GRATITUDINE E CONSOLAZIONE - Commento a 1 Pietro 1 - Abbiamo motivi per essere grati a Dio – “certezze” della fede –

(Esempio di una lettura biblica settimanale in famiglia,  di Renzo Ronca del 17-1-16) - 1-2-18

 

 

 

Lode a Dio.

 

Viviamo tutti i giorni presi dalle nostre faccende e dimentichiamo i motivi per cui ogni giorno dovremmo ringraziare il Signore. Oggi parliamo di quanto invece siamo fortunati.

 

Leggiamo intanto la prima lettera di Pietro, tutto il cap 1

Poi vediamo di commentarla.

 

(lettura…)

 

Commento - 1 Pt 1

1 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia,

 

Gli apostoli scrivono alle comunità lontane. Le lettere sono un mezzo per tenere unita la chiesa nascente. Anche noi siamo tutti dispersi per il mondo e lo Spirito Santo “ci scrive” tenendoci uniti in una “Chiesa” viva.  “Forestieri” (Parapidemois) indica non solo la nazionalità straniera ma anche la residenza temporanea; “Noi siamo davanti a te stranieri e gente di passaggio, come furono tutti i nostri padri; i nostri giorni sulla terra sono come un'ombra…” (1Cronache 29:15). Questo suggerisce un’altra patria, nel cielo, a cui aneliamo sempre. Il mondo per noi cristiani rimane sempre un luogo spiritualmente di passaggio, non di appartenenza.

 

2 eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, a ubbidire e a essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate.

 

L’elezione di Dio fa parte di un piano meraviglioso e complesso, non facile da apprendere razionalmente. Noi siamo potenzialmente eletti (in base alla fede) e saremo letteralmente eletti-elevati al momento del rapimento. La scelta di Dio nella nostra elezione-giustificazione avviene secondo la Sua “prescienza”; questa parola difficile non è una semplice passiva preveggenza (vedere prima il futuro terreno che verrà) ma indica anche (proghnosin) una idea della “attenzione e della considerazione per qualcosa”.

 

3 Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, 4 per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile.

 

Dobbiamo essere grati a Dio che a realizzato le cose e i tempi con un mezzo di rinascita, Gesù, per merito del quale possiamo essere coeredi con Lui del regno del Padre, rinascere spiritualmente prima e fisicamente poi per ottenere quella eredità. Il regno del Signore è reale e verrà veramente, dopo che gli uomini avranno sperimentato la loro incapacità di governarsi, essendo capaci solo di autodistruggersi.

 

Essa è conservata in cielo per voi, 5 che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi.

 

Essere coeredi con Cristo del regno di Dio, come dei veri figli anche noi, non è poca cosa. Questa eredità è conservata in un ambiente incorruttibile nel cielo, anche se non sappiamo dove. E noi tramite lo Spirito di Dio veniamo preparati già adesso ad una certa “decontaminazione” dal peccato, per poter fare parte di questo regno prossimo. La salvezza serve a questo, non tutti vi arriveranno, ma a chi accoglie questa possibilità (cioè mostrerà fiducia in Gesù che  ce lo ha spiegato, cioè fede) verrà concesso.

 

6 Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, 7 affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo. 8 Benché non l'abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, 9 ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime.

 

Come nel famoso crogiolo (recipiente in cui si fanno fondere i metalli sopra una fiamma con grande calore) si separa l’oro prezioso dalle scorie, così la nostra vita per mezzo della fede (oro) è una continua separazione delle parti che non sono pure e preziose, a volte sopra una fiamma ardente (prove – momentanea sofferenza). La salvezza finale ben merita questo cammino terreno che è come una preparazione.

 

10 Intorno a questa salvezza indagarono e fecero ricerche i profeti, che profetizzarono sulla grazia a voi destinata. 11 Essi cercavano di sapere l'epoca e le circostanze cui faceva riferimento lo Spirito di Cristo che era in loro, quando anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo e delle glorie che dovevano seguirle. 12 E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, amministravano quelle cose che ora vi sono state annunciate da coloro che vi hanno predicato il vangelo, mediante lo Spirito Santo inviato dal cielo: cose nelle quali gli angeli bramano penetrare con i loro sguardi.

 

Prima di Cristo non era stato ancora donato a tutti i credenti lo Spirito Santo, c’erano solo alcuni profeti che pronunciavano cose di Dio, ma la gente rimaneva distaccata. Questo mistero della salvezza, che a noi sembra “normale” o anche “banale” e qualche volta persino  “dovuto”, in realtà è una cosa grande che l’uomo ha sempre cercato di scoprire. Persino gli angeli cercano di penetrarlo (ricordiamo nel santuario del tempio, nel Luogo Santissimo, sopra l’Arca, vi erano due sculture di angeli con le ali aperte che guardavano all’interno dell’arca, cioè il Patto di Dio con l’uomo, la presenza di Dio con l’uomo).

 

13 Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all'azione,

 

E’ tutto in questa frase il concetto-chiave. La salvezza è data per fede, ma in noi scatta una predisposizione mentale all’azione. L’uomo difficilmente potrebbe riuscire ad amare a fare il bene, ma avendo in sé la fede, questa viene a potenziare l’intenzione e la rende comportamento attività. Fede in Dio, intenzione dell’uomo, risultante: potente attività.

 

state sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione di Gesù Cristo.

 

Le raccomandazioni dell’apostolo Pietro sono importanti: c’è un motivo per comportarsi bene ed è il nostro futuro, l’eredità che ci aspetta.

 

14 Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza; 15 ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, 16 poiché sta scritto:

«Siate santi, perché io sono santo».

 

I bambini tendono ad imitare il genitore. Noi pure come “figli di Dio” sentiamo l’istinto spirituale di assomigliare al Signore. Lui è “Santo”, cioè puro distaccato da pogni corruttibilità del mondo; e così anche  noi dovremmo seguire questa tendenza ad essere santi cioè distaccati dall’andazzo mondano.

 

17 E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l'opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno; 18 sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, 19 ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. 20 Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi; 21 per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio.

 

Noi possiamo chiamare Dio con la parola “Padre” per i meriti di Cristo, ma se lo chiamiamo Padre, sappiamo pure quanto è seria la Sua giustizia. Nel regno che verrà non ci saranno favoritismi e corruzioni in base alle ricchezze, per cui se Lo chiamiamo Padre dobbiamo altresì offrirGli un comportamento corretto, a Lui gradito, così come dei bravi figli rispettosi ed ubbidienti dovrebbero fare.

 

22 Avendo purificato le anime vostre con l'ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore,

 

E’ proprio nel considerare giusto e vero anche per noi, ciò che davanti a Dio è giusto e vero, che noi poi possiamo essere coerenti e mostrare ubbidienza a quanto dichiarato nella nostra professione di fede.

Tale aderenza con le intenzioni di Dio ci porta a condividere il Suo amore, ben superiore a quello che il mondo conosce.

Come per trasmissione di quanto riceviamo, ci verrà spontaneo amarci fraternamente, prenderci cura l’uno dell’altro. Non dice “amatevi fraternamente” e basta, ma dice “amatevi intensamente a vicenda di vero cuore“. Questo tipo di amore fraterno è una donazione di sé impegnativa e senza riserve. Anche Dio va amato “con tutto il cuore la mente e la forza”; in pratica amando Lui dobbiamo anche amarci tra noi, prenderci cura l’uno dell’altro.

 

23 perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio. 24 Infatti, «ogni carne è come l'erba, e ogni sua gloria come il fiore dell'erba. L'erba diventa secca e il fiore cade; 25 ma la parola del Signore rimane in eterno». E questa è la parola della Buona Notizia che vi è stata annunciata.

 

La realizzazione di tutto questo, la potenza di tutto questo agire nostro è possibile perché la “nuova nascita” non è avvenuta da qualcosa legato alla corruttibilità terrena o alla limitatezza del nostro corpo, ma da un seme di Dio portato in vita dalla Sua Parola-Verbo-Logos.

In realtà è l’amore di Dio che porta noi non viceversa, per questo possiamo con fiducia essere certi anche delle nostre azioni.

 

Buona settimana a tutti.

 

 

 

 

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