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DOMANDE SUI DEUTEROCANONICI E LE VERSIONI DELLA BIBBIA - Renzo Ronca - 9-9-19 QUAL E’ LA DIFFERENZA SOSTANZIALE TRA LE VERSIONI CATTOLICHE E QUELLE EVANGELICHE? QUALI SONO LE PRINCIPALI VERSIONI? NE ESISTE UNA CHE VADA BENE PER TUTTI? QUALI SONO I LIBRI DEUTEROCANONICI? SI DICE ANCHE APOCRIFI? PERCHE’ GLI EVANGELICI NON HANNO ACCETTATO I DEUTEROCANONICI NEL CANONE BIBLICO? NEL CANONE CHI STABILISCE COSA E’ DENTRO E COSA E’ FUORI? COME LEGGERE E SEGUIRE LE SCRITTURE? ALLA LETTERA O STORICIZZARE? NON C’E’ RISCHIO CHE UNO PRENDA QUELLO CHE GLI PARE? CONVIENE SCEGLIERE VERSIONI ANTICHE O MODERNE? CON MOLTE NOTE O SENZA NOTE? QUALI SONO GLI ERRORI DEI DEUTEROCANONICI?
DOMANDA: con una mia amica abbiamo parlato delle chiese, degli evangelici e soprattutto della Bibbia. Lei fa citazioni e riporta racconti che io non conosco (o non ricordo) e mi è venuto qualche dubbio…. Sono andata a vedere su internet. Esistono versioni antiche e moderne, e tra queste ancora altre differenze. Quindi siamo di fronte a diversità di contenuto? …. Poi i Deuterocanonici.... [la mail prosegue con altre domande riportate di seguito]
RISPOSTE: Non so se la sua amica sia cristiana o meno, e, se si, di quale confessione (cattolica, protestante, ortodossa, indipendente..). Da quello che lei dice sembra avere una formazione cattolica. Solitamente i cattolici hanno versioni bibliche in cui inseriscono libri non “canonici”, detti appunto “deuterocanonici”, che gli evangelici (o protestanti) preferiscono non includere nelle loro versioni in quanto ritenuti non ispirati. E’ probabile dunque che i racconti e i riferimenti a cui alludeva la tua amica siano episodi tratti da questi libri; tuttavia ma vi sono anche molti scritti apocrifi del N.T. che generalmente vengono trascurati perché non attendibili. Vediamo di schematizzare le sue domande:
1) QUAL E’ LA DIFFERENZA SOSTANZIALE TRA LE VERSIONI CATTOLICHE E QUELLE EVANGELICHE?
A parte le innumerevoli questioni sulla traduzione di alcune singole parole (ad es. “cugini di Gesù” per i cattolici, o “fratelli di Gesù” per gli evangelici) se vogliamo cercare una differenza sostanziale a monte di tutto, io riporterei questa condivisibile opinione trovata su un forum evangelico: “La differenza più significativa a mio avviso sta nella presenza obbligatoria nelle edizioni cattoliche della Bibbia degli apparati di commento del Magistero con cui si forniscono interpretazioni "normative" al testo, riflesso della differenza su chi o cosa è l'autorità ultima e definitiva: la Bibbia per gli evangelici, la Chiesa [cattolica] per i cattolici. La cosa è diversa nelle Bibbie evangeliche dove generalmente non esistono questi commenti o, dove esistono, hanno valore di sussidio allo studio ma mai valore di interpretazione autentica.” (www.evangelici.net/cgi/forum/YaBB.pl?board=altrefedi;action=display;num=1137533450)
2) QUALI SONO LE PRINCIPALI VERSIONI BIBLICHE EVANGELICHE E CATTOLICHE? NE ESISTE UNA CHE VADA BENE PER TUTTI?
LE VERSIONI EVANGELICHE più diffuse sono: -NUOVA RIVEDUTA, Riveduta sui testi originali, a cura della Società Biblica di Ginevra. -LA NUOVA DIODATI, Ed. La Buona Novella - Brindisi LUZZI / RIVEDUTA - Riveduta in testo originale dal Dott. GIOVANNI LUZZI, già Prof. alla Facoltà Teologica Valdese di Roma. Stampato a cura della Società Biblica Britannica e Forestiera (1925). -DIODATI - di Giovanni Diodati del 1607, riveduta nel 1821. La Società Biblica Britannica e Forestiera 1877
LE VERSIONI CATTOLICHE più diffuse sono: -La versione C.E.I. a cura della Conferenza Episcopale Italiana. -La BIBBIA DI GERUSALEMME [“ha lo stesso testo della CEI, con l'aggiunta di alcune note prese dalla Bibbia di Gerusalemme francese.” (https://www.laparola.net/versioni.php); “Nella Bibbia di Gerusalemme grande importanza hanno le note di critica testuale…” (http://www.gliscritti.it/approf/mbibbia/ca1se3/sez3_1.htm)] -“LA BIBBIA nuovissima versione dai testi originali” – Ediz. Paoline
VERSIONE INTERCONFESSIONALE: -LA BIBBIA Traduzione interconfessionale in lingua corrente – Ed. LDC – ABU (E’ un compromesso tra cattolici e protestanti che potrebbe andare bene per tutti. Abbastanza utile per un primo rapido approccio in lingua corrente, ma a mio parere è poco adatta agli studi. Alcune punti li semplifica altri rischia di confonderli).
3) QUALI SONO I LIBRI DEUTEROCANONICI? SI DICE ANCHE APOCRIFI?
Il termine “apocrifo” dal greco “nascosto”, indica generalmente “non autentico” (Devoto-Oli); mentre la parola “deuterocanonico” significa “secondo canone”, cioè non accettato nel regolare canone biblico ebraico ed evangelico. A volte i termini vengono usati anche come sinonimi, ma non sarebbe corretto.
Deuterocanonici sono i seguenti 12 libri: 1- Tobia; 2 - Giuditta; 3- Sapienza (di Salomone) [vedi nota] 4- Ecclesiastico o Siracide (o Sapienza di Gesù figlio di Sirac); [da non confondere con Ecclesiaste o Qoelet che invece va bene] 5 - Baruc; 6 - Epistola di Geremia (inclusa sovente alla fine di Baruc); 7 - Aggiunte al libro di Ester (il "sogno di Mardocheo"); 8,9,10 - Tre aggiunte al libro di Daniele ("il cantico dei tre giovani", "Susanna e i vecchi", "Bel e il dragone"); 11,12 - I libri 1 Maccabei e 2 Maccabei.
4) PERCHE’ GLI EVANGELICI NON HANNO ACCETTATO I DEUTEROCANONICI NEL CANONE BIBLICO?
a) Vediamo se si può risalire al “primo canone”, ci sarebbe più facile ragionare… Partiamo dall’origine: A chi, in primo luogo, Dio affidò la legge? Chi ebbe il compito di applicarla e mantenerla fedelmente? Furono gli Israeliti. Infatti l’apostolo Paolo dice: -“Qual è dunque il vantaggio del Giudeo? […] 2 Grande in ogni senso. Prima di tutto, perché a loro furono affidate le rivelazioni di Dio. 3 Che vuol dire infatti se alcuni sono stati increduli? La loro incredulità annullerà la fedeltà di Dio? 4 No di certo! […]” (Rom 3:1-4); -“cioè gli Israeliti, ai quali appartengono l'adozione, la gloria, i patti, la legislazione, il servizio sacro e le promesse”; (Rom 9:4)
Quindi un certo senso, detto in maniera semplice, all’inizio il “canone” biblico fu affidato da Dio agli Israeliti. Per qs motivo ritengo che si debba tenere nel dovuto conto l’opinione degli studiosi ebrei. ORA NEL CANONE EBRAICO NON VI È CENNO DEI DEUTEROCANONICI. Gli evangelici hanno giustamente ripreso il canone ebraico.
b) Il secondo punto, come abbiamo detto, è che nei deuterocanonici ESISTONO INESATTEZZE. Per un piccolo esempio ecco alcune contraddizioni bibliche dei libri di Ester, Tobia, Giuditta, Maccabei trovate in internet in: https://labuonastrada.wordpress.com/2012/11/17/risposta-alla-domanda-perche-mai-voi-evangelici-avete-tolto-dal-canone-della-bibbia-i-libri-apocrifi/
Sinceramente non vedo il motivo di accanirsi a voler accettare per forza questi libri deuterocanonici come se fossero canonici; a meno che non si abbia una qualche condivisione con i punti dubbi che essi a volte presentano… Anche qui è sempre bene ricordare qual è la differenza sostanziale tra le versioni cattoliche e quelle evangeliche che ho accennato al precedente punto 1). Infatti se consideriamo come prioritario tutto il magistero cattolico (non potrebbero fare lo stesso le altre confessioni ortodosse o protestanti? Ognuno un suo “primato”. Pensi che confusione!), ovvero l’insegnamento dottrinale teologico della Chiesa cattolica coi suoi tanti dogmi, allora la Bibbia non riveste più un ruolo di primo piano come riferimento, ma è in un certo qual modo sottoposta alla Chiesa cattolica stessa, la quale si può servire di vari altri scritti (patristica), tra cui ANCHE la Bibbia, che viene però “ridimensionata”, “adattata” all’insegnamento dogmatico cattolico. Il nostro punto di vista evangelico invece è molto diverso perché consideriamo la Bibbia (AT e NT) come elemento centrale della nostra fede. Secondo i dogmi cattolici non ci sono errori nei deuterocanonici, anzi presentano dei rafforzamenti alla loro dottrina (quando per es si fa cenno alle preghiere o alle invocazioni degli spiriti dei morti ecc.). Secondo noi evangelici invece non può esistere un Dio che sia in contraddizione con se stesso. L’unità biblica per noi è fondamentale e perfetta; anche per questo cerchiamo di rispettarla.
5) NEL CANONE CHI STABILISCE COSA E’ DENTRO E COSA E’ FUORI? COME LEGGERE E SEGUIRE LE SCRITTURE? ALLA LETTERA O STORICIZZARE? NON C’E’ RISCHIO CHE UNO PRENDA QUELLO CHE GLI PARE?
Queste in effetti sono le domande più difficili. Teoricamente è Dio che stabilisce ciò che dentro e ciò che è fuori. Ma l’Eterno è piaciuto affidare le Sue parole all’uomo, dandogli il compito di conservarle e diffonderle.[1] E’ vero che Dio vigila in infiniti modi, ma è anche vero che da parte nostra occorre il giusto atteggiamento verso Dio e un serio impegno nell’usare l’intelligenza; cosa che non sempre accade. Torniamo al “primo canone” mai conosciuto dai credenti che si può sintetizzare nel decalogo.[2] I dieci comandamenti furono detti e “scritti” direttamente da Dio stesso su delle tavole di pietra. Così dice la Scrittura. E’ vero? E poi sono tutt'oggi validi oppure no? Una questione di semplice fede: o ci si crede oppure no. Se lo mettiamo in dubbio a che ci serve scoprire qual è stato il percorso storico dei libri canonici? Se mettiamo in dubbio la veridicità dei 10 comandamenti poi, si mette in discussione tutta la Bibbia. Oggi siamo arrivati a chiese che vedono la Scrittura biblica come un mito, come dei simboli tutti interpretabili… Leggo a volte scritti di studiosi evangelici o cattolici che affermano che il diavolo non esiste. So di certe denominazioni che affermano addirittura l’inutilità della Bibbia stessa. In questo eccesso di intellettualismo che porta poi alla superficialità di significati, dove il tutto e il niente si inseguono, è facile che si formino, quasi come una reazione, degli atteggiamenti dottrinali conservatori e fanatici, dove si proibisce di interpretare e si applica tutto alla lettera. E si finisce per cadere dalla padella nella brace. Si c’è rischio che uno prenda quello che gli pare, più che rischio è quasi la norma tra i credenti che discutono sempre su chi tra loro sia più “giusto”. La soluzione per gli altri non la so, personalmente mi raccomando a Dio e Lo prego affinché lo Spirito Santo, donatoci per i meriti di Cristo, mi guidi, mi corregga e mi indichi discernimento migliore su quanto leggo della Sua Parola. Poi cercando di rimanere in qs attitudine mentale e spirituale, evito le polemiche dottrinali, leggo, studio, rifletto. Andando avanti in qs modo mi pare che gli insegnamenti si chiariscano sempre più.
6) CONVIENE SCEGLIERE VERSIONI ANTICHE O MODERNE? CON MOLTE NOTE O SENZA NOTE?
Cerchiamo sempre l’equilibrio: certe versioni troppo antiche hanno un italiano antico che già è difficile leggere di per sé; del resto certe versioni troppo moderne fanno voli di fantasia. Diciamo che le versioni classiche oggi in commercio (Nuova Riveduta, Nuova Diodati, CEI) vanno bene per una normale lettura. Ad ogni modo per una migliore obiettività e comprensione consiglierei la consultazione contemporanea di più versioni. Oggi vi sono Bibbie on line che con un semplice “clic” mostrano contemporaneamente quattro o cinque traduzioni bibliche diverse. Ad esempio nel ns sito www.ilritorno.it in alto, sotto il titolo, a dx, c’è questo link: Bibbia on line , che collega con laparola.net, con cui mi trovo molto bene. Per chi vuole approfondire significati storici e teologici consiglierei senz’altro l’uso di molte note ma non da una sola fonte. Io ho alcuni commentari biblici molto utili e trovo abbastanza spesso opinioni diverse. Questo non è male perché mi spinge ad approfondire ancora di più e a riflettere molto e a pregare prima di scegliere l’interpretazione che più si avvicina a quello che sento dentro la mia coscienza. Per chi vuole approfondire molto, studiando, allora oltre alle note e ai commentari deve ricorrere anche a testi particolareggiati che trattino singolarmente specifici capitoli o passi biblici. E’ sempre bene dopo le letture lasciare del tempo (giorni o mesi o anche di più se occorre) per “rimuginare” su quanto si è letto e confrontarlo spesso con la Scrittura biblica lasciando che il tutto si depositi delicatamente in fondo al cuore. Sono convinto che la coscienza di ogni credente sia sempre illuminata dallo Spirito di Dio, che troverà il modo di evidenziare ora una cosa ora un’altra.
7) IL PROBLEMA NASCE SEMPRE E SOLO DAL CONFRONTO/CONDIVISIONE. SE UNO STA DA SOLO E NON CONDIVIDE NULLA, PUÒ DECIDERE TUTTO CON LO SS. MA SE HAI VICINO UN ALTRO FRATELLO/SORELLA ECCO CHE COMINCIANO LE QUESTIONI.
Si anche questo è vero e temo che sarà sempre così finché non sarà tornato il Signore che ci tirerà le orecchie. Penso infatti che si tratti principalmente di un difetto nostro, umano, non di una difficoltà nella comprensione divina. Su questa tendenza a primeggiare magari mascherata da “sacro zelo” si insinua facilmente l’inganno satanico. Le varie chiese cristiane –anch’esse sempre in competizione- purtroppo non danno un buon esempio. Del resto le stesse profezie bibliche ci hanno avvisato che negli ultimi tempi molte chiese apostateranno perché la loro fede sarà "provata". Che possiamo fare allora? Non meravigliarsi, ma essere consapevoli che anche la ns fede viene provata da Dio per renderla preziosa. E’ una cosa buona. Allora facciamo del nostro meglio per rimanere fedeli e umili, senza giudicare il fratello, confidando solo in Dio e non in noi stessi.
8) IO FAREI UN GRUPPO DI STUDIO SULLA BIBBIA IN SÉ, PRIMA ANCORA DI APRIRLA. LEI COSA CONSIGLIEREBBE DI FARE?
Una bella introduzione in effetti sarebbe utile, purché non diventi una conferenza lunga e noiosa. Lo studio vero e proprio dovrebbe procedere di pari passo con la lettura giornaliera. Le chiese dovrebbero sempre offrire almeno un paio d’ore di studio settimanale sulle Scritture bibliche; ma su TUTTI I LIBRI, non solo il Vangelo, bensì anche Genesi, Profeti, Salmi, Apocalisse… Non sarebbe male poi se a presentare gli studi ci fosse un coordinatore illuminato che portasse anche studiosi diversi, in grado di spiegare la Scrittura da più prospettive.
9) QUALI SON GLI ERRORI DEI DEUTEROCANONICI? Le copio di seguito una paginetta che ho trovato in internet; tuttavia non le consiglierei di intavolare discussioni teologiche perché generano contese inutili come dice Paolo a Timoteo: 1Timoteo 6:20 O Timoteo, custodisci il deposito; evita i discorsi vuoti e profani e le obiezioni di quella che falsamente si chiama scienza; 2Timoteo 2:16 Ma evita le chiacchiere profane, perché quelli che le fanno avanzano sempre più nell'empietà 2Timoteo 2:23 Evita inoltre le dispute stolte e insensate, sapendo che generano contese.
Un fraterno saluto e un incoraggiamento a proseguire gli studi. Deuterocanonici Alcuni errori, tratto da: https://sites.google.com/site/lacadutadellevoluzionismo/zoom-sulla-bibbia/i-testi-deuterocanonici
BREVE ANALISI DEI MAGGIORI LIBRI APOCRIFI
Sia i libri apocrifi che le
aggiunte furono considerati ufficialmente dalla chiesa cattolica romana
"scrittura ispirata da Dio" solo nel 1546, col concilio di Trento. Questo
concilio riaffermò, in sostanza, ciò che il Concilio di Cartagine aveva
dichiarato ben 4 secoli dopo Cristo, ossia che gli apocrifi erano da
considerarsi parte della Scrittura; eppure il canone era stato stabilito già dal
primo secolo, e non includeva gli apocrifi. Vennero dichiarati canonici
soprattutto per avvalorare la falsa dottrina del purgatorio. 1) In essi vi sono innumerevoli contraddizioni (reali e non apparenti), falsi insegnamenti ed errori storici.
Queste sono alcune delle
numerose falsità ed errori che esistono in questi libri, e che ci fanno
comprendere che gli scrittori che scrissero quelle cose non furono sospinti
dallo Spirito Santo. 2) Né Gesù Cristo e neppure gli apostoli fecero mai riferimento a questi libri apocrifi.
Gesù e i suoi discepoli
citano per circa 300 volte l'Antico Testamento dalla versione greca, ma non
citano mai neppure un passo dai libri apocrifi. 3) Gli Ebrei prima e poi anche i Cristiani dei primi secoli dopo Cristo non li riconobbero mai come canonici.
Gli Ebrei, a cui (non lo
dimentichiamo questo) "furono affidati gli oracoli di Dio" (Rom. 3:2) non
riconobbero mai come canonici quei libri e quelle aggiunte ad Ester e a Daniele;
è per questo infatti che nella Bibbia ebraica (che contiene solo i libri
dell'Antico Patto) essi sono assenti. La Chiesa primitiva negò la canonicità di
questi libri, e infatti non li mise mai allo stesso livello di quelli sacri.
"Abbiamo soltanto 22
libri illustranti la storia dell'intero periodo, libri ritenuti di origine
divina. Giovanni Diodati (1607) scrisse in proposito: "Questi libri sono stati dai Greci nominati, Apocrifi; cioè, occulti, e nascosti: parte, perché di molti era occulto chi ne fosse l'autore: parte anche, perché non avevano pubblica autorità nella Chiesa, come procedenti immediatamente dall'inspirazione dello Spirito santo... In questi Apocrifi appare chiaramente lo stile non esser quello dello Spirito Santo, che ha parlato per li profeti, e per gli Apostoli; e vi si contengono molte cose false, contrarie alla verità autentica della pura parola di Dio: e degli Scrittori ancora non s'ha alcuna testimonianza, che siano stati inspirati da Dio, in quella maniera che quegli altri: e perciò la Chiesa Giudaica non li ha giammai ricevuti, come parola di Dio, o Scrittura profetica..."
E dato che la curia romana
si appoggia così tanto ai cosiddetti "antichi padri" facciamo presente
che ci sono molte testimonianze di alcuni dei cosiddetti "padri" vissuti nei
primi secoli dopo Cristo che dicono che quei libri non vanno considerati
canonici. 4) Infine, ciò che più importa è che lo Spirito Santo, che Gesù definì lo Spirito della verità, non attesta per nulla in noi figliuoli di Dio che gli apocrifi sono Parola di Dio perché ci fa sentire in maniera inequivocabile che essi non devono essere accettati.
Le pecore del Signore
conoscono la Sua voce ed essa non può confondersi con un'altra (cfr. Isaia
30:21, Giov. 10:27); e la voce con cui parlano questi libri non è quella del
Pastore delle anime nostre. CONCLUSIONE Concludiamo citando le seguenti Scritture che attestano che è vietato sia aggiungere che togliere alcunché alla Parola di Dio:
"Ogni parola di Dio è
affinata col fuoco... Non aggiungere nulla alle sue parole, ch'egli non t'abbia
a riprendere, e tu non sia trovato bugiardo" (Prov. 30:5,6) ------------------
“A loro [Giudei] furono affidate le rivelazioni di Dio” (Rom. 3:2) – «Il corrispettivo è logion, un diminutivo del comune termine neotestamentario logos, normalmente tradotto con “parola”. Si tratta di importanti pronunciamenti o messaggi, specialmente a carattere soprannaturale. Il termine è qui utilizzato da Paolo con riferimento all’intero A.T. Essere depositari di parole, quelle dell’A.T., che procedevano dal vero Dio, era per i Giudei un grande privilegio (De 4:1-2; 6:1-2; cfr Mar 12:24; Lu 16:29; Gv 5:39), poiché l’A.T. conteneva in nuce la verità concernente la salvezza (2 Ti 3:15) e il Vangelo (Ga 3:8). Quando scrisse “Predica la Parola” (2 Ti 4:2), Paolo faceva riferimento agli “oracoli di Dio” (1 P 4:11) contenuti nella Scrittura.» (MacArthur)
Argomento veramente serio da approfondire con calma. Può essere utile il nostro libricino PDF scaricabile gratuitamente: AVVICINIAMOCI AI COMANDAMENTI BIBLICI IN MODO RAGIONATO
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