DIO PUO' PUNIRE TRAMITE LE MALATTIE? - parte 3 - di Renzo Ronca- 20-19-19

 

(segue)

Penso che la risposta che ti hanno dato in chiesa sia buona: “Ho chiesto aiuto in chiesa ma non hanno potuto rassicurarmi perché ovviamente non c'è garanzia per nessuno e devo imparare a fidarmi di Dio e anche convivere con l' incertezza in maniere comunque gioiosa senza angosciarmi insomma”.  Ma scendendo più nello specifico, rispondendo brutalmente alla tua domanda “Dio può punire tramite le malattie?” possiamo dire: certo che può! Egli può far morire e può far rivivere essendo Colui che ci ha creati ed essendo il Signore della Vita e della morte.

Tuttavia non credo sia questo il punto.

 

Vi è una mentalità nostra, umana, nei confronti di Dio, che va un pochino aggiustata. Noi partiamo dall’idea che il bene, la salute, lo stato di felicità ecc. ci siano dovute. Crediamo che uno quando nasce si trovi in una situazione ottimale sia per la sua persona da un punto di vista psicofisico che per quanto lo circonda. Noi pensiamo che ogni sorta di male arrivi solo dopo, per chissà quali cause. Un terremoto? Perché D_ permette questo? Una guerra? Come può D_ permettere la guerra? La morte di un bambino? Come può D_ “prendersi” la vita di mio figlio? Mia madre malata ho pregato tanto perché guarisse invece D_ l’ha fatta morire… e così via.  Sono forme di ragionamento comprensibile, che forse abbiamo tutti istintivamente, tuttavia non ragionamenti di una fede matura.

 

Il modo più corretto sarebbe forse: “Il terremoto: la terra è ormai destinata a squilibri sempre più forti, ma confido che il Signore abbia pietà di me; Le guerre aumentano con i loro orrori perché l’uomo scadrà sempre più in queste atrocità, ma in tutto questo io prego per la salvezza mia e dei miei cari; mio figlio da bambino è morto, il suo corpo fisico è morto, non lo so il perché ma so che Dio potrebbe accogliere la sua anima nel paradiso ed io potrei ritrorvarlo, confiderò nell’Eterno…” e così via.  Voglio dire che la realtà nostra, su questa terra si trova in una situazione di graduale peggioramento. Questo è un dato di fatto che è stato predetto ampiamente dalle Scritture, e vale per i giusti e per i peccatori. Si arriverà (nel periodo detto di “tribolazione”) a situazioni terribili con delle vere e proprie piaghe, simili a quelle d’Egitto. Che diremo allora che D_ è cattivo? La vita terrena non è bella come dicono gli spensierati; la vita terrena è difficile ed amara con sofferenze e prove per tutti, siano essi credenti o non credenti. L’unica differenza è che il credente ha un aiuto in più per poterla vivere sopportare e confidare nella speranza di un Dio benigno che verrà a salvare. Per questo, per fede,  può raggiungere uno stato relativa di serenità donata per grazia.

 

Non vorrei sembrare cinico, ma quanti pastori o sacerdoti sono morti con il cancro o con malattie gravi? Sono forse stati puniti questi pastori e sacerdoti per qualche loro mancanza? Assolutamente no! Ma come diceva la sorella Katia, chissà che la loro testimonianza anche in quel frangente non sia stata significativa e benefica per altri o non rientri in un disegno che ora non conosciamo?

Le malattie le guerre gli sconvolgimenti non sono cose eccezionali di cui meravigliarci e prendersela col Signore, ma diventeranno sempre più la nostra normalità. Il credente impara a conviverci e a lodare D_ anche in quei frangenti raggiungendo per grazia uno stato di serenità interiore che nessun’altra persona possiede.

 

E qui sorge un altro punto di difficile soluzione: ma allora le preghiere a che servono?  "Lui ci ha detto pregare e sarete esauditi, io ho pregato per un mio fratello ma è morto nonostante la mia preghiera."  Cosa pensare in questi casi?

 

Direi di affrontare anche questo interrogativo perché strettamente collegato a quanto stiamo trattando.  (Per questo vedi Preghiere non esaudite, come mai? Cosa fare?)

 

 

 

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