COME DOVREBBE FUNZIONARE UNA COMUNITÀ CRISTIANA

Parte 1 da: “AVVICINARSI A DIO DEPURANDOCI DA CERTE CHIESE” – di Renzo Ronca – 23-12-18

 

 

Come dovrebbe funzionare una comunità cristiana

Osservate la figura 1 che rappresenta un mulino ad acqua: un fiumicello scende dalla montagna e l’acqua fa girare una grande ruota; la ruota  poi, tramite degli ingranaggi interni, macina il grano ottenendo la farina che permetterà ad ogni famiglia di fare il pane.

 

fig. 1

 

 

Il piccolo fiume è la Parola di Dio che fluisce tramite la Bibbia ed arriva nella chiesa locale (il mulino); lì dentro poi, tramite una serie di riflessioni e spiegazioni, la Parola viene studiata, spiegata e  distribuita ai credenti che, “mangiandola” e “digerendola”, potranno crescere sani con le loro famiglie.

Perché questo semplice meccanismo funzioni è indispensabile che l’acqua scorra attraverso il mulino in modo regolare, senza fermarsi.

 

Come NON dovrebbe funzionare una comunità cristiana

Purtroppo molti falsi credenti hanno visto la chiesa (“il mulino di Dio”) come una opportunità per curare i propri interessi; e così hanno pensato di “privatizzarla” e potenziarla per aumentare il numero dei fedeli (e quindi delle decime), magari sostituendo il fiumicello con un motore più potente in grado di far ruotare velocemente la ruota del mulino. Per aumentare ancora la quantità dei fedeli hanno pensato a predicazioni “facili” dicendo a tutti ciò che amavano sentirsi dire.

In pratica queste chiese sono diventate come piccole industrie che ingrassano se stesse  inquinando la Parola di Dio. (fig.2)

 

Fig.2

 

Allora il grano di questi nuovi mulini, il pane distribuito in queste chiese “industrializzate”, che badano più  alla quantità delle anime che alla loro qualità, che sapore avrà?

 

Ma come ci accorgiamo se la Parola di Dio è inquinata?

Abbiamo diversi modi per capire che gli insegnamenti di Dio sono spesso “manipolati” o “sporcati”, il più semplice è:

Analizzare l’acqua – Nei fiumi o in certe zone costiere si prelevano dei campioni d’acqua e poi si analizzano in laboratorio. Se l’analisi è condotta in modo serio ed obiettivo (sapendo già esattamente come deve essere l’acqua pura), si mette a confronto il campione con i valori standard e ci si accorge subito se vi sono elementi estranei inquinanti; quindi si provvede immediatamente a risanare. Allo stesso modo nelle chiese: sapendo esattamente di cosa trattano gli insegnamenti di Dio (abbiamo la Bibbia come riscontro) si vede immediatamente cosa c’è di estraneo o di mancante; quindi possiamo subito provvedere al risanamento di quella chiesa.

Allora l’atteggiamento giusto dei credenti è fare come gli abitanti di Berea quando udirono la predicazione:

“Ma i fratelli subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea; ed essi, appena giunti, si recarono nella sinagoga dei Giudei. 11 Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così.” Atti 17:10-11

 

Sembra facile analizzare l’acqua dello Spirito di Dio, ma dobbiamo tenere conto l’esistenza di vari problemi….

 Il primo problema sorge quando qualcuno nasconde il riscontro originale. Gli insegnamenti di Dio si traggono dalla Bibbia (il nostro riferimento principale), ma se la Bibbia viene tolta o oscurata o presa solo parzialmente per ciò che conviene, è normale che non ci rendiamo più conto di cosa sia stato aggiunto o tolto. Aggiungere o togliere delle parti nella Bibbia è una prevaricazione molto pericolosa che, per il nostro bene, non si deve fare. Non a caso il Signore aveva già prevenuto questo peccato avvertendoci:

 a) “Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando, e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandamenti dell’Eterno Iddio vostro che io vi prescrivo.” (Deut.4:2)   (1)

 b) “Non aggiunger nulla alle sue parole, ch’egli (Dio) non t’abbia a riprendere, e tu non sia trovato bugiardo.” (Prov.30:6)

 c) “…affinché … impariate a non andare al di là di ciò che è scritto” (1 Corinzi 4:6)

 d) “Io lo dichiaro a ognuno che ode le parole della profezia di questo libro: Se alcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro; e se alcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Iddio gli torrà la sua parte dell’albero della vita e della città santa, delle cose scritte in questo libro.” (Apoc.22:18,19)

 Il secondo problema sorge quando pretendiamo di fare questo lavoro di “purificazione” scritturale usando solo la nostra capacità razionale senza tener conto della guida dello Spirito Santo. Uno può essere il più saggio del mondo e magari conoscere la Bibbia a memoria e tutti gli studi enciclopedici si di essa, ma senza l’apertura della sua mente da parte di Dio stesso sarebbe solo un legalista ottuso. Solo con una comunione continua della nostra anima consacrata a Dio (Rom 12:1-2) possiamo percepire lo Spirito di Dio, cioè lo Spirito che dà vita alle parole della Bibbia.

Un’anima consacrata significa che dedica se stessa in primo luogo a servire Dio. Per i veri cristiani questo avviene con diversi livelli di sapienza e maturità, in base a come a Dio sia piaciuto formare la mente ed il cuore.

Ma non sono molte le persone così; spesso si confonde la sapienza di Dio con la cultura teologica. Non che questa cultura teologica sia sbagliata, ma non sempre la teologia comune è al servizio dello Spirito Santo. A poco conta tutta la conoscenza razionale delle parole della Bibbia se una persona non è “nata di nuovo” (2). Mi sono capitati spesso libri di teologia scritti da dottori famosi ma che, oltre ad essere poco comprensibili per le parole difficili usate (non dovrebbe essere necessario avere sempre i dizionari appresso per leggere quanto insegnava Gesù), parlano di Dio come si parla di una materia qualsiasi, senza la necessaria consapevolezza di Chi abbiamo davanti. Sezionano parti della Bibbia e le esaminano in modo freddo, poi quando cercano di rimetterle al loro posto, l’insieme non ha più vita. Il teologo spesso esamina la Bibbia come fosse un patologo che seziona un cadavere. Ma la Bibbia non vive in se stessa, bensì per virtù di ciò che la anima, cioè per mezzo dello Spirito di Dio che l’ha ispirata. Senza essere prima in quello Spirito di Dio è inutile fare tanti studi e scrivere tanti libri difficili. E nemmeno questa “nuova nascita” a volte è sufficiente, infatti quanti uomini saggi sono partiti bene e poi si sono persi?

Occorre dunque prima una “nuova nascita” e poi un continuo controllo della propria fede, esponendoci con umiltà all’investigazione di Dio. Possiamo avere una idea di questo in base a come si esprimeva Davide, di cui il Signore stesso disse: "Io ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere" (Atti 13:22). Ecco cosa dice Davide:

Salmi 26:2

Investigami, o Eterno, e mettimi alla prova; purifica col fuoco la mia mente e il mio cuore.

Salmi 139

1 Tu mi hai investigato, o Eterno, e mi conosci. 2 Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. 3 Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. 4 Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno. 5 Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me. 6 La tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso raggiungerla. 7 Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza?  […] 23 Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri; 24 e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna.

 (continua)

 

NOTE

(1) In questo passo di Deuteronomio 4, Mosè esorta il popolo a rispettare i dieci comandamenti e nel cap. 5 successivo li ripete con esattezza così come erano già scritti in Esodo 20:2-17. Ogni volta che ne parlo mi meraviglio di fronte alla superficialità delle chiese che come fosse niente hanno modificato il decalogo. Nel cattolicesimo ad esempio uno dei comandamenti viene persino rimosso (ma con quale autorità?) esponendo così i credenti alla possibilità di commettere peccato [vedi CONFRONTO TRA I COMANDAMENTI ]. Inoltre in quasi tutte le chiese cristiane il sabato viene sostituito dalla domenica, il che non è la stessa cosa, come spiegammo altrove. Ora se già in queste cose semplici, piuttosto chiare, le chiese fanno come gli pare  andando a “inquinare” la Scrittura originale e provocando divisioni e apostasie, è facile comprendere poi il caos che ci ritroviamo oggi nelle singole dottrine e nei tanti dogmi aggiunti.

 (2) Giovanni 3:3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio».

 

 

 

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