Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LA PORNOGRAFIA È UN PECCATO? COME LIBERARSENE?

 di Angelo Galliani - (giugno 2011) 3-6-15 - h. 7,45

 

 La questione presenta numerosi aspetti, meritevoli di essere trattati singolarmente.

 

A)  Il concetto di "peccato" non può essere ricondotto ad una cosa, bensì ad un atteggiamento dell'animo umano.

Come giustamente disse Gesù, in risposta ai super zelanti uomini religiosi del suo tempo, "Niente di ciò che entra nell'uomo dall'esterno può farlo diventare impuro. Piuttosto, è ciò che esce dal cuore che può rendere impuro un uomo" (Marco 7:15-16). Dunque non può essere una foto o un film o un libro a rendermi "peccatore", ma l'atteggiamento con cui mi pongo davanti a tali cose.

Questo discorso mi ricorda quel che successe ad un mio vecchio collega di lavoro. Egli, cattolico fervente, giunse quasi a litigare coi propri compagni d'ufficio a causa di uno di quei calendari tanto di moda oggi, riportanti foto di donne che "hanno caldo" in tutte le stagioni.  Ebbene, mentre per lui quel calendario costituiva una continua minaccia alla sua integrità morale (motivo per cui voleva toglierlo), per i suoi compagni di stanza non era che un banale accessorio, su cui di tanto in tanto gettavano distrattamente lo sguardo.

 

B)  Esiste in Natura qualcosa di "osceno", e che quindi non si debba guardare? Se rispondessimo di sì, come faremmo poi a non attribuire a Dio la responsabilità (e quindi la colpa) di un tale misfatto? Per chiarire meglio il mio pensiero vorrei qui ricordare un famoso passo della Genesi, secondo cui Adamo ed Eva, in virtù della loro iniziale innocenza d'animo, "Erano nudi, ma non ne avevano vergogna" (Genesi 2:25) .Il concetto che qui emerge, pur nella sua semplicità, non è affatto banale. Si potrebbe dire che l'innocenza d'animo può rendere l'uomo sereno e inattaccabile di fronte a qualunque "oscenità". E' dunque la malizia la vera responsabile del peccato, e non la condizione di nudità, propria o altrui.

Con altre parole, anche l' apostolo Paolo illustra il medesimo concetto quando sostiene che "Tutto è puro per chi è puro" (Tito 1: 15), oppure quando afferma: "lo sono pienamente convinto, come ha detto il Signore Gesù, che niente è impuro di per se. Ma se qualcuno pensa che una determinata cosa sia impura, per lui lo è" (Romani 14: 14). Egli sostiene così il principio secondo cui la condizione di peccato non è codificabile in modo assoluto, ma dipende strettamente dalla coscienza, dalla conoscenza e dalla sensibilità individuali.

 

C)  Di primaria importanza, ai fini della valutazione spirituale di una data cosa, è anche il posto che essa occupa nella nostra vita.   Infatti, a ben vedere, tutto può costituire per noi un "peccato", persino il lavoro, la famiglia, lo sport, gli affetti….  Con ciò intendo affermare che può esserci qualcosa di perverso non tanto nella cosa in se, quanto nel ruolo che noi stessi le abbiamo assegnato. Anche cose apparentemente giuste od innocenti, dunque, possono diventare altrettanti idoli che, sostituendosi a Dio, dominano e rovinano l'intera nostra esistenza. Certi eccessi, di stampo maniacale, possono perciò verificarsi a tutti i livelli e in tutti i campi della nostra vita, e non solo nella sfera della sessualità, reale o virtuale che sia.

 

D) La Bibbia, comunque, ci mette in guardia con chiarezza. Giovanni infatti scrive: "Questo è il mondo: voler soddisfare il proprio egoismo, accendersi di passione per tutto quel che si vede" ( 1 Giov. 2:16). Con tale affermazione viene stigmatizzata quella voglia sfrenata   cioè mai definitivamente soddisfatta, che può spingerci a vedere tutto ciò che riteniamo "bello", o "interessante", o "stimolante"... Questa "smania", che può  avere per oggetto non solo la pornografia, ma anche le persone, gli spettacoli, i viaggi, le opere d'arte, ecc., può facilmente diventare uno scopo di vita. In tali casi diveniamo come malati tormentati da una "febbre" che non ha requie. Essa ci sospinge continuamente alla ricerca di nuove emozioni, senza le quali la quotidianità ci sembra grigia ed inutile. Causa di una situazione di questo genere è, ovviamente, il vuoto interiore cioè un’esistenza vissuta senza Dio, senza ideali e, quindi, solo in funzione di se stessi.

 

E) Quanto detto ai punti precedenti non deve comunque indurci a tacere su un ulteriore aspetto della questione, anch'esso profondamente negativo: la mercificazione dell'essere umano. Oggi intorno alla pornografia fioriscono affari che ammontano a migliaia di miliardi e che coinvolgono milioni di persone (non tutte consenzienti!). L 'interesse economico, come purtroppo è ben noto, costituisce una forza schiacciante in grado di esercitare la sua nefasta pressione sugli animi più deboli, sulle coscienze meno scrupolose, sulle tasche più vuote. .. Avviene così, col consenso di un largo mercato (anche legale!), che tanti giovani, e persino tanti bambini, vengano trattati come oggetti, a volte fino al punto da far perdere loro ogni forma di dignità umana. Come avviene nel campo della prostituzione, tutto questo non sarebbe possibile se non ci fosse una vasta ed affezionata clientela, formata magari da tanti "rispettabili" ed insospettabili cittadini! ...

 

F) Un ultimo punto penso sia il caso di spenderlo riguardo alla domanda sul come ci si possa eventualmente liberare dalla pornografia, intesa come insana abitudine personale. Il problema è simile a quello che si presenta quando ci si voglia liberare dalla droga, o dalle sigarette, o dall'uso di sostanze alcoliche, ecc. Dal punto di vista cristiano, ritengo che il vero obiettivo non sia tanto quello di effettuare una riforma morale delle nostre abitudini di vita (per quanto ciò possa essere socialmente e psicologicamente consigliabile); il vero obiettivo dell'uomo dovrebbe invece essere quello di vivere con una coscienza pura! Ebbene, la Bibbia e la nostra stessa esperienza insegnano che l'essere umano non è in grado di liberare se stesso, e che ogni sforzo di "svuotarsi" dal male è destinato a fallire.

In realtà è solo la "pienezza" di Dio che può allontanare da noi ogni forma di male. La presenza in noi del suo Spirito e della sua Parola sono il miglior "antidoto" in assoluto per tenerci al sicuro da ogni forma di egoismo, di malvagità, di perversione. 

Per lottare contro il male l'unica strada possibile per noi è quella di credere in Gesù Cristo ed essere animati dal suo stesso amore. Così la nostra vita verrà trasformata in un meraviglioso e prezioso servizio a favore di quanti sono intorno a noi.

Correlazioni:

INTIMITÀ TRA FIDANZATI - cosa è concesso e cosa è proibito. di R.R.

 INTIMITA’ TRA CONIUGI CRISTIANI –  Dobbiamo fare elenco di ciò che è peccato? di R.R.

 

 

 

 

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