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DOMANDA C'e' un rischio che un credente non va in cielo se insiste a peccare e non ascolta quello che ha detto Gesu?
RISPOSTA \Di solito un credente non pecca, almeno non in modo grave. Il credente, come te e come me, ha una coscienza (in cui agisce lo Sp Santo) che gli impedisce di peccare perché lo avvisa, glielo fa capire prima che una cosa è peccato ed è da non fare. Se pecca gravemente e volontariamente allora non è più credente, perché per fare il peccato significa che non si fida più di quanto dice il Signore. Se per esempio io mi fido di te e tu mi dici che passare per una certa strada significa trovarmi male, perché tu lo sai già, io mi fido di quello che mi dici e non ci passo; se invece ci passo lo stesso, significa che non mi fido di te. La stessa cosa con il Signore: Se il credente ha fiducia in quello che il Signore gli ha insegnato, non fa quello che Lui gli ha detto di non fare. Se invece volontariamente trasgredisce e commette peccati gravi (e quindi si autoesclude dalla Chiesa), allora c’è solo da sperare che possa pentirsi e pregare di essere perdonato prima di morire, perché se non viene perdonato non potrà essere salvato.
Comunque può capitare che ciascuno di noi commetta dei peccati INVOLONTARI, cioè non volontariamente, certi errori accadono per inavvertenza, senza che ce ne rendiamo conto. In questo caso, quando ce ne accorgiamo di aver peccato senza volerlo, chiediamo perdono a Dio e cerchiamo di non farlo più. In questo caso la salvezza e la grazia di Dio rimangono. Il Signore comprende bene chi non lo fa apposta e lo sa correggere con dolcezza.
Un credente, uno che crede in Gesù, è sempre salvato e andrà in cielo se continua a confidare in Lui. Salvezza e fede sono legati con una corda che nessuno può tagliare! :-)
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