CREDERE E CONOSCERE - COME SI RIVELA DIO IN NOI? - (AG, AC - 15-12-08)

 

 

 

Credere e conoscere Dio non è la stessa cosa: . Il “conoscere”, sempre parziale, dipende da ciò che Dio stesso rivela al nostro cuore ed alla nostra mente; il “credere”, invece, dipende più da noi, dalla misura in cui scegliamo di aprirci alla Sua voce e alla Sua azione nella nostra vita. (Angelo Galliani)

 

Si potrebbe scrivere per mesi su quest'argomento. Oggi, ad esempio, riflettevo sul significato del Nome Emmanuele, cioè "Dio con noi" e mi rendo conto che quando sono consapevole di questa meravigliosa realtà, qualunque momento della vita può essere rivelazione di Dio. Lode al Signore. Io mi rivolgo a Dio in qualunque momento della giornata, il che non significa che il mio comportamento sia sempre conforme alla Sua volontà. Anzi. E' Dio ad essere sempre fedele e riesce a meravigliarmi sempre con il dono della Sua consolazione anche nelle piccole cose, nei momenti difficili ed in quelli belli. Non potrò mai ricambiare, neppure minimamente. Alcune volte, (me ingrata) ho messo in dubbio che Dio potesse partecipare alla mia vita attimo per attimo ed ho pensato che potesse essere la mia suggestione o anche la mia presunzione a pensare questo. Invece, la mia presunzione era proprio il pensare di poter fare qualcosa di buono, anche minima senza di Lui. Spero che non succeda mai più perché quando mi è capitato di avere questi pensieri, il senso di solitudine interiore è stato insopportabile ed ho compreso che senza Dio non si può stare nemmeno un po'.  Ap 3,20: "Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me"  Non a caso Apocalisse significa proprio rivelazione.  (Anna Cuomo)

 

 

 

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