Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LA CALMA E LA FEDE DI DANIELE 

COME SI FA A RICONOSCERE UN SOGNO MANDATO DA DIO DAGLI ALTRI?

Avvicinamento alla interpretazione cristiana - parte 2

di Renzo Ronca - 21-11-13-h.9,45 - (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(segue)

La prima cosa che ci serve per avvicinarci e tentare di capire queste meraviglie di chi ci ha creato è il ridimensionamento di noi stessi, l’umiltà, il raccoglimento, la riflessione, la preghiera.

 

L’interpretazione dei sogni come dono, come carisma, non è stato dato a molti.

Nell’ A.T. una sapienza straordinaria fu concessa solo al patriarca Giuseppe, figlio di Giacobbe e a Daniele (anche se altre persone ricevettero sogni/visioni e indicazioni importanti. Persino i pagani). Vediamo cosa possiamo imparare dall’esempio di Daniele.

 

 

L’ESEMPIO UTILE DI DANIELE

Lo stesso Daniele, a cui fu rivelato niente meno che il futuro dell’umanità con il sogno della statua composta da vari metalli fatto dal re pagano Nabucodonosor (1), non “parte in quarta” con le interpretazioni; egli infatti sa che certe rivelazioni non vengono dall’uomo ma solo da Dio…

 

Daniele rispose al re: «Il segreto che il re domanda, né saggi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re (2);   ma c'è un Dio nel cielo che rivela i misteri, … (Daniele 2:27-28)

 

…per cui prima di interpretare, comincia col prendere del tempo:

 

Daniele si presentò al re e gli chiese di dargli tempo; egli avrebbe fatto conoscere al re l'interpretazione del sogno. (Daniele 2:16)

 

Daniele non è un impulsivo. Egli come molti "mistici" sa che nella calma, nella pace, nel silenzio, nel raccoglimento può esprimere e ritrovare la giusta fede.

 

E cosa fa Daniele in questo tempo che si è riservato?

 

17 Allora Daniele andò a casa sua e informò Anania, Misael e Azaria, suoi compagni, 18 esortandoli a implorare la misericordia del Dio del cielo a proposito di questo segreto, affinché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte con tutti gli altri saggi di Babilonia. (Daniele 2:17-18)

 

Pur sapendo della condanna a morte del re contro tutti i sapienti se non avessero svelato il sogno (nella lista c'era anche lui) non si precipita da nessuna parte ma entra in casa sua, nel suo ambiente riservato, dove meglio può coordinare pensieri ed azioni. Egli sa che la soluzione è solo in Dio.

Daniele prega,  informa i suoi compagni di fede, implora Dio con loro  affinché l’Eterno faccia conoscere il sogno e la sua interpretazione.

 

Questo è importantissimo. I maghi e gli indovini del tempo (e quelli di oggi) partono al contrario dall’idea di possedere un potere personale da gestire. Questa è appunto la magìa: pensare di possedere in se stessi un potere. Daniele invece sa che di per se stesso non sarebbe nulla; solo Dio è quello che rivela le cose nascoste, ed Egli può servirsi temporaneamente dell’uomo. Ma l’uomo non possiede nulla; la Parola di Dio e i suoi doni “passano” a volte nell’uomo, lo “attraversano”. E’ per questo che Daniele, senza mai appropriarsi di nessun merito, si rivolge umilmente all’Eterno.

 

In pratica Daniele compie tre azioni fondamentali:

a) Prende del tempo;

b) Si raccoglie in preghiera;

c) Prega coi suoi compagni di fede.

 

Sono azioni importanti che dovrebbe tenere presente ogni cristiano che aspira al dono dell’interpretazione.

Ma qui sorge trasversalmente una domanda: Tutti i cristiani possono  interpretare?

 

(continua)

 

 

NOTE

(1) Per questa straordinaria profezia vedi un accenno in  LA SITUAZIONE STORICA ATTUALE SULLO SFONDO BIBLICO

(2) In questo caso infatti la Scrittura ci racconta un fatto più unico che raro: il re capiva che il sogno era molto importante e siccome forse nutriva dei dubbi sugli indovini della corte, non racconta loro il sogno, ma considerando che chi può conoscere il futuro deve conoscere anche il passato, richiede da essi due cose: sia il sogno fatto che la sua interpretazione! Il re partiva dall’ipotesi che se uno aveva davvero questo dono di predire il futuro, avrebbe dovuto conoscere anche il passato, dunque sapere già il sogno stesso. In effetti come vedremo, Dio si servì di questo re per rivelare forse la profezia più importante della storia dell’uomo, utilissima anche oggi e nei prossimi anni.

 

 

 

 

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