"Elohim" e "Dio" sono la stessa cosa? - Renzo ronca - 24-7-10

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La risposta più semplice alla domanda che ci è stata posta è "si"; tuttavia la profondità del significato è tale che merita senz’altro qualche riflessione.

 

Notizie generali

Dio è chiamato nella Bibbia in diversi modi che possono tutti risalire ai seguenti originali:

 

“El” al tempo di Abramo indicava un dio generico nella lingua cananea e caldea, ma in Israele prende un significato personale, diventa il Dio unico. In questo senso viene sempre accompagnato da un epiteto che ne sottolinea il carattere El Shaddai (Dio Onnipotente – Gen 17:1); El Elion (Dio Altissimo Gen 14:18); El Olam (Dio d’Eternità – Gen 21:33); ecc ecc

 

“Elohim” – Usato 2312 volte nell’AT soprattutto nelle Scritture sulla creazione, è un plurale. Molto interessante è il fatto che gli epiteti o i verbi che accompagnano questa parola plurale sono invece sempre al singolare. In Gen. 1:1 per es. non dice: “Elohim crearono”, ma: “Elohim bàrà” (I Dii creò). Questo punto è importante e ci torneremo.

 

“Yahweh” – In senso stretto è forse il nome di Dio più vicino al concetto di “nome” che abbiamo noi esseri umani (ripetuto nell’AT 6499 volte). Il nome originario ebraico era solo di consonanti YHWH che costituivano il c.d. tetragramma sacro. Per un meccanismo sempre tipico della grettezza umana, quello che non possiamo possedere lo idolatriamo, per cui attorno a qs nome si sviluppò una specie di superstizione. Si arrivò persino a promulgare la pena di morte per i rabbini che lo avessero letto inutilmente nella Scrittura. Per questo  motivo si pensò ad un nome-sostituto che era “Adonai” (Mio Signore). Questo nome veniva scritto accanto all’altro, considerato troppo sacro per poter essere pronunciato. In qs modo non si commettevano errori: il nome tutto consonanti YHWH veniva saltato e il nome tutto vocali ADONAI veniva letto. Più tardi i traduttori cristiani tradussero erroneamente “JEHOWA” (Geova) unendo le vocali con le consonanti, formando così una parola unica dove ce n’erano due.

 

Specifico “Elohim”

I commentatori fanno diverse supposizioni su questo affascinante plurale usato al singolare. Derivazione dalle culture politeistiche, plurale “maiestatis”, ed altri ancora; Io come dissi altrove sono per “l’unità composta”. E’ un concetto assente dalla nostra cultura e dalla nostra mentalità, presente invece nella sorprendente lingua ebraica. Cerco di spiegarlo riportando quanto ho trovato nel Diz. Dottrine Bibliche ADV:

“Quando nell’AT si vuole indicare “unicità” si usa il numerale “yachid” (uno); esempi: riferimento di Dio all’unico figlio di Abramo (Gen. 22:2,12,16) (‘et yechid-ka) ecc.

Quando invece vuole indicare una “unità composta” usa l’aggettivo numerale “‘echad” (uno); esempi Gen. 1:5 sera e mattina formano un giorno; Gen 2:24 l’uomo e la donna uniti in matrimonio formano una sola carne”[1].

 

In pratica Elohim, unità composta, è l’insieme di più unità uniche, il Padre il Figlio e lo Spirito Santo, come poi nel NT viene apertamente dichiarato.

Tuttavia Elohim è un termine a noi non facilmente comprensibile Lo capiamo solo da un punto di vista speculativo intellettuale, ma non riusciamo a “farlo nostro”, rimarrà sempre un concetto più che un riferimento di cui si possa avere esperienza. Comprendere l’insieme e allo stesso tempo l’indipendenza delle Tre Persone credo sia al di là della portata umana. Ma non sarà sempre così, la Parola del Signore ci dice che questa situazione limitata cambierà e arriveremo finalmente a conoscerLo completamente:

 

1 Cor 13:12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto.

 


 

Correlazioni:

 

L’Uno plurale

  

L’invidia di Caino (Satana spezzò il concetto di unità  familiare plurale "noi" ,  innescando un ragionamento al singolare “io”)

 

 

 

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[1] Diz. Dottrine Bibliche ADV. Altre fonti per il resto dello scritto: Dizion. Bibl. GBU; Diz. Bibl. di R. Pache.