Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

  Perché Paolo dice a Timoteo di non imporre le mani con troppa fretta?

 

di Renzo Ronca - 12-4-12

 

 

 

 

 

 

 

 

DOMANDA: Perché Paolo dice a Timoteo di non imporre le mani con troppa fretta?

 

RISPOSTA: Vediamo per intero il passo in cui evidenzieremo in giallo la frase della domanda:

 

1Timoteo 5:17-25

17 Gli anziani che tengono bene la presidenza siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento; 18 infatti la Scrittura dice: «Non mettere la museruola al bue che trebbia»; e: «L'operaio è degno del suo salario». 19 Non ricevere accuse contro un anziano, se non vi sono due o tre testimoni. 20 Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, perché anche gli altri abbiano timore. 21 Ti scongiuro, davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste cose senza pregiudizi, e di non fare nulla con parzialità. 22 Non imporre con troppa fretta le mani a nessuno, e non partecipare ai peccati altrui; consèrvati puro. 23 Non continuare a bere acqua soltanto, ma prendi un po' di vino a causa del tuo stomaco e delle tue frequenti indisposizioni. 24 I peccati di alcune persone sono manifesti prima ancora del giudizio; di altre, invece, si conosceranno in seguito. 25 Così pure, anche le opere buone sono manifeste; e quelle che non lo sono, non possono rimanere nascoste

 

Il passo è una sintesi di consigli su come comportarsi che l’apostolo anziano Paolo dà al giovane discepolo Timoteo. Timoteo aveva ricevuto un incarico ed era già addentro certe dottrine, per cui Paolo non si dilunga molto nella spiegazione della imposizione delle mani, anzi il suo scopo è sempre stato quello di andare oltre certi insegnamenti di base al fine di aprire la strada a considerazione più importanti riguardo la grazia.[1]

 

L’imposizione delle mani tuttavia costituiva (e per molte chiese di ispirazione carismatica e pentecostale costituisce anche oggi) un gesto importante, come ed esempio nella benedizione,[2]

 

nella guarigione,[3]

 

ma soprattutto nella trasmissione del dono dello Spirito Santo:[4]

 

Ed è in questo senso che va inteso nella frase che hai citato.

 

Paolo si riferiva ad un errore che si fa anche oggi nelle chiese superficiali da parte dei discepoli pieni di entusiasmo e di zelo ma frettolosi e con poca cautela: nel desiderio di salvare tutti accogliamo e battezziamo chiunque ci capiti a tiro senza indagare le condizioni del suo cuore. Certo l’intenzione è buona, ma il rischio di accettare delle persone poco degne, non consapevoli di quanto stanno facendo e piene di peccati, è pure abbastanza grande.

Simon mago per esempio, fu accolto e battezzato dal giovane diacono Filippo, ma in lui c’era il suo desiderio di “possedere” le cose di Dio,[5]

 

una spinta non buona che non fu subito evidenziata. Ma quando arrivarono gli apostoli Pietro e Giovanni, prima di imporre le mani ci pensarono due volte e Pietro si accorse subito che qualcosa non andava bene:

Ma Pietro gli disse: «Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio. Tu, in questo, non hai parte né sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. Atti 8:21-22

 

E’ in questa prospettiva dunque che ritengo vada interpretato il passo di 1 Timoteo 5:21. E’ come se Paolo avesse detto al discepolo: “Non avere fretta di trasmettere le cose di Dio a chiunque; valuta bene il contenuto dei cuori”

 

Uno dei rischi non è solo l’esposizione delle cose sante ai peccatori non pentiti (inteso come mancanza di rispetto verso Dio) ma anche il pericolo reale di essere coinvolti da quegli stessi peccati:

 

Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e rivolti contro di voi non vi sbranino. Matteo 7:6

 

Molto tempo fa tentai di schematizzare questo concetto in:

CHE SUCCEDE DENTRO DI NOI QUANDO CI AVVICINIAMO AGLI ALTRI? IL MECCANISMO DEI VASI COMUNICANTI -  che si trova in qs link PAGINA 1 DI ES4. Forse può essere d'aiuto a chi vuole approfondire un poco. 


 

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[1]

1 Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, 2 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno (Ebrei 6:1-2)

[2]

Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse Matt 19:13

[3]

imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno» Marco 16:18;

quelli che avevano dei sofferenti di varie malattie, li conducevano a lui; ed egli li guariva, imponendo le mani a ciascuno. Lc 4:40

[4]

Quindi imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo. Atti 8:17;

e, avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro ed essi parlavano in lingue e profetizzavano. Atti 19:6

[5]

Simone, vedendo che per l'imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrì loro del denaro, dicendo: «Date anche a me questo potere, affinché colui al quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo». Atti 8:18-19

 

 

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