Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 
AGGIORNAMENTO APPUNTI SULLA ESPANSIONE SPIRITUALE
novembre 2007  -   di Renzo Ronca
 
Vorrei se possibile prevenire gli errori più comuni che generalmente avvengono nel nostro cammino per corrispondenza di “espansione spirituale”.
Ho raccolto alcune possibili cause che poi elencherò, ma le prime ragioni potrebbero anche dipendere da me:
A) Ad ogni azione di Dio esiste una “contro-azione” da parte dell’ingannatore, la “scimmia di Dio” come viene spesso chiamata per questo suo tentativo di imitare il divino. Per questo motivo ciò che poteva andar bene dieci quindici anni fa adesso è da aggiornare perché copiato, inflazionato, corrotto. Più che i contenuti saranno da rivedere le modalità. Satana infatti vorrebbe possedere i contenuti di Dio ma non essendo Dio, può solo copiare l’apparenza senza arrivare mai all’essenza.
Atti 8:18-19  Or Simone, vedendo che per l'imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrì loro del denaro,  dicendo: «Date anche a me questo potere, affinché colui sul quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo».
Allora forse è necessario che aggiunga delle nozioni, delle spiegazioni che possano far maturare, far passare i credenti da una fase iniziale ad un’altra fase più consapevole e di maggiore impegno. In questo senso dunque per quel che mi riguarda cercherò di migliorarmi.
B) Ho inoltre rivisto in maniera critica il mio comportamento piuttosto discontinuo nel tempo e nella modalità. Cercherò di cambiare in meglio e di mettere in evidenza meno me stesso e più il Signore.
 
Altre cause
1) Alcuni capito male e superficialmente  “il meccanismo dell’apri e leggi” pensano di aver capito l’espansione e passano ad altro. Non è così ovviamente; anzi  è tutto il contrario! Se fosse così sarebbe solo una pratica divinatoria idolatra e quindi un peccato non gradito a Dio.
Aprire un passo, meditarlo e domandarsi con quello cosa vuol dirci il Signore (anche in base ad una nostra richiesta precedente) è davvero pericoloso ed oggi non si può più proporre su vasta scala. Siamo nel campo delle percezioni, il terreno preferito da satana, il quale può facilmente ingannarci.
 
2Corinzi 11:14 Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce.
 
Tanto vale fare di nuovo una puntualizzazione: è bene ricordare che l’uomo non ha resistito nemmeno un momento davanti alle tentazioni del peccato: Appena creato, nell’Eden, l’uomo subito ha messo in dubbio la parole di Dio accettandone la modifica ambigua suggerita dal serpente. Questo significa che nessun uomo, da solo, potrà mai farcela davanti a satana che è una creatura a lui superiore in quanto ad intelligenza e sapienza (seppure maligna). Si deduce facilmente dunque che nessuno deve essere troppo sicuro di se stesso: come l’ingannatore ci ha giocati una volta ci giocherebbe in ogni momento. Solo la stretta comunione col Signore potrà proteggerci.
 
L’espansione è un processo di consacrazione molto impegnativo, dove “l’apri e leggi” occupa un piccolo spazio, non adatto a tutti, che va in ogni caso rivisto e corretto dall’uso divinatorio (a volte anche inconsapevole) che purtroppo molti ne fanno.
Ne parleremo più diffusamente più avanti.
 
 2) INFLAZIONE DI FRASI - altro errore è quello di prendere troppe frasi assieme a quella che viene proposta. Non è necessario. All'inizio soprattutto è bene rimanere negli spazi consigliati. L'ingannatore ha due modi per impedire il corretto sviluppo della nostra crescita: la negazione o l'inflazione. All'inizio offrirà agli inesperti ampie possibilità di usare le frasi come fossero risposte a tutti i bisogni della loro vita con risultati eccellenti. Ma dopo un poco questo produce perdita della solennità della Scrittura e del rispetto reverenziale verso Dio scadendo sempre più sul lato pratico e "manualistico" delle operazioni di meditazione. Aumenta inoltre l'insicurezza in se stessi e la dipendenza in una tecnica discutibile. Assolutamente da evitare! Limitatevi a quanto vi viene proposto.

3) FORME MASCHERATE DI NON UMILTA' - E' difficilissimo trovare una persona che quando le consigli un cambiamento o le proponi una leggera correzione ti dica: "va bene grazie, ci penserò" senza aggiungere altro. Solitamente in forme magari molto garbate nasce una "delicata" polemica con tanti dannosissimi strascichi. Ci sentiamo tutti maestri, tutti sappiamo già cosa ci conviene, casa dobbiamo ascoltare e cosa non dobbiamo ascoltare ed in che modo. Beh da una parte devo essere contento di tanta bravura. Ho molto "lavoro" risparmiato ed il mio ruolo diventa presto inutile; il che (diventare inutile) è proprio il mio obiettivo. La contraddizione se mai sta nel voler continuare ad andare avanti quando sulla maggior parte delle interpretazioni la si pensa diversamente da chi ci segue e ci consiglia. A qs punto dopo due o tre tentativi se vedo un certo irrigidimento lascio scemare la cosa.... in fondo potrei sbagliare facilmente anch'io. Se gli argomenti o i modi di porci davanti all'Eterno di cui magari sto parlando li considero invece fondamentali, allora se trovo nel mio interlocutore ripetuti atteggiamenti di "non accettazione" o quello che potrebbe essere "orgoglio", mancanza di umiltà (ma posso sempre sbagliare lo ripeto), preferisco allontanarmi io.

Consigli immediati:
Mai all’inizio usare “l’apri e leggi” da soli! Sarà il missionario incaricato che vi proporrà le frasi da leggere. Non le prendete da soli! La pratica dell’apri e leggi va molto ridotta ed usata SOLO da chi ha un provato dono di intimità col Signore, di discernimento e di interpretazione. Quando e se questo sarà avvenuto in voi, lo farete anche voi, ma all’inizio è meglio di no, a meno che il missionario che vi segue non ve lo dica espressamente per provarvi.
Stessa cosa nell’interpretazione dei segni particolari, sul simbolismo in genere o sui sogni. Mai avventurarsi troppo oltre. Lo steso Daniele davanti all’ordine di interpretare il sogno del re prima chiese tempo, poi chiarì subito il merito di quella interpretazione.
 
Daniele 2:16 Daniele si presentò al re e gli chiese di dargli tempo; egli avrebbe fatto conoscere al re l'interpretazione del sogno.
 
(anche se non è detto espressamente, conoscendo la spiritualità di Daniele è facile capire come avrà passato quel tempo: in profonda preghiera presso Dio in attesa della Sua rivelazione. Solo dopo avrebbe potuto parlare)
 
Daniele 2:26-28 Il re disse a Daniele, detto Baltazzar: «Sei capace di farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua interpretazione?»  Daniele rispose al re: «Il segreto che il re domanda, né saggi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re; ma c'è un Dio nel cielo che rivela i misteri, […]
 
Ecco questo è il punto fondamentale: E’ Dio che svela i misteri, non Daniele, non noi, non tu da solo.  E’ Dio col Suo Spirito che “apre” le Scritture e ce le fa intendere.
 
“Se”, ce la fa intendere.
 
Non è automatico infatti che tutti quanti abbiano questo dono, né che qs dono sia comunque sempre disponibile anche a chi viene dato.
Molti confondono una loro propria sensibilità, un certo intuito che magari hanno, con il carisma del discernimento degli spiriti ed il dono dell’interpretazione.
 
Il carisma si differenzia dal possesso di un potere magico proprio perché è transitorio e non può essere gestito dall’uomo, ma può essere dato all’occorrenza sulla base della volontà di Dio. Il mago invece crede di poter usare la sua bacchetta a suo piacimento. Ricordate la frase dell’inizio, quando il mago Simone voleva comprare e gestire il potere dello Sp Santo.
 
Quindi i doni dell’intimità col Signore, del discernimento degli spiriti, dell’interpretazione, della sapienza, della rivelazione dei segni, della profezia, ecc. non sono né saranno mai possesso dell’uomo, ma un mezzo potente e transitorio; una espressione dello Spirito Santo, presente nel cuore della persona che Dio sceglie.
 
Ma anche questo merita riflessione: Il fatto per esempio che uno abbia profetizzato correttamente nel nome del Signore (e dunque sia stato scelto da Lui per farlo) non è affatto indice che sarà sempre così; potrebbe perdere questa facoltà temporaneamente concessa da Dio per i Suoi motivi. Per esempio vi ricordate di Saul?
 
1Samuele 10:10 Appena giunsero a Ghibea, una schiera di profeti si fece incontro a Saul; allora lo spirito di Dio lo investì ed egli si mise a profetizzare in mezzo a loro.
Ora sappiamo che Saul poi cadde nel peccato e fu allontanato da Dio.
La “magìa” della parola letta
 
A volte mi pongono domande sulle virgole e sui punti sulla frasetta specifica trovata, da dove a dove si deve leggere… chissà che succede se sbaglio… poi prendono la frase come se avesse virtù proprie, la mettono come su un altare, per ricavarne una risposta…..  questo è assolutamente idolatra e sbagliato!
 
Se leggete quella testimonianza importante “quando facevo la cartomante” vi potrete rendere conto di come satana si sia perfettamente impadronito di certe tecniche divinatorie sfruttando ed amplificando la sensibilità normale delle persone.
 
Non è la singola parola in sé o la singola frase in se stessa che ci rivela il pensiero di Dio che stiamo inseguendo. Quella parola è solo un segno di inchiostro nero su un foglio bianco. Non ha alcuna proprietà e non è da idealizzare. Così come del resto la Bibbia stessa, in se stessa, non può e non deve essere considerata un idolo. La Sacra Scrittura diventa “Sacra” nel momento che viene resa tale dalla presenza di Dio che la riempie e la anima; come il nostro “cuore-tempio” che acquista vita solo quando vi entra la gloria dell’Eterno; così come quel metro di terra dove si inginocchiò Mosè: non era sacro di per se stesso, ma perché Dio lo aveva reso sacro con la Sua presenza. Quando Dio disse a Geremia “cosa vedi?” non erano  il ramo di mandorlo o la pentola che bolliva ad avere una particolare propria energia, ma il significato che Dio attraverso di loro suggeriva a Geremia (Ger 1:11-13)
 
Vi sono molti modi di leggere al Bibbia, magari modi anche utili come certi studi sorico-teologici ma non necessariamente “sacri”.
“L’ascolto” di certi aspetti della Scrittura che noi proponiamo è prima di tutto l’ascolto di Dio. 
Al limite questo ascolto di Dio potrebbe avvenire  anche senza la Scrittura sottomano.
Se ci avviciniamo alla Scrittura è perché pensiamo che questa sia l’espressione di Dio stesso; non come parole scritte da prendere alla lettera, ma come spirito di Dio che ha ispirato molte persone ad esprimere contenuti che Lui voleva. Sono contenuti, espressioni, caratteri di Dio.
Ma attenzione, come la legge fu data all’inizio come un precettore e poi in Cristo venne scritta direttamente nei cuori, anche la Scrittura dovrebbe pian piano introdursi nel nostro essere e diventare il nostro sangue.
IN qs modo la persona matura non andrà a consultare le Scritture per trovare qualcosa al di fuori di se stesso che possa dare un significato all’argomento o al fatto che sta affrontando, ma sapendo di avere in se stesso lo Spirito stesso che ispirò la Scrittura, sapendo di avere la presenza dello Sp di Dio, si accosterà alla Scrittura come se aprisse se stesso davanti al Creatore, il quale subito farà “brillare” quella sfaccettatura preziosa, dando significato in un attimo al pensiero che cerca di farsi strada (vedi “Tutta la Bibbia ha lo stesso ‘peso’?” e segg)
Quando allora leggiamo un passo che ci illumina, non è quel passo che ha merito, ma è la potenza di Dio che si serve di quel passo per richiamarci alla memoria la giusta conoscenza di una rivelazione di Dio (vedi anche -IL MOMENTO PARTICOLARE: "far nostra" la Parola- )
 
Per fare un esempio “estremo”, se il Signore mi volesse comunicare davvero qualcosa potrebbe servirsi di tutto.[1]
Nel caso che stiamo vedendo dell’accostamento alla Scrittura, potrebbe servirsi di una qualsiasi frase di un qualsiasi punto della Bibbia, (sia che apro Luca o Giovanni Apocalisse o Atti…) sarebbe poi Lo Spirito Santo che lavorando in me, condurrebbe i miei pensieri a comprendere il giusto pensiero di Dio.
Non è dunque tanto l’esattezza della scelta mia personale (“magìa che determinerà in me una “risposta”; ma sarà invece l’elaborazione dello Spirito Santo in me stesso, che mi porterà a comprendere a “fare mia” la comunicazione del Signore utile per la mia crescita.
 
 
4) Certe persone hanno già un “ascolto torbido” di una certa spiritualità di dubbia provenienza che viene miscelata alle verità bibliche. L’ingannatore è maestro di questa ambiguità. Proseguire senza fare prima “tabula rasa” di tutto ciò che non proviene da Dio è molto pericoloso per se stessi ma anche per gli altri.
 
Matteo 21:12 Gesù entrò nel tempio, e ne scacciò tutti quelli che vendevano e compravano; rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi.
 
Il nostro cuore, la ns mente prima della presenza del Signore è un insieme caotico e disordinato di desideri e paure. IN qs confusione non si può ascoltare una “voce” sola. fare discernimento dunque, per chi non è nato di nuovo, è solo una illusione. Nel migliore dei casi potrà avvertire “ANCHE” la voce di Dio, ma certamente non sarà facile isolarla e discernerla con chiarezza, per questo c’è bisogno di qualcuno che all’inizio vi accompagni nel cammino. E’ anche per questo che chi si avvicina al cammino di espansione viene messo di fronte a delle consapevolezze: al fine di arrivare a delle scelte coscienti:
 
Giovanni 18:7-8 Egli dunque domandò loro di nuovo: «Chi cercate?» Essi dissero: «Gesù il Nazareno». Gesù rispose: «Vi ho detto che sono io; se dunque cercate me, lasciate andare questi».
 
Se cerchiamo Gesù non andiamo a cercare altro. Concentriamoci su di Lui, sui Suoi insegnamenti come se li sentissimo per la prima volta. Altre voci affascinanti ma di dubbia interpretazione lasciamole perdere[2]  o quanto meno prendiamole “con le pinze”.  E se vi porto a rifletterci non procedete come se niente fosse.
E’ bene che certe voci vengano fuori, ma raccomando sempre la massima umiltà nell’accettare qualche correzione. Non possono esistere due “spiritosanti”, per cui se due persone danno una interpretazione diversa (per esempio io dico che è una voce ambigua e tu dici di aver sentito con chiarezza la voce del Signore) allora ci si deve fermare fino a che uno dei due sarà in accordo con l’altro. Inutile andare avanti perché se la voce è di Dio allora io devo saper modificare la mia prospettiva; ma non è di Dio allora dobbiamo ammettere la possibilità che qualcun altro possa facilmente farsi passare per Lui….  E deve cambiare la prospettiva dell’altro. Tutti possiamo sbagliare nel discernimento e l’analisi attenta è per tutti doverosa (parlo anche per me ovviamente):
 
1Giovanni 4:1 Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo.
 
Sul COME si provano poi gli spiriti, se ne potrà parlare in seguito ma posso subito anticipare che la pietra di paragone è sempre la Scrittura, la Bibbia. Ogni spirito deve essere in linea e coerente con la Parola scritta sulla Bibbia.
 
5) Altri sulla spinta eccessiva del “sacro zelo” pensano di essere subito pronti all’evangelizzazione su vasta scala, da soli, senza supporto di chiese o di fratelli e si slanciano “al fare” dimenticando lo sviluppo “dell’essere”.
 
E’ uno slancio molto bello quello che si sente dentro al cuore: non si può più tenere per se stessi la buona notizia ed è così immensa e bella la “pietra preziosa” che abbiamo trovato che “dobbiamo” per forza correre a dirla a tutti!
La samaritana, che andava a prendere l’acqua quando c’erano poche persone  perché era un poco criticata dalla gente per la sua condotta “leggera” con gli uomini, appena Gesù le si rivela si dimentica tutto, persino il secchio, e corre a dirlo in paese!
Ma la sua è una testimonianza più che una evangelizzazione:
Giovanni 4:29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?»
 
L’evangelizzazione invece presuppone un periodo di “discepolato”.
Il discepolato degli apostoli si divise in due fasi: il seguire Gesù e poi il riempimento dello Spirito Santo. Solo dopo questo “riempimento” presero ad uscire e ad evangelizzare con potenza, guidati dallo Sp di Dio.
 
Anche noi dobbiamo prima apprendere, “osservare” Gesù all’opera nelle Scritture e poi ricevere “potenza dall’alto”. Solo dopo potremo partire e testimoniare. La testimonianza è un racconto della propria esperienza vissuta se non l’abbiamo che andiamo a testimoniare?
 
Luca 24:49 Ed ecco io mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi, rimanete in questa città, finché siate rivestiti di potenza dall'alto».
 
Chi giovane nella fede è bello che senta tanto entusiasmo ma meglio che segua i consigli di un anziano di chiesa con più esperienza. Solo quando vi sarà una provata nuova nascita riconosciuta dalla chiesa potrà evangelizzare. Purtroppo vi sono fin troppe persone emotivamente zelanti che in tutta buona fede finiscono per diffondere messaggi immaturi: ad esempio di “buonismo” (“tanto Dio ama tutti…”) o di giudizio (“è scritto così dunque tu sei condannato”) o di pseudo filosofia new age (“è lo stesso Dio che agisce nei cattolici, nei musulmani, nei buddisti… tutti sono in Dio”).
 
In pratica uno può dare agli altri solo ciò che ha dentro.
Chi evangelizza Cristo dia il Cristo. Per poterlo “dare”, occorre doverlo “avere”; ovvero uno deve “essere in Cristo” per poter parlare con la Sua bocca. Per essere in Cristo occorre aver sperimentato la nuova nascita. E come ho detto, tale sperimentazione deve poter essere comprovata non solo da se stessi, ma dalla chiesa, che deve poter riconoscere i buoni frutti dello Spirito.
 
 
6) Altri ancora sviluppano in contemporanea tanti modi per ascoltare il Signore con tante chiese, con tante persone, in un cammino che ascolta tutti ma che poi finisce per diventare la religione del  “secondo me”.
 
Il Signore, servendosi dei suoi servitore ci porterà sempre di fronte a delle scelte. Sono come delle fasi obbligatorie. Magari diverse per ognuno di noi, però sempre “obbligatorie”, nel senso che se non si superano le tabelline sarà inutile passare alle espressioni di matematica più complessa.
 
Se ad esempio il S ci fa capire che è bene decidere se stare con i cattolici o con i protestanti, significa che fino a che non si ha deciso è inutile andare avanti. Ci si metta un mese, due anni…. non importa. Se quello è il momento che incontriamo per volontà di Dio, che ce lo pone davanti, allora fermiamoci, discutiamone, non andiamo oltre fino a che non avremo risolto la cosa.
La soluzione sta in una scelta consapevole. Magari  diversa anche da come la penso io, purché sia una scelta ponderata e consapevole[3].
 
La cosa peggiore: non essere “né carne né pesce” e magari diffondere una testimonianza confusa come fosse un punto d’arrivo. Chi, come il ragazzo dell’esempio, non ha risolto se sia bene pregare i morti (santi, madonna, angeli ecc.) che testimonianza potrà dare in merito alla preghiera?
E se uno non è stato battezzato in acqua che dirà di sé?
E se non ha sperimentato la nuova nascita, l’incontro col Signore, come potrà parlare agli altri di Lui?
 
Le nostre vite sono una testimonianza continua che deve essere fatta sempre a lode e gloria di Dio; e Dio è un Dio di ordine e di pace:
1Corinzi 14:40 ma ogni cosa sia fatta con dignità e con ordine.
1Corinzi 14:33 perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace.
 
 
7) In altri casi vi è un calo dell’entusiasmo iniziale e dell’impegno personale così si diradano le mail e le meditazioni fino a sparire del tutto.
 
Caso a): Molti arrivano da noi dicendo di cercare il Signore, in realtà (più o meno consapevolmente) stanno cercando il conforto degli altri, le amicizie fraterne (o quelle meno fraterne) o delle soluzioni specifiche a loro problemi sociali. Appena si rendono conto che ciò che trovano nel cammino di espansione non è propriamente corrispondente ai loro desideri, spariscono. Pensiamo tutto sommato che per questi sia bene così.
Caso b): realmente cercano il Signore, ma poi come nel caso del famoso seme[4] non mettono radici e finiscono col perdere interesse. A queste persone vorrei ricordare che “lavorare la terra” è fatica, ma è necessario e richiede anche buona volontà. Anzi questo cammino richiede MOLTA buona volontà; dedizione, impegno, tempo e poche soddisfazioni dal punto di vista umano.
Purtroppo è il caso più diffuso.
 
 
8) Vi sono dei passaggi dei percorsi che non sempre ci va di superare perché riguardano il “rinnegare se stessi” e non sono mai piacevoli per chi non ha vera umiltà. A volte non vogliamo passare da una fase all’altra e poi ci lamentiamo perché non riusciamo a capire…   Questo è il vero “osso duro”:
Matteo 16:24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno mi vuole seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
 
Capire bene cosa significhi rinnegare “se stessi” non è facile.
Metterlo in pratica poi è ancora più difficile.
 
Anche noi che (Il Signore ci guidi sempre e ci mantenga umili) assistiamo qualche volta come “consiglieri spirituali” i fratelli più giovani nella fede ci troviamo spesso di fronte a scelte non facili: facciamo prima di chi ci scrive a capire il loro punto debole, il lato eccessivo “dell’ego”, ma presentarlo poi, farlo accettare, è davvero un’impresa. In un certo senso dobbiamo favorire un’opera di “distruzione” a favore di un’opera di “ricostruzione” nella personalità di chi ci sta davanti. Chi ci guida è sempre lo Spirito di Dio, ma quanti errori si possono commettere se il nostro cuore non è sempre consacrato!
 
Il Signore, come luce, quando entra nell’oscurità dei cuori mette in evidenza i peccati, l’egoismo, i fattori di comodo… è necessario che tutto questo sia eliminato per poter vivere della luce di Dio.
 
Ma certi “difetti” sono “acquattati” nascosti negli angoli più lontani ed oscuri della nostra personalità e si trovano così bene e da così tanto tempo, che si sono per così dire adattati e trasformati; tanto da mostrarsi alla nostra coscienza come parte di noi stessi.   Anzi, è quasi impossibile considerarli “difetti” o addirittura “peccati” ad una analisi razionale.  Pensiamo facciano parte di noi, diciamo “beh, io sono così… che ci vuoi fare…”  Solo la presenza di Dio, i suo ingresso in noi li può evidenziare e mostrarci la verità (a patto che ci fidiamo di Lui più di noi stessi).
Questa affermazione pensateci bene, “beh, io sono così… che ci vuoi fare…” , esprime una tolleranza, un accordo, un falso ravvedimento. Se uno fosse davvero convinto che quel suo modo di essere non fosse gradito a Dio, si ravvedrebbe e pregherebbe affinché il S lo cambiasse.  Ma invece quel “beh io sono così… pazienza…” è solo una convivenza col nostro io corrotto.
Saper rinnegare se stessi è fidarsi di Dio più di noi stessi.
 
 
Matteo 19:20 Quel giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza, che mi manca ancora?».
Matteo 19:21 Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va vendi ciò che hai, dallo ai poveri e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».
[Marco 10:21 Allora Gesù, fissandolo nel volto, l'amò e gli disse: «Una cosa ti manca; va', vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, prendi la tua croce e seguimi».]
Matteo 19:22 Ma il giovane, udito questo parlare, se ne andò rattristato, perché aveva molte ricchezze.
 
Quando il S “ci fissa in volto”  non è del tutto piacevole per la nostra umanità. Lui vede ogni millimetro della nostra persona umana in rapporto alle aspirazioni del nostro spirito e ci rivela “quello che ci manca” per la nostra perfezione
 
Spesso abbiamo un “io” esageratamente ricco di se stesso che non ci pensa proprio a diminuire. Anzi c’è la tendenza moderna a considerare certi ns difetti (come l’egocentrismo, l’ambizione, la mania di protagonismo) come elementi di un “carattere forte”, positivo, dunque “benedizione di Dio”.
Ma davanti a Dio non si può mentire, neppure se usiamo parole di Dio. Spesso “l’amore cristiano” di cui ci riempiamo la bocca o che cerchiamo di diffondere non è altro che espressione del nostro desiderio di controllo sugli altri, la ricerca di un successo personale che ci gratifica e ci fa trovare consensi umani, alleviandoci dalla nostra solitudine, la cui causa vera è la mancanza vera di Dio nel nostro cuore.
 
1Pietro 1:22 Avendo purificato le anime vostre con l'ubbidienza alla verità mediante lo Spirito, per avere un amore fraterno senza alcuna simulazione, amatevi intensamente gli uni gli altri di puro cuore,
 
Nessuno si senta accusato. Differiamo il senso di colpa dall’investigazione di Dio.
Il senso di colpa che perdura è l’arma di Satana per distruggerci ma l’investigazione di Dio è per la nostra correzione e salvezza.
 
L’uomo si vergogna dei suoi difetti e cerca di nascondersi come faceva Adamo quando Dio lo cercava:
 
Genesi 3:8 Poi udirono la voce dell'Eterno DIO che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell'Eterno DIO fra gli alberi del giardino.
Genesi 3:9 Allora l'Eterno DIO chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?».
Genesi 3:10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino, e ho avuto paura perché ero nudo, e mi sono nascosto».
Genesi 3:11 E DIO disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero del quale io ti avevo comandato di non mangiare?».
 
Invece di scappare (nostro normale istinto quando siamo “scoperti” di fronte Dio), dovremmo farci forza ed andare controcorrente, e chiedere e ringraziare invece lo Spirito di Dio che investiga in ns cuori per migliorarli:
 
Salmi 139:23 Investigami, O DIO, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri;
Salmi 139:24 e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna.
 
CONCLUSIONE
Qs scritto si pone come obiettivo una revisione, un riesame maturo del nostro percorso, dall’inizio fino ad oggi al fine di individuare meglio come proseguire. Sulla base dei vostri commenti a quanto già fatto, lo decideremo insieme.
 
Ciascuno di noi cerchi l’umiltà, la presenza dello Spirito Santo e le Sue correzioni perché sono sempre per il nostro bene.
 
UN ULTIMO CONSIGLIO DA CHI, COME ME, MOLTO HA SBAGLIATO:
Giacomo 3:1 Fratelli miei, non siate in molti a far da maestri, sapendo che ne riceveremo un più severo giudizio,
Giacomo 3:2 poiché tutti manchiamo in molte cose. […]
 
Un caro saluto.

 

 

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[1] Ricordo una cara sorella mentre rassettava la casa si sentiva appesantita per dei peccati che vedeva in se stessa… Lo Sp di Dio la portò ad osservare con attenzione un fatto banale ma che per lei ebbe un significato profondo e risolutivo: un bicchiere sporco dov’era stato il caffè, sotto il lavandino che sgocciolava,  era diventato pieno d’acqua pulitissima. Da questo semplice fatto il S le comunicò che l’aveva lavata da ogni peccato e appena comprese, subito si sentì libera e prese a lodare il Signore.
[2] Una voce facendosi passare per la voce di Gesù ha detto a qualcuno: “sarai come tu mi vuoi”. L’uomo non può proiettare il suo desiderio su Dio (io –uomo- voglio te -Dio- in certo modo) e dedurne il proprio modo di essere (siccome voglio Te così, allora io stesso sarò così)  perché se così fosse Dio sarebbe limitato e noi saremmo il prodotto di una nostra azione mentale.
Diverso se la voce avesse detto: “tu (uomo) sarai come Io (Dio) ti ho voluto” il che è un’ottima prospettiva ed un augurio bello in quanto Dio è ns Creatore ed essendo il Sommo bene non può che renderci simili a Lui, se ci lasciamo educare e trasformare. Qs però avviene solo se l’azione parte da Lui, Dio. Se invece il soggetto siamo noi, che pensiamo e che vogliamo…. allora ci starei attento. L’uomo da solo, senza la grazia non può arrivare a Dio. E’ invece perfettamente vero il contrario.
[3] Alcuni di voi ricorderanno un giovane milanese che evangelizzava nelle case; egli seguendo la chiesa cattolica con ritiri e gioventù mariana, volle pure il battesimo nella chiesa evangelica che stranamente ottenne . Ma finì per rimanere più confuso di prima lui stesso. Ora nonostante la sua buona volontà, che testimonianza poteva dare alle persone che cercavano chiarezza in se stesse?
[4] Matteo 13:5-6 Un'altra cadde in luoghi rocciosi, dove non c'era molta terra, e subito germogliò perché il terreno non era profondo;ma, levatosi il sole, fu riarso e, perché non aveva radice, si seccò.

 

 

 

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