Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 GESU' E' DIO? ecc. -  Richieste dispersive attorno al Signore senza desiderio di Lui

RR-(2006) - 16-12-14 - h.10

Un  affezionato lettore ci chiede se Gesù è Dio oppure no ed altre questioni teologiche, perché in alcuni punti della Scrittura trova contraddizioni.

Caro lettore, le tue domande che si ripetono ogni tanto su questioni teologiche non inerenti alla salvezza (salvezza che non hai mai preso in considerazione), sono più che legittime, tuttavia mi hanno procurato un certo disagio. Da quando ebbi la grazia della rivelazione del Signore, mi sono interessato sempre meno a queste ricerche che considero "periferiche" rispetto ai temi centrali del Vangelo. La consapevolezza dell’amore di Gesù vivo, la certezza della salvezza, il desiderio sempre più forte di essere a Lui unito, l’attesa fiduciosa del Suo ritorno e il tentativo di servirLo cercando di fare le cose che a Lui piacciono riempiono completamente e serenamente le mie giornate.

Per dirla in maniera più chiara userò le parole del fratello Angelo Galliani:  “tali questioni mi sembrano un po' "speculative", ed assai scarsamente legate alla realtà del nostro cammino di fede. Non di rado, chi le solleva, è sospinto più da una vaga curiosità, che non dal desiderio di conoscere quel che Dio ha da dirci, per guidarci nella nostra vita reale. Del resto, non è un caso che se ne parli tanto poco nelle pagine del N.T., e dei vangeli in particolare.”

 

Tuttavia una risposta è giusto darla e vorrei che non fosse solo la mia. Il problema è come. Per le domande sull'anima, già mettersi d’accordo su cosa si intende per “anima”, è un’impresa, figurarsi il resto. Ho tentato una piccola ricerca per vedere se possibile di realizzare una sintesi delle dottrine più diffuse ma c’è una tale diversità di interpretazioni tra le chiese che per ora mi pare inutile riportarle perché si creerebbe solo confusione.

Il guaio secondo me è che molti parlano, ma pochi hanno conosciuto davvero il Signore. Ed anche tra quelli che l’hanno conosciuto la tentazione di dare la risposta a tutto, magari servendosi delle frasi bibliche, è molto grande.

Uno dovrebbe limitarsi, secondo me, al mandato ed alle rivelazioni che ha ricevuto dal Signore, non ad insegnare le dottrine che ha studiato o che ha dedotto da solo; non è necessario che tutti siano dottori della Bibbia.

Vedi io sono spaventato quando uno studioso della Scrittura dimostra, versetti alla mano, quanto è grande l’inferno, di cosa  è composto, quanto tempo rimane aperto, quanto pesa la nostra anima e a che ora tornerà Gesù.

No. Sinceramente non credo che questo sia l’approccio giusto alle cose di Dio o l'uso milgiore della Scrittura.

 

Prima ci si apre al Signore, poi dopo il ravvedimento e la salvezza per grazia, chiedendo lo Spirito Santo, ci si lascia guidare per la via giusta, magari passando per il battesimo.

 

Per quel che mi riguarda, la via giusta è la consacrazione e l’evangelizzazione, nell’attesa del ritorno di Gesù.

Ad ogni modo su questi argomenti (anima dopo la morte) ti invierò in disparte quello che personalmente io credo; per quanto non lo ritenga importante.

 

Per l’altra domanda invece sulla divinità del Cristo, possiamo dire  che è un punto centrale del cristianesimo (non condiviso solo dai Testimoni di Geova con cui tu hai dei contatti). Ti invierò un breve studio del fr. Toppi delle ADI che termina in questo modo: <…Quindi la speranza della salvezza è riposta sulla divinità di Cristo. Se non fosse il Figliuolo di Dio, nessuno potrebbe ottenere il perdono dei peccati; se non fosse il Figliuolo di Dio, il riscatto del peccatore sarebbe impossibile, e l'uomo non potrebbe mai vedere Iddio. Cristo non sarebbe il Messia promesso e noi saremmo ancora sotto una condanna di morte. "Dio è stato manifestato in carne" e noi siamo liberi (1 Timoteo 3:16).>

 

Gesù ci rivela Dio stesso, così come è scritto: “Se mi aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; fin da ora lo conoscete e l'avete visto». Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gesù gli disse: «Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: "Mostraci il Padre"?” (Giovanni 14:7-9)

 

La Scrittura è l’espressione viva con cui Dio ci comunica Se stesso. E’ da ascoltare, da assaporare più che da usare come un codice dottrinale.

O ci si apre ad essa con fiducia nelle promesse di  Dio o si resta chiusi.

Aprirsi alla Scrittura in maniera razionale senza il timor di Dio è come il patologo che seziona un cadavere: pezzi staccati di un corpo senza più vita.

 

Caro lettore, oggi come qualche anno fa, tu cerchi sempre cose ATTORNO a Dio… non credi sarebbe ora di conoscerLo direttamente? Penso che in quel momento sperimenteresti direttamente anche tu la grazia della rivelazione, che riempiendoti il cuore non ha più bisogno di molte domande.

 

C’è un solo modo, credimi, per entrare nel regno di Dio: usare la “porta giusta” che è Gesù. Nutrirsi del Suo pane, cioè della Sua parola. Leggere ed ascoltare continuamente il Vangelo. Lui che è il grande Pastore saprà guidare il tuo cuore. 

Coraggio datti da fare! Prega nella solitudine della tua stanza ed apriti al Signore che viene! Occorre solo un coraggioso atto di fiducia. Come ogni volta che si ama qualcuno.

Un caro saluto.

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