l’uno o è l’altro.

 

Ma qui allora sorge un’altra questione a monte, anch’essa molto difficile: come si stabilisce se una cosa è peccato?

 

Se bastasse applicare la Bibbia come facevano gli ebrei, cioè come un codice di leggi per condannare, allora sarebbe stato inutile Gesù, che invece ha preso la legge in se stesso inchiodandola sulla croce. Ma questa “libertà” per noi credenti occidentali è diventata “posso fare ogni cosa” ed anche questo è sbagliato. Allora occorre un sano equilibrio tra osservanza della Scrittura e senso pratico. Gesù secondo i giudei profanava il sabato (pena la morte) quando ad es.  guariva di sabato o quando mangiò le spighe di grano per sé e per i suoi discepoli. Egli ci ha insegnato che non è l’uomo fatto per il sabato (non è l’uomo fatto per la legge) ma è il sabato fatto per l’uomo (Mar 2:27).

Ora trovare questo equilibrio è estremamente difficile perché per capire il peccato abbiamo bisogno della “coscienza”.

 

Perché la ns coscienza possa capire cosa sia bene e cosa sia male ha essenzialmente tre strade:

1) La logica della coscienza personale del non credente: praticamente si tratta di chi ragiona solo col proprio “buon senso” dicendo sempre  “secondo me…”;  e quindi ognuno stimandosi saggio in se stesso si forma la sua idea del giusto o sbagliato in base alla propria convenienza.

2) La logica della coscienza sociale: ognuno si rapporta all’ambiente in cui vive nel periodo storico in cui vive, adattandosi alla “morale comune” del suo tempo. E’ un po’ il seguire quello che fa la maggioranza. Adesso per esempio si accetta un po’ tutto in campo sessuale… matrimoni tra maschi e maschi, tra femmine e femmine… e questo avviene purtroppo anche in alcune chiese ufficiali.

3) La logica della propria coscienza di fede. E questa coscienza, se hai ascoltato/letto i contenuti di quello che ti dicevo prima sulla “nuova nascita”, capirai che è l’insieme di due volontà: quella dell’uomo e quella di Dio che si uniscono e camminano insieme. In pratica una “coscienza illuminata” dallo Spirito Santo. Come sai essendo tu evangelica, il dono dello Spirito Santo è stato promesso dal Signore a tutti i credenti:

 

“E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà»” (Atti 2:38-39)

 

Quindi è da qui che ha origine, sviluppo e maturazione la nostra coscienza individuale nella fede cristiana: dagli input che riceviamo da Dio, per i meriti di Gesù Cristo, che vengono “tradotti” iniettati e resi “effervescenti” nella nostra personalità da parte dello Spirito Santo. Noi li elaboriamo crescendo e troviamo di volta in volta il giusto rapporto, il giusto baricentro, il giusto equilibrio tra quello che è bene e quello che è male, in ogni tipo di scelta, dalle piccole cose alle grandi cose.

 

Ed ecco allora che arriviamo anche a te.

Una chiesa troppo rigida che applica la legge in maniera letterale ti dirà subito che certe cose sono peccato e basta. Un’altra chiesa troppo libera ti dirà che tutto è ammesso basta che ci si voglia bene. Tra questi due estremi devi trovare in te stessa la giusta risultante di volta in volta (in quanto credente abbiamo detto che non sei da sola, ma sei insieme a Dio-Spirito-Santo).

 

Che non sia facile sono d’accordo, ma i momenti di raccoglimento e di elaborazione ti saranno utilissimi per arrivare a comportamenti corretti secondo appunto quella “coscienza illuminata” di cui abbiamo detto.

 

Allora tornando alla tua domanda: “Non è meglio cercare un punto di incontro? Perché lui doveva venire incontro a me e io no?” comprenderai che ci sono molte possibilità di dare la tua risposta. Per una persona credente il “punto di incontro” è da trovare con Dio, più che con l’uomo. E’ una questione di priorità.

 

Da come la vedo io il Signore non ti obbliga in nulla, ti pone le soluzioni del problema rapportandolo alle tue possibilità e ti dà i mezzi per risolverlo senza eccessivi bigottismi e senza eccessivi disordini. Ti sottolineerà il modo giusto (e forse l’ha già fatto). Unica cosa che mi sento di ripeterti è: non avere fretta in queste cose. Poi per quanto sia possibile a chi è giovane come te sarebbe bene provare a distinguere tra slancio passionale e amore. L’amore non è solo “provo dei sentimenti per lui” o “mi sento attratta”, ma è l’incontro (difficile) di due egocentrici sistemi. Se dico questo non è per fare il bravone ma perché su queste cose in passato ho sbagliato più degli altri, e vorrei darti elementi in più su cui riflettere.

 

 

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