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di Stefania Intartaglia - 10-6-15 - h.8
Ho preso molti treni che passano una volta sola. Mi hanno condotto qua e là, riportato indietro. Ho colto molti attimi prima che sfiorissero. Ma li ho dimenticati alla caduta del primo petalo. Cerco l'onda perfetta, l'occasione irripetibile, l'adesso o mai più. Coltivo l'effimero per avere il privilegio di possederne il momento cruciale. Alla fiera dell'avere, il meglio deve appartenermi. Ma è sempre più difficile accontentare chi è sazio del mondo. Perciò mi fermo qui, spoglio di ogni bene, in tempo, spero, per non perdere la sola occasione che conta. Un'occasione che ha il tempo insondabile della mia vita, lo spazio del disegno contorto dei miei passi. É l'occasione di essere, il momento di trascendermi. Io sto passando, non i treni. Io sto sfiorendo, non i fiori. E mi aggrappo a Chi non passa, non sfiorisce, non muta, e per sempre É. E mi tende la mano quando non ho più niente, ma sono per Lui e in Lui.
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