Progetto biblico da conoscere –  SPERANZA: SCONOSCIUTO SENTIMENTO DI QUESTA EPOCA -3 di Renzo Ronca 21-5-19

 

(segue)

La prospettiva per comprendere (per quanto possibile) il piano di Dio e riceverne speranza sta in un ragionamento ipotetico: l’uomo è in una condizione di previsto assestamento esistenziale, non di stabilità. Non solo l’uomo è in via di formazione e stabilizzazione ma lo è l’universo intero, con tutti i suoi mondi e le sue creature. L’uomo non è un essere completo, finito, è una creatura “incompleta” che si trasforma e brama la finitezza. L’uomo non è una creatura stabile, ferma, ma un essere in continuo movimento, che anela ad una vita superiore. Tale desiderio, tale spinta “di fuoco”, è la speranza. "Se questa poi è temprata dalla fede, può divenire virtù, nella ricerca di tutto ciò che è bene".

 

Cercherò di spiegarmi, anche se nel farlo purtroppo immagino che i materialisti[1] non riusciranno a seguire, perché l’ipotesi si basa sull’esistenza di Dio e di un Suo preciso progetto che ora è a metà. Ma se i materialisti, gli scettici, i delusi, quelli che hanno perso fiducia in Dio, riuscissero a seguire l’ipotesi, forse potrebbero comprendere un insieme di sfondi interessanti e ed aprire uno spiraglio per far entrare un minimo di speranza nel futuro. Accettare o meno tutti questi fatti dal punto di vista cristiano, crederci completamente, in parte o per niente, si vedrà dopo. Del resto a seguire l’ipotesi, secondo me, non ci si contagia, non ci si condiziona. Resteremo sempre vigili e pronti ad abbandonarla se una volta ascoltata ci sembrerà assurda o non accettabile dalla mente e dalla coscienza.[2]

 

Possiamo comprendere la positività di questa metà della storia dell’uomo fino ad oggi  (e dunque il presente), solo nell’apprendere che c’è un’altra metà da sviluppare che riguarda il ns futuro. Se ascoltiamo regolarmente le previsioni catastrofiche  sul clima e il degrado della terra, o quelle dei governi mondiali, possiamo anche ascoltare le previsioni bibliche. Se fosse vero quanto Dio ha detto che si realizzerà, allora la speranza potrebbe tornare ad accendersi.

 

Ricordo per i credenti inseriti nelle chiese che stanno leggendo, che è fondamentale acquisire una condizione mentale estremamente difficile da accettare e molto più ancora da mantenere: è indispensabile infatti dimenticarsi del linguaggio usato dalle chiese, delle frase fatte, dei dogmi, delle tradizioni e delle dottrine; quindi, tolti questi “filtri”, provare a rivedere tutto, come se certe parole fin troppo usate fossero ascoltate per la prima volta. Lo so che è quasi impossibile, però ognuno, se vuole, può fare del suo meglio. Non si cresce non si apprende se non ci si sa mettere in discussione; e per mettersi in discussione, ogni volta è giusto ripartire da zero evitando il più possibile preconcetti. Se poi le credenze che avevamo in mente erano vere, allora resteranno come verità anche se le mettiamo in discussione. Di che dobbiamo avere paura? Se invece crolleranno, allora vuol dire che non erano vere.

 

In diversi modi Dio ha rivelato se stesso ed ha esposto il Suo programma a chi lo vuole ascoltare. In questo programma Dio ha previsto un governo-modello che si sarebbe realizzato al crollo di tutti i governi che l’uomo ha tentato di fare senza di Lui.

 

Il primo problema per i credenti delle chiese cristiane (cattolici protestanti ortodossi) è che almeno una chiesa, quella Cattolica, si è inserita in questo programma identificando se stessa come protagonista di quel programma. In pratica essa afferma che Dio già sta attuando il Suo governo tramite lei. Noi, dopo aver letto onestamente e liberamente la Bibbia, non la pensiamo certo così, perché ci pare che il Signore dica tutt’altro. Comunque questa chiesa dice che già adesso essa è l’espressione del governo di Dio, che non occorre aspettare nessun altro governo o millennio che sia, nessun ritorno di Gesù. Secondo questa chiesa il Signore avrebbe delegato al papato il governo del mondo. Un po’ difficile dunque seguire il nostro ragionamento per chi accetta a priori questa interpretazione cattolica senza discuterla, senza mettere in discussione se stessi e secoli di tradizione (= abitudine che diventa legge). Tuttavia esistono sempre i coraggiosi che confidano principalmente in Dio (non in altri uomini che amministrano un potere temporale), ed a quei pochi ci rivolgiamo.

 

Il piano di Dio, il programma che Lui ha preparato potrebbe essere sintetizzato in maniera semplice in qs modo:

 

Dio ha concepito e “portato alla luce”[3] l’universo.[4] 

Tutte le creature sono nate libere di pensare e di scegliere il loro destino.

Tutti gli uomini hanno un qualcosa in loro stessi, che abbiamo rassomigliato ad un “imprinting di Dio nella creazione”, che in qualche modo li sospinge inconsciamente verso Dio, come una insopprimibile figliolanza o filiazione. Questo “quid”, a somiglianza di Dio, è in grado di riconscerLo o di riconoscere come “buone” quelle parti o valori che vengono da Lui.

Queste parti che vengono da Lui e che inconsciamente in noi interagiscono, possiamo avvicinarle ad un concetto di “coscienza”. Quando seguiamo quello che è “bene” (che rientra/rassomiglia a quanto Dio ha creato/trasmesso) questa coscienza ci attesta/gratifica e godiamo di una relativa pace interiore; quando non seguiamo queste indicazioni (e di conseguenza ci allontaniamo da Dio, definendo questo allontanamento “male”) la coscienza è tormentata. Infatti questa coscienza di cui parliamo (indipendente dal fatto che uno sia credente o meno) funziona come strumento inibitore di certe parti del nostro vivere, creando a volte dei sensi di colpa per il ns passato, le cui radici vanno interpretate con sapienza. In pratica esiste una linea che definiamo “bene” che ci fa progredire (assomigliando sempre più a Dio); ed una linea (che chiamiamo “il male” come assenza di Dio) che ci fa regredire imbarbarendo la nostra natura.

Per quanto Dio non sia lontano da ciascuno di noi e sia in grado di farsi sentire, l’uomo procede come in uno stato di cecità spirituale, brancolando in una semioscurità, cercando sempre una mano che lo rassicuri e lo guidi. Ovviamente questo è pericoloso perché esistono gli inganni e gli ingannatori e nell’oscurità si può seguire come fosse “bene” una linea una tendenza che potrebbe portarci in una direzione di “male”. E’ qui che nascono le idealizzazioni.[5]

I conflitti in noi dipendono principalmente da due nature che nell’uomo convivono: quella di cui abbiamo parlato (cioè un quid a somiglianza di Dio che Lo cerca e non ha pace fino a che non si riunisce in Lui) e quella fisica carnale, prettamente umana, legata ai sensi. Questa natura umana si appaga quando mangia, quando fa sesso, quando sopravanza gli altri, quando scarica le sue tensioni psico-fisiche in modo diretto istintivo. Le due nature sono tra loro contrapposte: o sta bene la parte spirituale e soffre la parte fisica, o sta bene quella fisica e soffre quella spirituale. Ne consegue che ogni persone vive di fatto una vita che è una risultante tra queste due tendenze. Vi sarà una infinita scala di sfumature tra quello che abbiamo chiamato “bene” (cioè dedicarsi alla ricerca e al seguire Dio), e quello che per definizione abbiamo chiamato “male” (cioè privilegiare il piacere dei sensi e dello stare bene fisico). Si tratta di trovare un equilibrio.

Questo equilibrio, essendo l’uomo e l’universo in sviluppo, in crescita, non sarà mai un punto fermo e stabile, ma si modificherà al nostro crescere o decrescere, al nostro evolverci o involverci.

L’”Io” dell’uomo allora è quella parte di noi che decide liberamente il suo modo di essere considerando queste due tendenze, identificandosi più sull’una o più sull’altra. Possiamo reprimere qualcosa di una tendenza e dare più spazio all’altra e questo determinerà un nostro conseguente comportamento.

 

Secondo il progetto di Dio, la vita terrena dell’uomo dibattuta tra queste due tensioni, serve ad arrivare alla maturità che permette la libera scelta.

 

In pratica la scelta dell’uomo e l’inquietante dubbio esistenziale tra bene e male si riduce ad una cosa sola: seguire Dio oppure no. Accettare riconoscere l’esistenza di Dio che con i Suoi pungoli ci sospinge in una direzione sconosciuta, oppure no, e fidarci solo della gestione personale di noi stessi su noi stessi, basata su quello che abbiamo che vediamo che tocchiamo, su quello che desideriamo di pratico nel nostro presente. 

 

Ma perché dobbiamo fare una scelta? Questo è il punto decisivo.

 

Sempre seguendo quanto ci ha trasmesso Dio[6] le cose non resteranno così come adesso, in una alternanza infinita di bene e di male, di governi e di ingiustizie, di nascita e di morte, ma quando tutti[7] avranno esercitato la loro libera scelta, Dio passerà ad una nuova fase di tutto l’universo. In questa nuova fase, secondo il Suo progetto, Egli manifesterà realmente sulla terra un lungo periodo del Suo governo. Dopo i fallimenti di tutti i governi che l’uomo ha escogitato, proprio nel momento in cui l’uomo si sta per autodistruggere con guerre micidiali, il Signore ci ha rivelato che interverrà direttamente, ed allora sarà come se ci dicesse: “Ecco adesso che tu, nel voler vivere senza di me, hai finito per autodistruggerti, ti mostro come intendo io il vero governo. Tu senza di me hai finito solo per trovare la morte globale, io ti mostro la vita duratura”.[8]

 

Secondo le profezie[9] dunque, chi avrà scelto Dio e avrà creduto in Lui comportandosi di conseguenza, resterà vivo in questa nuova fase o “millennio”; ma chi l’avrà rifiutato resterà nel “non-Dio” che avrà scelto, ovvero il niente, ovvero la “non-vita”, cioè la morte. In pratica chi non si sarà fidato di Dio e di quanto ci ha detto, avendo estromesso Dio dalla sua vita terrena, non esisterà più, nemmeno nel millennio. Qui infatti si entrerà in un'altra tipologia di vita. Ma per entrarci occorre passare già adesso come un setaccio.  Chi avrà creduto e sarà stato preparato a questo periodo[10] avrà una esistenza senza la morte, a contatto per sempre col Signore; perché l’esistenza eterna in quanto tale è la prerogativa di Dio, chiamato anche l’Eterno.

 

Lo so che tutto questo può sembrare una favoletta. Tuttavia è quello che si desume dall’ascolto degli insegnamenti che  Dio ci ha mandato. La nostra scelta di adesso (credere o meno in Dio) comporterà il nostro destino di domani, ovvero essere con Lui in questo spazio-tempo chiamato eternità, oppure no.

 

Ma che significa essere con Dio?

Significa una trasformazione dello stato attuale del nostro corpo, che attualmente è di due nature (spirituale e carnale) in un corpo unico con una natura sola (sintesi di entrambe ma obbedendo ad una fisica diversa). Un corpo non più sottoposto a contraddizioni tra bene e male, ma un corpo rinnovato molto simile a quello che il Signore stesso ci ha mostrato dopo la resurrezione. Questa trasformazione ci renderà simili alla “sostanza” del Signore e ci permetterà di esserGli vicino anche fisicamente, senza danni.

 

In effetti a saperla leggere, la Bibbia dietro fatti e racconti ci mostra degli esempi, degli avvenimenti utili per il nostro futuro. Secondo quanto dice la Scrittura infatti, Dio avrebbe mostrato, in qs mondo così disordinato corruttibile nella mente e nel fisico, due modelli: un modello di legge ed un modello di nuova vita non più corruttibile, ma duratura.

Il modello di legge lo ha mostrato dando la legge ad un popolo che non era nemmeno un popolo. Il modello della sostanza della legge (l’amore) e della nuova creazione, lo ha mostrato venendo Lui stesso in un corpo come il nostro (Dio si incarna in Cristo) e risorge con un corpo dalla caratteristiche fisiche molto particolari. Ha indicato insomma un passaggio che sarà anche il nostro.

 

Come il racconto di Adamo mostra l’errore dell’uomo che si vuole autogestire senza Dio e trova invece la morte (dunque non è in grado di raggiungere la maturità della vita), così il primo avvento di Gesù Cristo mostra un nuovo primo uomo, una specie di nuovo Adamo, che è in grado di seguire ed obbedire alla legge di Dio e giungere per questo ad una trasformazione del suo corpo, che non sarà più legato alla morte, ma entrerà in una nuova formazione di vita. Questa nuova vita in realtà era il progetto principale di Dio per l’uomo fin dall’inizio; quel progetto che l’uomo disobbediente ed immaturo non ha voluto seguire. Lo stesso progetto che Dio, in Cristo, ci mostra di voler proseguire, A PATTO che questa volta facciamo l’opposto della prima volta: la prima volta non abbiamo creduto, non abbiamo avuto fiducia in quanto Lui ci aveva detto ( e siamo morti per così dire); la seconda volta dobbiamo avere questa fiducia nella Sua Parola per poter vivere. Questa fiducia si chiama appunto fede. E questa fede nel superamento di questa natura e di questo sistema di cose che fa morire tutto, si chiama speranza.

(continua)

 

 


 

[1]

Materialismo: 1.posizione filosofica che, identificando ogni aspetto della realtà con la materia, esclude la potenza e l’efficacia di un qualsiasi momento superiore di carattere spirituale. […]  (Devoto-Oli)

 

[2]

Coscienza: tra poco ritroveremo questo termine.

 

[3]

Portare alla luce” inteso come  portare le creature alla consapevolezza di se stesse.

 

[4]

 L’Universo, cioè tutto quello che esiste nello spazio: le galassie i mondi e tutte le creature che vi abitano, che noi per semplicità chiamiamo esseri umani (uomini) ed esseri celesti, come gli “angeli” di cui a parte la loro esistenza testimoniata dalle Scritture, sappiamo poco o niente. Vale la pena ricordare che anche il tempo terreno è una creazione, come lo spazio.

 

[5]

 Idealizzare: ritengo che la spinta verso Dio sia una pulsione della mente e dell’anima che si concretizza spesso nell’identificazione con quanto di più elevato e perfetto ci troviamo davanti: in una concezione, una filosofia, una religione, una forma politica, una persona (un leader o anche noi stessi), ecc. Ma tale spinta all’interno di noi stessi non è né buona né cattiva, ma in assenza di maturità e discernimento, essendo cieca, potrebbe portarci ad amare delusioni.

 

[6]

Trasmissioni di Dio: l’argomento necessiterebbe intensi approfondimenti. Per ora rimaniamo sulle linee generali, dove la Bibbia (Vecchio e Nuovo Testamento) può rappresentare il sunto ispirato del progetto completo di Dio.

 

[7]

Quando tutti…: anche per stabilire come fa Dio a sapere il numero di questi “tutti” richiederebbe un approfondimento notevole di riflessioni e ragionamenti che adesso ci farebbe perdere il filo del discorso. Per ora rimaniamo anche qui nelle linee generali.

 

[8]

Anche qui il progetto di Dio è molto più ampio di questa semplicistica esposizione e non finirà con questo periodo che viene chiamato “millennio”, ma secondo le profezie avrà altri sviluppi, che vedremo in altro momento.

 

[9]

Profezia è la predizione di un evento futuro. Attualmente ve ne sono una infinità, la maggior parte delle quali prese da forze oscure, da maestri dell’inganno che come i maghi si fanno beffe della dabbenaggine di povere persone disposte a credere a tutto per un minimo di speranza. Noi ci riferiamo alla predizione biblica della storia dell’uomo, che pensiamo essere ispirata da Dio. Molte di queste profezie si sono realizzate; per le rimanenti, ovviamente, si tratta di ipotesi basate sulla eventuale fiducia in Chi le ha ispirate.

 

[10]

Gli studi delle profezie bibliche parlano del “rapimento” e poi della partecipazione al nuovo avvento del ritorno di Gesù, per governare assieme a Lui.

 

 

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