PERCHE' GESU' E' SCESO UOMO TRA GLI UOMINI? NON BASTAVA CHE IL POPOLO ELETTO CONFIDASSE NELL'ETERNO?

di Renzo Ronca - (13-8-13) - aggiorn. 3-11-19

 

 

DOMANDA: ma se Gesù non fosse sceso concretamente dal cielo sulla terra, che sarebbe successo? perchè è sceso e si è fatto uomo tra gli uomini? perchè ha operato? che cosa ci ha voluto comunicare? non bastava che il popolo eletto confidasse solo nell'Eterno?

RISPOSTA:

Facciamo un esempio abbastanza complesso: mettiamo che all’ospedale arrivi una mamma incinta di circa 6-7 mesi preoccupata perché sente dei dolori; è l’unica donna rimasta di una famiglia lontana che può estinguersi o continuare a vivere…  La donna viene prontamente visitata e le analisi approfondite mostrano che nel nascituro si è sviluppata una grave infezione che assomiglia a un tumore velocissimo (non so nemmeno se esista nella realtà, noi stiamo facendo solo un esempio). Che fare? Lasciare nascituro e madre così come sono significherebbe perderli entrambi, perché il bambino morirebbe in pochi giorni e il male si estenderebbe alla madre che subirebbe la stessa sorte. Il medico decide coraggiosamente di separare subito la madre dal figlio. Il prematurino viene collocato in una apposita incubatrice dotata dei più sofisticati sistemi per poterlo assistere ma non essendoci cura per il virus tutti pensano che morirà. Il medico però che è anche ricercatore scientifico, vuole andare avanti nel tentativo di salvarlo; egli conosce un sistema rivoluzionario, mai usato prima, che potrebbe debellare l’infezione, però questo intervento delicatissimo (del genere “a cuore aperto”) può essere realizzato solo quando il bambino è almeno stabilizzato, cioè autonomo nel respirare, nel vivere... quando insomma ha tutti gli organi funzionanti: polmoni, cuore, cervello…  Il medico cerca di tenere in vita quel corpo nell’incubatrice a tutti i costi fino al momento in cui potrà intervenire chirurgicamente. Per rallentare il virus mortale il medico nell’attesa decide una terapia forte (tipo chemioterapia);  per cui appena vede che il corpo del bimbo sta per essere soffocato dal virus velenoso attua un bombardamento di sostanze molto forti che arrestano momentaneamente il virus, ma debilitano anche il bambino.  Finalmente dopo circa un mese e mezzo, il bambino, seppure debolissimo, ha gli organi funzionanti e si può intervenire chirurgicamente. L’intervento, nel nostro ipotetico esempio consiste in una specie di sostituzione-riattivazione di alcune cellule fondamentali del cuore. Queste nuove cellule, per loro potente costituzione  genetica, hanno la caratteristica di potersi rigenerare molto più velocemente del virus maligno. Avviene come una rinascita del cuore che, mano a mano che il sangue scorre, fa rinascere tutto il corpo (ripeto è solo un esempio). L’intervento riesce benissimo, le nuove cellule (che a detta del medico erano “dormienti” perché in tutti noi è presente il ricordo di Dio Creatore) sane e forti hanno uno sviluppo incredibile, si espandono in tutte le direzioni irrorando tutto il corpo che sembra rifiorire. Il virus maligno è stato contrattaccato dalle cellule sane, vinto e relegato in una piccola zona neutra. Il virus mortale non è debellato completamente, ma adesso è lui ad essere “dormiente”, inattivo,  nel corpo del bambino. Finché il bambino è tale, per sua debolezza fisica,  non si può procedere con un intervento più radicale, che viene rimandato alla sua maturità fisica.

 Spiegazione dell’esempio: La mamma è anche l’ambiente (tipo Eden) in cui il bambino (l’uomo) è stato creato. Il virus mortale è il peccato, il seme del serpente, che tenta di distruggere l’uomo e attaccare tutta la creazione di Dio. L’uomo viene allontanato, protetto (incubatrice-tutore come in “quarantena” fino a che non si rimetterà) ed “operato”. Dio ha un piano di salvezza incredibilmente potente per l’uomo e lo mette in pratica: non lo abbandona alla morte, ma, seppure dietro il vetro di una “incubatrice”, lo protegge nella sua “infanzia esistenziale” cercando di rafforzarlo. La prima protezione è la Legge, il Decalogo, i comandamenti. Poi agisce a “cuore aperto”: l’intervento che rigenera il cuore è il primo avvento di Gesù Cristo sulla terra che in maniera miracolosa “entra” direttamente nel cuore dell’uomo, trapiantando Se stesso in noi. La Sua Parola germoglia rapidamente e cresce vincendo ogni estraneità. L’ultimo intervento dell’uomo rinnovato e portato alla maturità, sarà il rapimento quando incontreremo Gesù risorto. Allora saremo perfetti come nelle intenzioni del Creatore ed allora potremo ritornare a Dio-Padre-Madre ritrovando il paradiso perduto nell’eternità a cui eravamo già destinati.

Adesso la risposta conclusiva alle domande iniziali: Se Gesù non fosse sceso concretamente sulla terra, sarebbe come se il medico dell’esempio non fosse intervenuto chirurgicamente. L’uomo non esisterebbe, sarebbe morto quasi subito. L'uomo dell'Eden non confidò nell'Eterno, magari fosse stato così! Ma così non è stato. C'era bisgono di una salvezza in extremis  ma doveva essere più consapevole. La legge (la protezione iniziale del bambino) non poteva salvare, la salvezza è un atto che si poteva ottenere solo con la venuta del Cristo e con la fede in Lui (l'intervento al cuore appena adulto). A che sarebbe servito allora mettere l’uomo nell’incubatrice? L’uomo è stato “appartato” per poter essere salvato dalla morte inevitabile.

Noi vediamo “Gesù risorto e vincitore” come un dato di fatto, come una cosa acquisita e  logica, quasi normale, ma fino a che Gesù non passò davvero sulla croce e poi nella resurrezione, il virus della morte era attivo; cioè l’uomo era condannato. Da un certo punto di vista terreno, non era per nulla acquisito il diritto di salvezza dell’uomo né data per scontata la vittoria di Cristo. Solo le profezie ne avevano parlato, ma la cosa non era stata attuata sulla terra. Ora una cosa diventa realtà quando accade, non prima.

Dal punto di vista degli eventi come li vediamo dalla terra, solo dopo la vittoria di Cristo su Satana l’uomo poté considerarsi “salvato per grazia”, non prima. Se Gesù non fosse sceso, e se non avesse superato la prova della croce con la resurrezione, l’uomo  sarebbe morto, semplicemente.

Sappiamo che l’osservanza della legge da sola non sarebbe bastata. La legge non ha un potere salvifico, ma solo di “contenimento”, non toglieva il peccato ma manteneva l’uomo dentro i binari delle regole stabilite da Dio. La legge nell’A.T.  era come una educazione di un bambino prima di diventare adulto. Per questo non sarebbe bastato a Israele confidare nell'Eterno, perché non avrebbe potuto adempiere la legge (che prevedeva la morte) e poi vivere. Solo Dio incarnato, Gesù Cristo, ha potuto adempiere al legge fino a morire in croce e poi riprendere la vita stessa e dare inizio all'uomo nuovo. Così noi, in virtù di quella resurrezione, per fede, possiamo confidare nella vita eterna che avevamo perduto.

Solo una libera scelta consapevole (cioè da adulto) poteva essere la prova di fede che avrebbe riscattato l’uomo. Ma  questa prova di fede su che fede poteva fondarsi prima di Cristo? Se Lui non fosse venuto, il nostro futuro non sarebbe più stato quello della salvezza. Non ci sarebbe stato futuro per l’uomo, nessuna vita eterna, ma solo la morte terrena.

Noi oggi, confidando in Gesù Cristo possiamo rivolgerci fiduciosi al Padre ed avere pace con lui. Ma prima di Cristo eravamo “nemici di Dio” in guerra con Lui perché in noi agiva solo il seme del serpente antico.

Dunque Gesù è l’apertura della porta della vita eterna, vita che avevamo perduto.

Poi, il poter attraversare questa porta, vale a dire convertirsi, accogliere Gesù, diventare veramente tempio vivente, partecipare al rapimento e ai grandi eventi che la Bibbia ha predetto, è tutto un altro discorso. Dipende anche da noi. Gesù ci ha dato la possibilità di farlo, la scelta dipende da noi.

  

 

 

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