Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

PERCHE' ANDIAMO NELL'ALDILA'?

-di Renzo Ronca - (20-4-11) - 29-12-16

 

 

 

 

 

DOMANDA: E quando andiamo  nell'aldilà tipo paradiso se esiste perché ci andiamo? A fare cosa?

 

 

RISPOSTA: Chi ha detto che ci andiamo? Ci è data LA POSSIBILITA' di andarci, ma non è obbligatorio e soprattutto non è un diritto.

Uno può scegliere di non prendere in considerazione la vita eterna oltre la morte, quella che ci viene offerta per mezzo di Gesù Cristo e dire: “no grazie, non ci credo e poi non mi interessa”.  E’ una scelta questa che fanno in molti.  Non credo che il Signore starà lì a supplicare: "dai vieni con noi, dai, che ti costa.." Se la scelta dell'uomo di rifiutare la vita eterna è consapevole, pace; avrà quello che ha scelto.

 

Tra quelli poi che VORREBBERO andarci, anche qui non è per niente sicuro che ciò sia loro concesso. Se uno per esempio rifiuta Dio, oppure fa cose che vanno contro di Lui, anche se desiderasse entrare in quella vita eterna non potrà.

 

Il PERCHE' SI DOVREBBE DESIDERARE di andare e di conoscere la vita eterna è difficile da spiegare a chi non ha avuto una esperienza della presenza “viva” del Signore. Posso solo tentare di dare una risposta a parole, ma non sarà nulla a confronto. Prenda l’amore, l’innamoramento, difficile spiegare perché uno ne sia attratto, perché uno desideri l’oggetto amato. E’ qualcosa che va oltre i sensi umani: c’è una completezza che viene raggiunta nell’unione d’amore. Quando si è innamorati e ci si ama, non si è più soli e si trova il senso del vivere. Insieme due individui sono uno solo, pure se i corpi sono due. Ebbene l’attrazione verso Dio, per lo spirito nostro è così. Insopprimibile desiderio di essere completi. Senza Dio ci sarà una ricerca ed una insoddisfazione latente per tutta la vita.

 

SU COSA FAREMO DI LA', la Bibbia non lo dice chiaramente. Credo infatti che sia molto riduttivo, se non stonato, il termine “fare”. Forse è più indicato il termine “essere”. La nostra mente, finché non sarà trasformata al momento del rapimento, credo sia incapace di contemplare il dopo. Possiamo però percepirne delle luci tramite il nostro abbandono a Dio (fede), che a volte, per Sua grazia, ci apre come delle piccole fessure nello spazio per dare una sbirciatina nell’eternità.

 

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