VERO NOME DI DIO: ALTRI CHIARIMENTI - parte 2 di Renzo Ronca con intervento del Prof. Roberto Sargentini sulla domanda: "possiamo essere certi che le Sacre Scritture, passate di mano in mano, non siano state modificate dall’uomo?" – 3-1-19  

 

[alcuni rotoli di Qumran]

(segue)

1) PRIORITA’:  Metto al primo posto la tua giusta intenzione:  “la finalità di conoscere meglio, attraverso le sacre Scritture, ciò che a Dio è gradito.” Questo l’ho preso come “il titolo del tema”. Poi c’è lo svolgimento, in cui si parla anche del nome di Dio come ricerca essenziale o meno e della fiducia che possiamo riporre sulla Bibbia.

 2) Nella mia risposta precedente avevo volutamente evitato di dare direttamente una risposta all’affermazione dei TdG sui 7000 nomi di D. che “i cattivi” avrebbero cancellato. Questo argomento, cioè “vero” nome di D., è il “cavallo di battaglia” dei TdG; loro iniziano proprio da qui e ti conducono per una strada efficientemente preordinata, che però attualmente io non ritengo sia utile seguire (parlo per me ovviamente). In merito a questa domanda “qual è il nome di D.?”  penso, come ti ho già detto che l’Eterno abbia già risposto a Mosè, e me lo faccio bastare come se lo fece bastare lui. Il di più non mi piace, assomiglia più a una tentazione umana che a uno studio illuminato. Questa almeno è la mia linea; non voglio aprire contestazioni, si tratta solo di opinioni.

 La domanda che poni tu: “Al di là del nome di Dio, quello che mi chiedo è: se nella Bibbia questo nome era presente, davvero qualcuno ha osato tanto da toglierlo? E se l’ha fatto, perché? Forse per ragioni, non dico malvagie, ma magari utilitaristiche, finalizzate più a scopi umani, che sacri?”, sec me si presta a diversi errori:

 a) “Al di là del nome di Dio”, perché “al di là”? Noi ci dobbiamo occupare di D., quindi se questo argomento ti interessa lo devi risolvere (sempre ponendo D. come soggetto performante, non quella chiesa o quell’altra e nemmeno quanto dico io. Cioè se sei convinto che sia Lui, Dio, che ti pone questa domanda allora prosegui. E’ Lui che deve fare da regista indicando, correggendo….). Una volta stabilito l’orientamento giusto, con convinzione provata, la rotta sarà più facile da seguire. Io ho solo espresso dei dubbi, ma non sono così importante. 

b) “se nella Bibbia questo nome era presente” Attenzione, spesso chi fa proselitismo (ti ho detto già che esistono delle tecniche di convinzione ed io non sono d’accordo su tutte) è come se gettasse un amo e molti abboccano. Uno può far dire quello che vuole alla Bibbia (soprattutto se usa una traduzione non canonica) bisogna poi vedere se è vero e soprattutto gli effetti a cui porta. Se gli effetti sono anti-trinitari (come in effetti è per i TdG) allora se permetti prendo le distanze o comunque diffido molto e prendo tutto con le pinze. Sec me meglio sarebbe seguire la scaletta delle priorità. Conoscere Dio non è analizzare per conoscere il Suo Nome, ma, sempre sec la mia modesta opinione, è vivere la fede in qs nostro Dio, NEL Suo Nome (qualunque esso sia; quello che il ns cuore, la ns anima usa quando prega va bene. Gesù ci ha insegnato il “Padre nostro” e allora perché andare sempre oltre? Non ti basta dirGli Padre nostro? Scusa se è poco!!)

 c) “davvero qualcuno ha osato tanto da toglierlo?” La domanda può essere fuorviante. Non c’è da sorprendersi se qualcuno, più o meno in buona fede, modifica il testo, infatti la tentazione iniziale del serpente fu proprio questa: avvicinarsi all’uomo con fare educato, mostrarsi meravigliato della sua dabbenaggine, proporre una alternativa a quanto D aveva detto e portarlo fuori dalla grazia (che si manifesta anche nell’obbedienza). Quindi che uno osi o non osi non ci deve meravigliare; è già successo e succederà ancora; e molti hanno offerto il fianco a qs tentazione. L’argomento preferito dall’ingannatore (che ormai su questo è uno specialista) è l’uso di un senso ambiguo contorto confuso e possibilmente errato delle Scritture. La sua attività maggiore non è nel mondo (che in un certo senso è già “suo”), ma dentro le chiese, perché cerca di impedire o per lo meno di ridurre il più possibile quel popolo di Dio che poi, assieme a Gesù, lo giudicherà (“Non sapete che giudicheremo gli angeli? [caduti] - 1Corinzi 6:3a). 

Certo non è che le varie chiese (che diventano sempre più apostate) lo facciano apposta, loro magari sono convinte di seguire una via giusta come in fondo molti Giudei  erano convinti quando accusavano Gesù… ma è logico che alcune chiese siano convinte, se no che inganno sarebbe? Adamo ed Eva furono ingannati così bene che solo DOPO si resero conto dell’errore, quando si ritrovarono in presenza di Dio. E così succederà alle anime non vigilanti: solo quando saranno finalmente davanti al Signore capiranno di aver percorso un strada sbagliata. Si salveranno non si salveranno queste persone? Noi non possiamo saperlo solo Dio lo sa, perché Egli solo sa se, e quante volte, i pungoli dello Spirito Santo hanno cercato di convertire senza successo quelle anime. 

d) “E se l’ha fatto, perché? Forse per ragioni, non dico malvagie, ma magari utilitaristiche, finalizzate più a scopi umani, che sacri?” Questo è fuorviante. Ti pare davvero tanto importante, per uno che si prefigge di conoscere meglio Dio, scavare per capire perché alcuni hanno fatto una cosa o un’altra? Dovremo porci la stessa domanda e fare le stesse indagini per ogni chiesa gruppo o sètta che troviamo o che ci bussa alla porta? E quante vite dovremmo avere per cercare di capire le LORO motivazioni? Pensi sia utile per la conoscenza di Dio? A me perché i TdG abbiano fatto una cosa o un’altra, o perché i cattolici credano al Papa, o perché certi pentecostali obblighino ancora il velo alle donne,  interessa fino ad un certo punto, perché non sono loro l’oggetto del mio studio, ma la conoscenza della volontà e del pensiero di D. Quindi a meno che il S stesso, per motivi che Lui consce, non mi dica espressamente “passa i prossimi anni a confutare le dottrine di questi o di questi altri”, preferisco evitare, avendo argomenti più importanti da approfondire nelle Scritture. Sempre con tutto il rispetto per la serietà dei TdG o delle varie chiese, ma ognuno è libero di fare le sue scelte. 

e) Ci tengo a ribadire bene una cosa: il ragionamento critico da parte mia non riguarda solo i TdG, ma tutti quelli che “usano” le parole bibliche in modo non appropriato (anche se spesso con molto zelo e buona volontà); per tutti intendo proprio tutte le tipologie di chiese, sia cattoliche che protestanti ecc. Che poi una cosa sia appropriata o meno si vede dai risultati. Non mi sembra ottenga un buon risultato chi attraverso lo studio sul nome di D, rischia di dividere, per eccessivo zelo e raziocinio, D stesso nella Sua Unità con cui si è mostrato nelle Scritture. Ma un buon risultato non lo presenta nemmeno chi pensa di aver già “catalogato” o “definito” D. in altri modi, come con i dogmi trinitari ecc. Ne abbiamo già parlato mi pare (" Che cos'è la Trinità?"  di A.Galliani, o anche "LA BIBBIA CONTIENE LA PAROLA DI DIO, O È LA PAROLA DI DIO?" dello stesso autore  ) 

 

f) Per farti vedere l’inutilità delle lunghe trattazioni  su questo tema del nome di D., prova a ribaltare la linea guida preordinata dei TDG. Loro dicono “il vero nome di D è Geova”. Bene. Prova ad andare in internet e digita su google: “il vero nome di Dio non è Geova”. Ti accorgerai con sorpresa di una lunghissima lista di link e persino di vari video… Se pensi sia utile fare questo tipo di studi fallo pure (potrà durare anni). SEMBRA utile capire tutto questo, arrivare a delle conclusioni, parteggiare per l’uno per l’altro, capire…  ma ritengo sia un fascino malsano. Ti copio alcuni spunti forse utili (se vuoi da approfondire nelle tue riflessioni) sulle lettere a Timoteo da parte dell’apostolo Paolo:

 

1Timoteo 1:4-6

4 e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio, che è fondata sulla fede.

5 Lo scopo di questo incarico è l'amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. 6 Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso.

 

1Timoteo 6:4

è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti,

 

1Timoteo 6:20

2Ti 1:13-14; 2:15-18

O Timoteo, custodisci il deposito; evita i discorsi vuoti e profani e le obiezioni di quella che falsamente si chiama scienza;

 

2Timoteo 2:14

Avvertimento contro l'empietà

Ricorda loro queste cose, scongiurandoli davanti a Dio che non facciano dispute di parole; esse non servono a niente e conducono alla rovina chi le ascolta.

 

2Timoteo 2:16

Ma evita le chiacchiere profane, perché quelli che le fanno avanzano sempre più nell'empietà

 

2Timoteo 3:9

Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini.

 

3) Di ben altro spessore è invece la domanda che hai meglio evidenziato: “Ma la domanda di fondo era un’altra, ovvero: possiamo essere certi che le Sacre Scritture, passate di mano in mano, non siano state modificate dall’uomo?”. Questo in effetti merita approfondimento.

 a) Io potrei dare una risposta più da “mistico” che da teologo, dunque dobbiamo trovare chi abbia fatto studi regolari e sappia di questa storicità biblica. Ho già inviato la domanda al fratello studioso biblico e scrittore Roberto Sargentini, che spero ci risponderà. Appena lo farà ti farò sapere.

\\  E’ già arrivata mentre scrivevo e te la copio visto che è breve:

“Caro Renzo il quesito che mi poni è di facile soluzione e nello stesso tempo complesso. È come chiedere: che certezza ho che sia vissuto Garibaldi? Mi risponderai che c'è una nutrita documentazione storica. Ma io potrei ribattere: chi mi assicura che nel corso dei decenni quei documenti non siano stati falsati? Come vedi è un cane che si morde la coda. La verità è che ci sono prove storiche dell'esatta veridicità dei fatti biblici ma a quanto pare non basta a chi non crede neanche all'evidenza. C'è l'archeologia che ha dimostrato che la bibbia dice il vero, ma anche l'evidenza scientifica non è sufficiente per certe persone. A dimostrazione che i testi biblici non sono stati cambiati ci sono i rotoli rinvenuti a Qumran. In particolare il rotolo del profeta Isaia. Quello che abbiamo noi è essenzialmente identico all'antico testo salvo alcune parole (dei sinonimi) che non cambiano in nulla il significato del testo. Anche il racconto del diluvio ritrovato a Qumran dimostra che i testi sono nel loro racconto uguale a quelli in nostro possesso. Il racconto qumranico contiene dei particolari - del tutto insignificanti ai fini del messaggio - che mancano nel racconto biblico e viceversa. Ma la storia è la stessa. Consiglio vivamente di Alexander Schick "Il fascino di Qumran" della DLC.  //  

NOTE UTILI:

“QUMRAN: Località della Giordania, situata in prossimità della sponda nord-occidentale del Mar Morto, nel deserto di Giudea. Dal 2° sec. a.C. al 1° d.C. fu sede della comunità religiosa ebraica (probabilmente esseni) a cui appartennero i manoscritti del Mar Morto

ESSENI: Nome, dal significato non chiaro, degli appartenenti a una comunità religiosa giudaica, le cui notizie cominciano con il 2° sec. a.C. e che sembra scomparsa con la distruzione dello Stato giudaico (70 d.C.).

Secondo dati degli autori classici (Plinio, Filone e soprattutto Giuseppe Flavio), abitavano per lo più in villaggi e una delle loro sedi principali era la regione di Engaddi presso il Mar Morto. Rappresentavano una specie di ordine monastico che si perpetuava mediante l’aggregazione di nuovi membri. Gli aspiranti, che per essere ammessi dovevano superare un noviziato triennale, poi un altro di due anni, entrando a far parte dell’ordine facevano dono alla comunità di tutti i propri beni. Vivevano in stretta comunione, praticando il celibato più rigoroso e sostenendosi con il lavoro dei campi (disprezzavano il commercio come ogni altra fonte di guadagno).

Un’ampia e diretta serie di informazioni sugli e. proviene dai manoscritti ebraici scoperti (dal 1947 in poi) presso il Mar Morto, tra i quali si trovano i libri sacri di un movimento religioso che molti studiosi identificano con quello degli e. (in particolare la sua Regola, scritti apocalittici e commenti ai libri biblici).” (Enc Treccani)

 

b) L’inciso Del frat. Sargentini mi fa pensare ad un’altra avvertenza utile: Possono esistere in effetti nella Scrittura piccole aggiunte qua e là ma le traduzioni bibliche più serie mettono questi eventuali passi tra parentesi quadre. Direi che comunque la Bibbia non vada letta come un codice civile ma come una lettera spedita da Dio al popolo ebraico e, per esteso, a tutti noi. Cerchiamo di capire il senso che intendeva Dio dunque. E per capire Dio la Scrittura aiuta certo, ma è la Sua esperienza, la Sua presenza in noi tramite lo Sp S, che ci permette di avere una guida sul vero spirito che anima tutta la Bibbia. Con lo Sp. S. nel nostro cuore è difficile sbagliare a lungo perché “qualcosa che stona” il Signore te la fa capire quando c’è.

 4) Altro argomento da tenere sempre come un sottofondo riguarda i TEMPI DI DIO. Vorrei che tu comprendessi che secondo il piano di Dio esistono dei tempi precisi di certe realizzazioni profetizzate che si stanno approssimando. Non è che io rifiuto di parlare con tizio o caio perché mi sono antipatici, ma perché certi argomenti di tizio o caio non sono centrali rispetto a quello che sta per accadere presto e mi farebbero perdere troppo tempo in approfondimenti inutili. Noi dobbiamo prepararci per eventi come quello del rapimento dei credenti, del ritorno di Gesù e del giudizio. Si tratta di entrare o non entrare in qs prospettiva. Per chi come me vi è dentro, allora deve vigilare sull’essenzialità biblica, tralasciando gli aspetti “marginali”. Un esempio estremo: Immaginiamo di trovarci vicini ad una guerra (esagero, ragiono per eccessi) e immaginiamo che un marinaio di una cannoniera, invece di fare il suo dovere, si metta a fare una questione sull’uso di una certo tipo di cannone, sulla sua lunghezza, il suo colore, il suo rumore…  è facile che mentre lui fa qs dissertazioni la nave parta senza le munizioni perché lui non ci aveva pensato!!! Non dico che lui sia stato un cattivo o una spia, ma certo la sua carenza (che sia stata in buona fede o no) ha indebolito l’equipaggio e favorito il nemico! Quando infatti si troverà a dover rispondere al fuoco nemico, che ci metterà nei cannoni? Stessa cosa sul nome, o sul sesso degli angeli, il velo delle donne, o la carne il venerdì. Quando il Signore tornerà, che tu abbia studiato il Suo none o non l’abbia studiato, cosa cambia al fatto che Gli sarai di fronte? Ciò che ti salverà in quel momento sarà  la dizione esatta del tetragramma sacro o la tua fede? Riflettici.

 4) Questo rischio, d’altronde, c’è sempre e negare a priori un dibattito / confronto con chi mostra comunque di avere una certa preparazione, non sono certo sia la soluzione migliore. Come accennavo prima si tratta di priorità. Quando  incontrai i TdG nel 1970 era per me il tempo di incontrarli, conoscerli da vicino e poi dopo aver visto tutto, me en staccai. Ma ci sono da dire due cose: prima: come era per me il tempo nel 70 può darsi che sia per te adesso.  Per cui non posso dare giudizi sui tuoi tempi. Posso solo fornirti la mia esperienza; non posso certo pretendere che tu la faccia tua. Quindi se senti di dare loro questa ed altre possibilità fallo pure; vorrà dire che anche tu farai le tue esperienze come le abbiamo fatte noi; quanto tempo ci vuole ci vuole, basta che sia una tua libera scelta (sorgerebbe una domanda però: a che serve sentire le opinioni degli altri se sei già convinto di fare una certa cosa?). Comunque andare avanti con loro significa che ti troverai spesso di fronte a mille domande come quella dei nomi di Dio e la tua sicurezza sull’appoggio di XX o di YY non so quanto reggerà. Seconda: non siamo tutti uguali; chi ti dice che una volta “entrato” dentro una chiesa o gruppo (attraente all’inizio ma che poi si mostra essere molto rigida, tanto da sembrare chiusa) tutti abbiano la forza e la capacità di uscirne senza esserne condizionati? A che serve anche qui fare tante ricerche se poi non se ne tiene conto? Vigilare non è mai male, ma se ti senti sufficientemente capace prova pure.

 

 5) Del resto ho sempre te e XX  a cui rivolgermi in caso di dubbi.

Uhm... Si è no. :-)  Non mi fraintendere ma qs sicurezza tua, potrebbe non andare bene. I TdG, oppure XX, o una chiesa evangelica qualsiasi o io che non sono inserito in nessuna denominazione… sono tutti binari diversi che non è detto abbiamo lo stesso verso. Come stare alla stazione Termini a Roma e saltare da una partenza all’altra senza mai partire veramente. I TdG hanno una destinazione, i cattolici un’altra, alcune chiese evangeliche un’altra ancora, ed io, anche se non faccio proselitismo, ne ho un’altra diversa!  Il mio scopo non è risolvere/confutare i quesiti posti dai TdG né rispondere/confutare i dogmi cattolici (la considero una fatica inutile). Tutte queste cose ci sono è vero, ma io mi occupo del Signore, dell’incontro con Lui in modo più diretto possibile (almeno ci provo).

Troppe “scuole” insieme confondono ed alimentano alfine un nostro fattore di comodo. Un fattore di comodo per molti potrebbe essere quello di non fare alcuna scelta. Ci hai mai pensato? Interrogati in proposito.

Il punto per trovare le risposte non sta nel tuo buon senso privato, ma nel cercare il senso a Dio, nel cercare di capire cosa al Signore faccia piacere e cosa no.

Ad ogni modo che tu lo voglia o no, trattando argomenti sempre più complessi o elevati, le distanze tra le varie denominazioni o sètte o confessioni o religioni saranno sempre più grandi e non sarà più possibile mediare. La teoria del compromesso non credo che sia mai stata quella consigliata dal Signore, almeno la Bibbia non la consiglia.

L’apostasia sempre più grande (cioè che molte chiese vadano “fuori”) è uno dei segni degli ultimi tempi. E’ normale allora che ci siano oggi tante differenze tra cristiani. Sec me meglio fare un passo di lato e lasciare le chiese nelle loro diatribe e convinzioni e polemiche dottrinali, per non essere presi anche noi dal vortice del giusto-non-giusto; (salvo quando il Signore direttamente ci pone davanti una scelta precisa; ma allora te ne accorgi che viene da Dio, perché è così imperiosa dentro te la domanda e dura per così tanto tempo in modo insopprimibile, che non puoi proprio evitarla). Insomma non si prende né il treno dei TdG né quello cattolico né quello protestante né quello mio. Si prega, si legge la Bibbia (per quanto possibile quella canonica), si ascolta, e quando emerge una domanda importante suscitata dalla coscienza sulla spinta dello Spirito Santo, si cerca la risposta in un clima di preghiera (preghiera al Signore, nel nome di Gesù, per mezzo dello Spirito Santo).

Che la domanda invece arrivi dai TdG (o dal catechismo di altre chiese) non è detto che sia incastonata in modo giusto. Può darsi che si debba riprendere, ma non è detto.  Bisogna vedere se quanto dicono è in linea con i tempi di insegnamento dello Spirito S nostra guida. Ognuno di noi ha Chi lo segue, che è lo Sp S, e sa Lui quale cibo darci ogni giorno. Come Israele mangiava la manna ogni giorno nel suo viaggio nel deserto, così noi con il pane che viene dal cielo, Gesù (Giov. 6:29....), dobbiamo imparare a cibarcene ogni giorno "mangiando" e meditando quello che ci dà.  Almeno io faccio così.  :-)

 

 

 

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