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“Pregate che la vostra fuga non avvenga d'inverno né di sabato” (Matteo 24:20) - Teologia, profezia, tranquillità di fede - Renzo Ronca- 17-6-13
DOMANDA: Da
qualche giorno sto meditando questo versetto Mt 24:20 “Pregate che la vostra
fuga non avvenga d'inverno né di sabato”. Gesù si rivolgeva agli ebrei, per i
quali il sabato è un giorno in cui non si può camminare oltre un certo numero
di passi. Però c'è il termine fuga che impressiona un po'. Da cosa dovremmo
fuggire e dove? A volte propendo per un'interpretazione simbolica ma qui pare
difficile. RISPOSTA: Per comprendere bene le frasi che troviamo occorre sempre esaminarle nel contesto biblico, o quanto meno, in questo caso, in tutto il capitolo 24.
Gesù aveva appena parlato della futura situazione difficile di Gerusalemme (Matteo 23:37-39); quando poi i discepoli ammirati gli facevano notare la grande costruzione del tempio Egli li gelò con una risposta terribile:
«Vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata». (Matt 24:1-2)
Questa anticipazione evidentemente lasciò molto sorpresi i discepoli che cominciarono a farsi delle domande, e appena si presentò l’occasione Gli dissero:
«Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?» (Matt 24:3)
Come vedete si tratta di due domande distinte: quando avverranno… e quale sarà il segno… E’ da queste due domande che si articola tutto il discorso di Gesù detto “discorso del monte degli ulivi” che Matteo sviluppa nei capp. 24 e 25.
(A dire il vero Matteo non riferisce la risposta di Gesù alla prima domanda (quando avverranno queste cose), ma lo fa Luca in 21:20).
Gesù in questo capitolo non si riferisce alla Chiesa appena fondata (1), ma al popolo di Israele e alla distruzione del tempio fisico di Gerusalemme. I segni profetizzati riguardano la venuta gloriosa del Figlio dell’uomo, cioè la seconda venuta del Signore come Re sulla terra prima del millennio. Il periodo a cui si riferiscono è quello detto della “grande tribolazione”. L’elenco di questi segni dunque non riguarda il rapimento della Chiesa, che secondo la linea teologica da noi prescelta, dovrebbe essere già avvenuta. Ripeto, crediamo che queste terribili avversità avverranno quando la Chiesa sarà stata giù rapita.
Nello specifico, il v.20: “Pregate che la vostra fuga non avvenga d'inverno né di sabato” si riferisce agli avvenimenti subito dopo un fatto a Gerusalemme che sarà molto evidente, cioè “L’abominazione della desolazione di cui parlò il profeta Daniele” (Dan. 9:27)
Subito dopo quel fatto, ci sarà una fuga da Gerusalemme ed una terribile situazione. Il momento in cui ciò avverrà è noto solo all’Eterno e Gesù invita Israele a pregare che non accada nei momenti più disagevoli (inverno o sabato).
Noi non dobbiamo spaventarci interpretando le frasi che meditiamo come se riguardassero direttamente e letteralmente il nostro presente. (3) Nel nostro presente quello su cui dobbiamo stare concentrati e che ci riguarda più da vicino è il rapimento della Chiesa da parte di Gesù e dei Suoi angeli. Per “Chiesa” intendiamo tutti quelli che il Signore ha considerato e considererà “giusti”, cioè giustificati, salvati, a partire dalla creazione fino al momento in cui avverrà.
NOTE (1) Matteo 16:18 - E anch'io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere.(2)I contenuti dello scritto sono tratti liberamente o letteralmente dal commentario: “Investigare le Scritture” – Ed. La casa della Bibbia - TO (3) Le meditazioni cui siamo soliti, del genere che abbiamo chiamato "espansione spirituale" non sono mai terrificanti o inquietanti, ma trasmettono sempre l'amore e la protezione sicura di Dio, da qualunque contesto vengano tratte.
Correlazioni LA GRANDE TRIBOLAZIONE rapida sintesi GESU' VUOLE CHE APPROFONDIAMO IL SUO PROSSIMO RITORNO
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