che potenza ha l'idolo? -  PERCHE’ IDEALIZZIAMO? - 2

di Renzo Ronca 16-9-10

 

 

 

[imm intitolata “l’idolo di dio” scolpita su una grande roccia]

 

 

 

 

 

 

 

 (SEGUE)

Motivo della tendenza ad idealizzare

 Riteniamo dunque, per quanto abbiamo detto finora, che in ogni uomo ci sia una disposizione interiore, un orientamento spirituale “a seguire”, a “dare onore” a Dio. Questa predisposizione è un vago ed attivo ricordo rimanente della nostra figliolanza dell’Eterno, quando l’uomo non era distante da Lui, nell’ Eden.

Detto in altri termini, l'uomo è stato creato "ad immagine di Dio", per cui cerca, anela, nella sua vita, ad assomigliarGli, ad imitarLo, a seguirLo, come fa un bambino col suo papà.

Anche se l’uomo si allontana da Dio per vari motivi, tale inclinazione a cercarLo e amarLo dentro di lui rimane comunque; però lontano da Dio finirà col seguire un’altra cosa che sarà elevata al ruolo di idolo.

Pensate che non ci siano più idoli oggi?

“L’idolo può essere ogni persona o cosa che nel nostro cuore prende il posto di Dio. L’amore per il denaro, l’avarizia, la concupiscenza, la ghiottoneria […] gli dèi che serviamo sono sempre Mammona, Venere, lo Sport, lo Stato, la Potenza, l’Io.”[1]

 

Ma che potenza ha l’idolo?

 

Di per se stesso l’idolo non ha nulla, non è nulla; non sarebbe dunque pericoloso. Tuttavia Satana può dargli una potenza spirituale perversa notevole e farcelo apparire come importante, affascinante, dominante nei nostri pensieri. A questo punto l’idolo è l’amplificatore della potenza demoniaca e come tale può condizionarci, schiavizzarci.

 

Tutto può essere idealizzato: una moglie, un marito, un genitore, un figlio, un amico, un lavoro, una filosofia, la libertà, persino noi stessi quando ci sentiamo in grado di gestire tutto.

 

Tutto allora può diventare per noi un mezzo di asservimento nelle mani dell’ingannatore.

 

La difesa allora sta nel ristabilimento della Verità. L’uomo, volente o nolente, ha questa tendenza a idealizzare tutto; allora diamo a questa tendenza che cerca identità, il suo vero Padre.

L’uomo è nato per conoscere Dio, abbandoniamoci dunque con fede a questa scoperta e non deviamo dall’unicità del Padre e dai Suoi insegnamenti. Non vi sono due madri e non vi son due padri: un solo Dio: seguire Lui significa seguire ciò che Lui ha detto nella Bibbia, e metterla in pratica significa non dare spazio a nessun idolo.

La coscienza rinnovata nello Spirito di Dio, che ci ha donato il Cristo col Suo sacrificio, ci permetterà di saper dosare sempre la giusta quantità di amicizia, di amore umano, di interesse in un qualsiasi valore o “ideale”; l’idealizzazione non ci influenzerà più, non ci dominerà se seguiremo i consigli di Dio.

Non saremo più delusi da nessuno perché le nostre aspettative saranno solo nell’Eterno e “chiunque crede in Lui non sarà deluso” (Rom 10:11).


 

 

 

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[1] Dizionario Biblico di R. Pache