PERCHE' MI HAI DIMENTICATO? SI DIMENTICANO COSI' I FRATELLI? -

di Renzo Ronca - 14-5-11

 

 

 

Renzo,perchè mi hai dimenticato?è un anno quasi che non mi faccio più sentire,perchè non ti sei preoccupato di sapere come mai tutto questo tempo in silenzio da parte mia?si dimenticano i fratelli?se io adesso non ti scivessi,tu non ti seresti preoccupato più di tanto di sapere che fine ha fatto XXX?guarda,io non misuro nessuno in quanto Gesù,mi ammonisce in questo,però credimi,ci sono rimasto molto male e la mia delusione è grande. La pace del Signore sia sempre con te. XXX

 

 

Caro XXX, è vero non ho scuse. Non ti ho più scritto, né mi sono preoccupato di farlo preso da tante altre cose. In questo si manifestano tutti i miei limiti come uomo e come fratello. Hai perfettamente ragione a riprendermi e ti ringrazio di essere stato tu invece a ricordarti di me.

 

Questa tua sofferta mail però mi dà l’occasione di fare un discorso più ampio, come facevamo prima quando mi mandavi le tue tante utili domande che poi mettevo nella posta del sito “Il Ritorno”. In questo senso eri una benedizione prima e continui ad esserlo adesso, perché nel tramite tuo edifichi anche me stesso e dai la possibilità anche agli altri lettori di fare riflessioni edificanti. Credimi se ti dico con tutto il cuore che sono felice di sentirti ancora, e ringrazio Dio per questo.

 

Tutti possiamo deludere, anche io ovviamente, come, e forse più degli altri. Da un punto di vista personale sono molto carente in questi rapporti fraterni, è vero. Da un altro punto di vista però, la cosa non è del tutto un male, perché mettendo in bella evidenza i miei difetti, diminuisce le aspettative umane su di me e fa risaltare l’amore di Dio. Quello a differenza mia, non delude mai.

 

Inoltre, al di là dell’aspetto fraterno personale deludente, c’è un altro aspetto voluto, che è una scelta di questa Associazione e che è bene oggi che io chiarisca:

La tendenza di chi ci scrive è spesso quella di appoggiarsi a noi e di dipendere da noi. E’ facile per tutti idealizzare chi stimiamo. Diamo troppa importanza alle persone. Ma la persona cos’è? Io, noi, cosa siamo?  Solo un mezzo momentaneo di cui a volte il Signore si serve per raccogliere i figli suoi. Non siamo niente altro, niente di più. Egli non si serve di persone “super”, di persone speciali, ma di persone con un sacco di debolezze e di difetti, proprio per mostrare che la Sua grazia è indipendente dalle persone.

 

Se una persona che consiglia le cose di Dio ad un’altra, mettesse radici troppo profonde nel suo cuore, andrebbe a finire che la persona consigliata diventerebbe dipendente dal consigliere in ogni cosa. La persona consigliata non camminerebbe mai con le sue gambe, cioè non andrebbe a pregare Dio, ma sceglierebbe la strada più facile chiedendo direttamente al consigliere, senza mai elaborare nel suo cuore la Parola del Signore.

 

Noi come Associazione cristiana combattiamo contro questa naturale inclinazione a seguirci troppo, da parte di chi ci scrive, proprio perché sarebbe il contrario della maturità di fede.

 

A volte alcuni preti ed alcuni pastori sono così, cercano di formare non dei cristiani ma dei devoti alla loro chiesa o peggio a se stessi. Non solo ma pretendono anche l’ubbidienza dei devoti in quello che “consigliano” loro.

 

Una volta, tanti anni fa, chiesi a Dio cosa volesse da me in che modo potessi servirLo, abitavo in una zona di mare; era inverno ed era notte. Nella mia inquietudine passeggiavo sulla sabbia vicino al mare calmo. Ad un certo punto, alla luce di un lampione, lessi  una scritta molto evidente sulla sabbia, forse tracciata con un bastone, dove le onde arrivavano e non arrivavano: “Conduci a me chi ti mando”. E da allora questo cerco di fare. Condurre a Gesù, non a me stesso.  Nel mio sito, nel servizio che come missionario vorrei offrire a Dio, mi ispiro a Giovanni Battista, che diminuisce al crescere di Gesù.

 

Capita regolarmente che molti inizino a scrivere e poi spariscano. Purtroppo è quasi la norma. Alcuni arrivano fino ad un certo punto, poi quando il percorso di fede li mette davanti a delle scelte scomode, se ne vanno. Quando insistevo si creavano polemiche e questo non è bene. Ho imparato ad accettarlo. Il mio compito è accompagnarle da Gesù lasciando ciascuno libero di fare le sue scelte.

Se uno ha “fame di Dio” in qualche modo prosegue sempre, magari non con me che posso sbagliare nei modi, ma comunque non si ferma. Se uno invece ha un desiderio “relativo” di avvicinarsi a Dio, cioè lo vuole conoscere “quanto basta”, finché non si mettano troppo in discussione la sua vita, le sue sicurezze, la sua vera conversione, allora si lascia andare da solo alla corrente del mondo. Va alla deriva.

 

Sarebbe giusto come dici tu sentire come mai se ne vanno, come mai non si fanno più vivi.

Potrebbe essere successa qualche disgrazia, potrebbero non aver ricevuto qualche mail.. è vero. E’ tutto vero, sarebbe da fare. E questa Associazione ha tentato nel corso degli anni di diventare “comunità”, seppure virtuale; cioè di seguire i fratelli come si farebbe in una chiesa, ma non ha funzionato. Forse è dipeso da una mia incapacità o forse dalla mancanza di missionari, non lo so.

Tuttavia visti i risultati mi vado convincendo che devo ridimensionarmi in molte cose. Alcune cose riesco a  farle, altre no. All’inizio, ricordo, ogni 4-5 mesi facevamo il controllo di tutti quelli che non ci avevano più scritto e chiedevamo notizie. Ma eravamo un bel gruppetto di persone; oggi sono praticamente solo e mi dimentico tutto. Anche quelli con cui conduco un percorso per corrispondenza e che sento diverse volte la settimana, anche a quelli mi dimentico spesso di rispondere, pensando magari che l’ho già fatto, oppure proprio perché vengo preso da preoccupazioni di altro genere (anch’io ho le mie purtroppo). Le ho provate tutte, c’era anche chi mi forniva un promemoria giornaliero, ma andava a finire che poi non riuscivo ad aggiornarlo e mi dimenticavo lo stesso.

 

Più di questo, caro fratello, non so fare. Spero che il Signore mi dia più capacità più forza e più amore. Scusami.

Se vuoi scrivi sempre ed occupati delle cose di Dio nonostante le mie incapacità, ne sarei felice, ma non aspettarti molto da me; anch’io come tutti devo crescere su tante cose.

 

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