SEGNI DEL RITORNO DI GESU’: APOSTASIA-4 – Falsi profeti - culto della personalità

 

- di Renzo Ronca – 13-3-12 - (26-4-21)

 

 

 

 

 

 

 

Riprendiamo questo tema ricordando quanto è stato detto in precedenza:

1)     CHE COSA SIGNIFICA “APOSTASIA”? (sett-09)

2)     Apostasia oggi (sett 09)

3)     APOSTASIA – controlliamo sempre le Scritture per verdere se corrisponde (DL sett 09)

 

Quando Gesù dice: «Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo". E ne sedurranno molti (Matteo 24:4-5), ci comunica un segno importante, infatti ripete poco più avanti:

Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più si raffredderà” (vv: 11-12); e ancora: “Allora, se qualcuno vi dice: "Il Cristo è qui", oppure: "È là", non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l'ho predetto. Se dunque vi dicono: "Eccolo, è nel deserto", non v'andate; "Eccolo, è nelle stanze interne", non lo credete; (vv. 23-26)

 

Vediamo da più vicino questo avvertimento.

Dei “falsi profeti” in senso strettamente religioso ne abbiamo parlato; tutto sommato fino ad oggi sono stati i meno pericolosi perché facilmente riconoscibili e dalla durata breve.

 

Direi, questa volta, di analizzare una prospettiva diversa da quella religiosa: parliamo di falsi profeti ad ampio raggio, persone in campo politico, artistico o altro, che hanno un grande carisma e lo usano sulle masse.

 

Tutti gli esseri umani hanno in comune il desiderio di amare, di essere parte di un insieme, e, a loro volta, di essere riconosciuti come individui, amati, stimati. Tutte queste esigenze di dare-avere sono un bene, sono l’immagine ancora grezza, da affinare,  che Dio ha messo in noi a Sua somiglianza; tuttavia senza Dio queste esigenze rimangono insoddisfatte. Ma la ricerca di tale soddisfazione è una tensione che durerà per tutta la nostra vita ed in qualche modo dovremo darle uno sfogo.

I non credenti più intellettuali scelgono un ideale politico materialista, che in fondo è sempre un credo. Funziona fino a che sei vivo, ma è devastante quando ti accorgi che stai per morire.

Chi arriva a capire che è bene una fede, ma non riconosce il Dio della Bibbia, è attratto da tutte le fedi ma passa attraverso le personalità di chi le rappresenta. Spesso non segue una chiesa o una religione ma una persona rappresentativa ed idealizzata. Guru, papi, santoni… La spiritualità di queste persone rimarrà sempre umana; al massimo potranno assomigliare alla persona che hanno idealizzato, ma non c’è in loro una vera rinascita.

 

I più pericolosi sono i personaggi dotati di forte carisma che creano attorno una specie di culto della personalità. Spesso sono despoti, tiranni, dittatori come Hitler, Stalin, Mussolini, Franco, l’imperatore giapponese, il tiranno della Corea del nord, ecc. a cui si inginocchiavano generazioni intere di fedeli. Uomini in cui l’opera satanica sperimentava modalità diverse di potere in vista di una nuova figura carismatica molto potente, l’anticristo che sta per manifestarsi. Il leader satanico che verrà avrà tutta questa esperienza dei suoi predecessori racchiusa in un astuta personalità dalla doppia faccia: pur avendo la ferocia di Hitler e dei suoi simili, saprà parlare con parole dell’Agnello, come il Papa o d’amore ecumenico universale come Sai Baba o Sung Myung Moon. Ci parlerà di pace e d’amore ma ci porterà alla guerra dei popoli prima, e alla guerra contro lo stesso Dio, poi.

 

La molteplice figura dei falsi profeti  non racchiuderà solo l’esperienza di tiranni o leader religiosi ma raggiungerà i giovani con altre tipologie di personaggi molto accattivanti come stelle del cinema, della musica o altro. Vi sono nel rock molti personaggi famosi chiaramente ispirati al satanismo o altri big più difficili da scoprire come falsi profeti, come Bob Marley e le sue bellissime musiche raggae, che da una parte diffondeva il movimento  del “Rastafarianesimo”, liberazione del popolo nero su base biblica interpretata in modo politico, dall’altra subiva la schiavitù della droga come un insegnamento.

 

La colpa non è mai di questi personaggi, che hanno meglio identificato l’umore dei loro tempi, quanto della tendenza dell’uomo di seguire un capo ed allo stesso tempo di ribellarsi. Due forze apparentemente in opposizione e che dovrebbero essere analizzate, ma che trovano la loro giusta sede,  senza la fatica di alcuna analisi, nella contestazione che porta all’autodistruzione.

 

Pensavo a cosa ha significato per noi Bob Dylan, all’ideale generico di amore degli hyppies, e via via del disfacimento di tutto quanto con droghe, consumismo, varie forme di irriverenza, poi di dissacrazione, poi di evidente autodistruzione. I giovani oggi che muoiono per depressione e droga sono molti di più di quelli della guerra del Vietnam  che contestavamo. Ogni movimento dell’anima se non è guidato da Dio porta solo alla morte.

 

Non c’è niente da fare, anche chi parte per una liberazione vera, come accadde al popolo di Israele, appena si trova nel  deserto a dover pensare do solo, cosa fa? Non sa aspettare, non sa riflettere, si abbandona agli istinti che dovrebbe vincere, se la prende con chi vuole “decontaminarli” e ritorna subito a costruirsi un altro vitello d’oro scegliendo di nuovo la prigionia.

 

Noi non siamo diversi, siamo come quelli che davanti alla liberazione tra Gesù e Barabba scelgono sempre Barabba.

 

Ma perché anche oggi ci riesce più facile fidarci di un delinquente che sta al potere piuttosto che di Gesù che ha dato la sua vita per noi?

Perché andiamo a consultare i maghi, evochiamo gli spiriti dei morti e non consultiamo Dio?  Io non lo so, ma ho grande pena per noi e tanto dolore davanti al Signore.

 

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