Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

LETTERA DI UN FRATELLO – parte 2– “ho letto che dovremmo avvertire chiaramente nuovi carismi… ma io non ho avuto nessuna di queste esperienze…”  -   di Renzo Ronca - 30-7-15- h.15 - (livello 4 su 5)

 

 

 

(segue)

 DOMANDA

«… Ho letto che ad ogni cristiano nato di nuovo lo Spirito santo concede uno o più doni da utilizzare per la Chiesa, quindi per evangelizzare, confortare, guarire, ecc... Ho letto che questi doni o carismi, non hanno a che fare con i talenti che avevamo già prima della conversione, ma sono cose nuove, che avvertiamo chiaramente come nuove per noi. Ed ho letto anche che la nuova nascita è un momento riconoscibile per ogni cristiano. Io non ho avuto nessuna di queste esperienze o almeno non le ho riconosciute, mi sembra di andare avanti per caparbietà, soltanto con le mie forze, e di voler credere a tutti i costi, di non tradire questa fede che forse è ancora immatura. Dici che per me sarà sempre così e che non avrò per forza queste esperienze di evidenza che scacciano via i dubbi?...»

 

 

RISPOSTA

Caro fratello, questo argomento richiede una maggiore attenzione scritturale.

 

 “..Ho letto che questi doni o carismi, non hanno a che fare con i talenti che avevamo già prima della conversione..” Dove lo hai letto? A me non risulta. Anzi, sono proprio alcuni di quelli che consideravamo talenti naturali, che dopo il battesimo, vengono elevati ad uno stadio superiore dallo Spirito Santo e possono diventare carismi. A questi si possono aggiungere degli altri doni che magari non conoscevamo,  ma non esiste una regola.

 

“..Ed ho letto anche che la nuova nascita è un momento riconoscibile per ogni cristiano…” Purtroppo molte chiese di tipo pentecostale danno una eccessiva evidenziazione del battesimo dello Sp. Santo, lo classificano, ne stabiliscono confini, modalità, effetti, misurazioni e incasellamenti… Pensando di fare bene, sottolineando solo alcuni brevi passaggi scritturali, dividono fin troppo semplicisticamente chi ha lo Sp. Santo da chi (secondo loro) non ce l’ha (di solito basandosi sul dono delle lingue); creano divisioni settoriali di categorie carismatiche tra fratelli, come si trattasse dei possessi personali dei doni, come fossero specializzazioni private, come dei brevetti che uno possederebbe e gestirebbe… 

La “nuova nascita” è un momento significativo nella vita di un credente ma non abbiamo una tabella, un codice, un manuale per poter dire: “ecco in te c’è stata la nuova nascita ed in te non c’è stata” (per fortuna che non l’abbiamo se no sai quanti giudizi quante esaltazioni!).

Diciamo che per un credente maturo nella fede è abbastanza facile percepire in un altro fratello la presenza o meno di una certa affinità nello stesso Spirito di Dio. Ce ne accorgiamo da molte cose non sempre definibili: è come quando ascolti uno dire una poesia: c’è chi ti trasmette l’emozione del contenuto e ti fa vibrare, e c’è invece chi, qualsiasi cosa dica, anche la stessa dell’altro, sembra che legga l’elenco del telefono. La questione dunque non è l’esteriorità delle cose ma la trasmissione di ciò che uno ha dentro. Se uno è pieno di Spirito Santo, lo senti, lo ascolti, lo capisci, ne avverti l’attrazione la giustizia la serenità l’amore.

Per certe persone la potenza dello Spirito Santo che li riempie avviene in maniera eclatante, per certe altre no: per l’apostolo Paolo ci fu una folgorazione ed una specie di shock con una parziale cecità  prima del battesimo con Anania; ma prendiamo per esempio Lidia, la donna macedone, nella città di Filippi (Atti 16:9-15); di lei la Scrittura dice solo “Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo.” (Atti 16:14). Ecco: “Il Signore le aprì il cuore”. Pensa alla potenza di questa frase.  Apparentemente non è niente, eppure è tutto. Forse Lidia non ha avuto doni potenti da esibire ma divenne la prima donna cristiana in Macedonia ed in Europa (Pache).  Ora chi può dire che Lidia non “nacque di nuovo”?

 

Per alcuni lo Sp. Santo si manifesta prima, per altri dopo. Alcuni hanno un segno evidente che rimane impresso nel loro cuore (il momento in cui avvertono un “tocco particolare di Dio”), altri si aprono lentamente, “arrendendosi” ogni giorno un poco di più alla dolcezza del Signore, ma chi può stabilire con precisione i passaggi di Dio nel nostro cuore?

 

Uno degli errori più comuni è cercare di regolamentare lo Spirito Santo. Lo Sp Santo è Dio, cosa vogliamo regolare inquadrare di Lui?

Quando l’apostolo Paolo scrive ai Corinti parlando loro dei doni dello Spirito (1 Cor. Capp. 12,13 e 14) fa un discorso ampio e complesso. In quella comunità vi erano parecchi carismi ma anche parecchi disordini di vari tipi, persino sessuali. Lo scopo dell’apostolo è non solo insegnare ma anche mettere ordine. Ordine in QUELLA comunità, non fare dei codici/dogmi per tutti noi. Prendere delle frasette qua e là di quei capitoli e farne dei capisaldi per verificare se uno ha lo Spirito Santo oppure no, mi pare azzardato.

 

L’idea dei doni che debbano essere evidenti fa capo ad una delle due linee scritturali di cui parlammo altrove: “…abbiamo visto lo Spirito Santo in due prospettive evangeliche: la linea Ezechiele-Giovanni (che mette in evidenza il cambiamento interiore, il cuore che poi modifica la personalità); e la linea Giole-Luca (che mette in evidenza i carismi)”  [tratto da CONSIDERAZIONI SUI DONI DELLO SPIRITO OGGI - QUALE LINEA SEGUIRE?]

 

Nei primi anni della mia conversione anche io –come la maggior parte delle chiese pentecostali- fui attratto dalla linea Giole-Luca, dove i carismi c’erano, si dovevano manifestare e organizzare. Da diverso tempo però la penso in maniera diversa, privilegiando la linea di Ezechiele-Giovanni: “considerando quanto oggi lo spiritismo sia innalzato e quanti falsi segni o miracoli riesca a fare penetrando se possibile anche nelle chiese, non credo che la strada da percorrere per il cristiano sia quella delle manifestazioni carismatiche esteriori” [stesso scritto citato sopra, inserito a sua volta nel dossier PDF: LO SPIRITO SANTO - APPROFONDIMENTI SINTETICI di 14 pag.].

 

Forse sbaglio non lo so, ma la riflessione su alcuni punti di paolo come questi che seguono...

 

“ma nella chiesa preferisco dire cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua.” (1Corinzi 14:19)

 

“Ricercate l'amore e desiderate ardentemente i doni spirituali, principalmente il dono di profezia. Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose. Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. Vorrei che tutti parlaste in altre lingue, ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno che egli interpreti, perché la chiesa ne riceva edificazione.” (1Corinzi 14:1-5)

 

…mi fanno propendere verso una manifestazione meno spettacolare dello Spirito Santo, ricercando magari come dice la Scrittura proprio questo “dono profetico”, che non va visto come quello dell’uomo con la barba che predice il futuro dall’alto di una montagna, ma come ha detto sopra l’apostolo stesso: “chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione”.

Saper dire parole di edificazione, esortazione, consolazione inserite nel contesto storico e temporale in cui viviamo.

Alle volte è sorprendente la grandezza della semplicità.

 

Ora, caro fratello torniamo alla prima parte della tua lettera e ti accorgerai quanto sei vicino alla comprensione di questo concetto così semplice nella sua grandezza, che forse, pur passandogli accanto, hai un poco sottovalutato. Tu hai detto:

Adesso io, come cristiano, sento il dovere di fare la mia parte per raccontare la Verità a quelli che non La conoscono, ma mi sembra un compito così difficile, impossibile per me. Tu lo sai com'è il mondo, tutto quello che è male adesso viene definito bene, tutto quello che il Signore condanna, il mondo lo esalta e lo chiama libertà, tutto quello che è tenebra e tormento, il mondo lo chiama luce e divertimento. Mi sento straniero sulla terra,  parlo un'altra lingua o meglio non parlo per niente. Mi sono cancellato dai social network, perché, nonostante le mie buone intenzioni, mi trascinavano troppo nel torbido che io adesso voglio scansare, e inoltre mi rubavano tempo lasciandomi vuoto dopo avermi sommerso di quella spazzatura che spesso si fa passare per impegno sociale. Non guardo mai la televisione, perché, salvo poche eccezioni che comunque ho rinunciato a cercare, è qualcosa che mi atterrisce, è così stupida, insulsa e volgare che non mi capacito di come la gente possa sopportarla. Mi limito a leggere articoli che mi interessano, sono sempre alla ricerca di informazioni manipolate il meno possibile. Ma so che le cose vanno peggiorando e peggioreranno sempre di più, specialmente quando arriverà qualcuno a portare un'ingannevole pace che farà cadere tutti quelli che non conoscono la Verità. Moltissimi purtroppo. Vorrei tanto poter parlare con coraggio di queste cose, vorrei poter dire a tutti: “svegliatevi! Non lasciatevi uccidere attimo dopo attimo da queste bugie”. Vorrei dire a tutti che la Bibbia è chiara in proposito e non si è mai sbagliata su niente, vorrei dire di leggerla, di pregare, di cercare Dio, e di non rispondere più alla provocazione di chi, deridendoli, li invita a bastare a se stessi e ad ubriacarsi di piacere. Il piacere si esaurisce presto e alza sempre di più la sua soglia. Chi ne fa il suo scopo e il suo idolo personale, ne diventa schiavo. Si diventa schiavi di tante cose, ma nessuno vuole sottomettersi a Dio. È paradossale: Dio lascia che noi decidiamo se sottometterci o no a Lui, ma se ci sottomettiamo, siamo liberi, se invece ci ribelliamo diventiamo schiavi di questo mondo. È scritto che la Verità rende liberi, che il giogo di Gesù è leggero. Ma il mondo vuole la libertà senza Dio e non vuole nessun giogo, così finisce per rinchiudersi in una gabbia sempre più angusta e pesante. Tu sai quello che voglio dire, ma come faccio a dirlo agli altri?”

 

Ecco, caro fratello: ciò che tu hai scritto e che adesso è qui, on line, leggibile da tutti, e al cuore di tutti può arrivare, non è forse un attento, sofferto esame del nostro tempo con l’accorato desiderio verso il prossimo di uscire dagli inganni? Non è forse un dono dello Spirito Santo essere in linea col Suo pensiero quando “parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione”? Chiamalo “dono profetico” (ma senza etichettarlo troppo) o in altro modo, resta il fatto che scrivendo così trasmetti parole ispirate dallo Spirito di Dio che fanno bene ed aprono gli occhi agli uomini che amano il Signore e da Lui sono spinti a leggerle.

 

All’occorrenza, chiedi agli anziani della tua chiesa una preghiera particolare per la pienezza dei doni dello Spirito Santo, perché questo si può anche chiedere (Lc 11:13) ma soprattutto sviluppa meglio questo dono che E’ GIA’ in te, di edificazione, esortazione, insegnamento; approfondendo magari il senso della consolazione fraterna.

Loda il Signore per averti chiamato a questo e prosegui come già fai.

Nelle tue preghiere personali chiediGli di renderti più cosciente e più consapevole di quanto Egli sta facendo in te e con te.

 

  

 

 

 Correlazioni:

TUTTI NOI CADEMMO A TERRA

LINGUE SI, MA…

ARMONIA DELLO SPIRITO SANTO  (dossier PDF pg 43)

CONSIDERAZIONI SUI DONI DELLO SPIRITO OGGI - QUALE LINEA SEGUIRE?

LO SPIRITO SANTO - APPROFONDIMENTI SINTETICI (Dosssier PDF pg 14)

 

 

 

 

 

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