(Da “Il Ritorno” n.10 di
marzo 2001)
Prendendo spunto da una lettera di Alex, proseguiamo le nostre
riflessioni. I concetti
sollecitati sono: 1° Dio e Satana 2° la Bibbia e i vari libri
sul tema 3° le religioni 4° l'umanità.
Caro amico, mi inoltrerò con
piacere nei temi che indichi (Dio, Satana, la Bibbia, l’umanità, le religioni,
praticamente tutto! Non sarà un po’ eccessivo?) e che hai in parte iniziato a
sviluppare, però vorrei sottolineare qualche premessa:
PREMESSA NECESSARIA: le verità assolute nessuno
te le potrà mai dire, dovrai trovarle da solo. Nessuno può farsi
maestro trattando temi così elevati. Persone piccole come me potranno indicarti
dei mezzi, delle strade, ma spetterà poi a te meditare, riflettere, capire ed
eventualmente scegliere la via
migliore. Premesso questo io direi di procedere un passo alla volta, cercando
prima di ogni cosa la giusta disposizione d’animo prima di affrontare temi
esistenziali-religiosi:
LA NOSTRA GIUSTA DISPOSIZIONE:
Dopo la premessa necessaria
capirai da solo, come logica conseguenza,
che già la maggior parte delle chiese (intese come organizzazioni religiose)
fornendo delle “verità confezionate”, o peggio dei dogmi indiscutibili derivati
dalle tradizioni umane, sono da seguire fino ad un certo punto. Per il vero
ricercatore di verità, meglio sarebbe, secondo me, partire dimenticando
tutte le forme stereotipate[1]
di dottrine o insegnamenti che abbiamo acquisito per abitudine o altro e
ricominciare da zero. Quando si parte da zero è come rinascere da capo.
Questo concetto suggerito da Gesù mise
in crisi Nicodemo[2], religioso
colto tra i Farisei, un dottore, un capo.. ed è più che normale che metta in
difficoltà anche noi. Si tratta infatti di “uscire momentaneamente da ogni
forma di indottrinamento o di legge”,
fare il punto della situazione, e decidere poi se ritornarci con maggiore consapevolezza o prendere
altre strade. Solo due categorie ci provano: i superbi e gli umili. I superbi
perché non sopportano nessuna forma di disciplina e gli umili perché sono
chiamati da Dio. Ma mentre i superbi non riusciranno a mettere in discussione
se stessi e dunque non capiranno, gli umili invece, accettando di “perdere
tutto” acquisteranno sapienza e saggezza[3].
LA LIBERTA’ PSICOLOGICA DALLE CHIESE E DA OGNI DOGMA RELIGIOSO e L’UMILTA’ sono
dunque requisiti indispensabili per poter continuare la nostra analisi.
CREDERE IN DIO?
Ci sono molte trattazioni in
merito e non è mia pretesa aggiungerne delle altre. Non so si possa dimostrare
o meno l’esistenza di Dio e sinceramente neanche mi interessa tanto. Prendi una
persona innamorata di un’altra: quella persona “SA” l’amore che prova; non ha
bisogno di dimostrarlo né a se stessa né ad altri; se lo fa vuol dire che non è
innamorata. Non è molto razionale
l’amore, però esiste. Il punto dunque, secondo me, non è il ragionamento ma solo
la rivelazione dell’amore di Dio: o c’è o non c’è. Diamo per scontato allora
che l’anima in questione “senta” il richiamo di Dio; dovrà pensare ad un modo
di corrispondere o meno a questo richiamo. Un problema non da poco che investe
tutte le parti e le facoltà e le azioni della nostra persona[4].
Del resto accettare un compagno o una compagna come sposo o sposa per tutta la
vita è davvero una scelta impegnativa. Possiamo agire d’impulso sulla passione
iniziale dell’innamoramento o restare come in attesa di capire bene “le
intenzioni” dell’innamorato, o non fidarci e lasciar perdere; comunque sia una
scelta bisognerà pur farla. Con il Signore è lo stesso. Dio cerca l’uomo e lo
chiama. L’uomo può ascoltarlo oppure no.
Facciamo l’ipotesi che l’anima
una volta sentito il richiamo di Dio desideri corrispondere in qualche modo.
QUALE DIO?
Potrebbe essere un falso
problema. Faccio un esempio di come certe questioni apparentemente
insormontabili siano magari semplici alla fine: gli Ebrei aspettano il Messia; i
Cristiani aspettano il ritorno di Gesù. Se chi deve tornare è comunque il
Signore del creato, l’aspettativa non potrebbe essere la stessa? Dice
l’apostolo che questioni di genealogie e dispute teologiche non fanno certo la
fede matura.[5]
Personalmente quando il Signore mi ha chiamato mi sono voltato attorno nella
febbrile ricerca di tutto ciò che potesse parlare di Lui. Essendo in occidente,
in Italia, ho cominciato da quello che mi era più vicino ovvero la Chiesa
cattolica e le Scritture della Bibbia. Sono passati molti anni, ho visto molte
chiese, ma posso testimoniare che poco importa da dove si comincia, quello che
conta è l’intenzione, l’obiettivo, il desiderio del cuore…. Cerchiamo come a
tastoni[6]
è vero, ma che importa? Questo rafforzerà la nostra fede e certamente Dio si
farà trovare.[7] Non si
critichi allora questo lungo ricercare: il cammino sarà necessario più a noi
che a Lui, perché proprio in questa ricerca ci raffineremo in un ipotetico
ritorno alle origini della purezza e della santità. A che serve allora
disquisire “su Dio” quando possiamo essere “in Dio”? Personalmente ho avuto
conoscenza del Dio di Abramo Isacco e
Giacobbe, quello della Bibbia, e mi sono trovato bene perché la mia
coscienza me lo attesta in continuazione. Dopo i continui incontri di riflessione e preghiera col Signore io mi
sento in pace con me stesso e col mondo. Altri dei? Non ho trovato un altro
Essere che ci ami così tanto da farsi più piccolo e disprezzato dell’ultimo di
noi, che abbia un piano di salvezza gratuito per ciascuno di noi, che ci dia
continuamente la speranza… Per cui, non mi pongo il problema di quale Dio
scegliere. Perché dovrei cambiare? E sapere il nome di Dio, com’è fatto,
vederlo… può essere attraente, ma non è determinante. Credo Lui sappia già e desideri
ancora più di noi rivelarsi e farsi conoscere. Dunque aspettiamo che maturino i
tempi. Ci si incontrerà sicuramente; in fondo è per prepararci a questo che
viviamo sulla terra.
E SATANA?
Anche se molti lo eleggono a
proprio dio, non è il Creatore, ma solo una creatura. So che esiste, che ha uno
scopo maligno da perseguire, ma non è Dio. E’ una creatura spirituale come ce
ne sono altre. Sulla terra forse è tra gli spiriti più importanti, ma non mi
interessa fare delle ricerche sui suoi poteri o ascoltare quello che dice. Non
cerco di lui come non cerco degli angeli o dei miracoli o dei santi. Satana
potrà anche dare la potenza, il successo, il potere, la ricchezza terrena, ma
non potrà mai dare la vita eterna, la salvezza. Ora il nostro scopo di cristiani
è appunto poter rientrare in questa vita eterna che solo Dio può promettere e
dare. E allora, perché perdere tempo?
UN MODO CORRETTO DI
PROCEDERE
Facciamo l’esempio di una
casa da costruire. Si sceglie il posto, si delinea lo spazio, si spiana il
terreno, si scavano le fondamenta, si costruisce il muro…. Ecco fermiamoci e
riflettiamo: immaginiamo di essere i costruttori della nostra casa-persona.
Abbiamo scelto il posto;[8]
abbiamo delineato lo spazio;[9]
abbiamo spianato il terreno;[10]
abbiamo scavato le fondamenta;[11]
ora si tratta di mettere le prime pietre per erigere il muro. Si tratta
dell’operazione più difficile ed importante da cui dipenderà la squadratura
dell’intera casa. E’ bene, credo, vederla in dettaglio. Pensiamo ad un edificio
rettangolare: noterete quattro angoli. Ecco quegli angoli saranno i primi ad
essere segnati. Il buon muratore poi prenderà le prime quattro pietre e le
porrà sul terreno appoggiandole e controllando attentamente la squadratura
degli angoli e la distanza tra loro. Dopo qualche piccolo aggiustamento, quando
tutto è preciso, li fissa con la calce. Da questo momento con dei fili o tavole
o altri riferimenti comincerà a riempire tutto il resto del muro in larghezza
ed in altezza. Tutta la costruzione sarà riferita alle prime “pietre angolari”
o “testata d’angolo”. Che significa per noi questo discorso? Significa che
dovremo sceglierci le nostre “pietre angolari” di fede, ovvero i punti
fondamentali della nostra fede specifica su cui costruire tutto il resto della
persona.
Un principio di fede iniziale: la
pietra angolare: Dice il nostro amico: “Io credo in Dio onnipotente
, Creatore del cielo e della terra , e affido a Lui la mia Anima e il mio corpo
e chiedo a Lui di correggere i miei errori e di suggerirmi le parole che escano
dalla mia bocca ,non ho paura di Satana , perché sono una creatura di Dio e voglio
essere degno di Lui.” Bene.
Perfetto. E’ una pietra d’angolo veramente squadrata e precisa; degna di essere
il riferimento per tutto il muro a cui darà l’inclinazione giusta.
Il livellamento: i primi
immancabili dubbi: Quando il muratore mette una pietra o un blocchetto
da costruzione sopra uno strato di calce fresca sa che deve dare una
“aggiustatina” con le mani o qualche
“colpetto” con la cazzuola, spingere, inclinare il blocchetto sulla
malta fino a che la livella segni il giusto equilibrio. Al nostro amico è
mancato questo ed ha proceduto nella costruzione con un muro storto. Egli
infatti, dopo la bella professione di fede iniziale dice: “Ma i fratelli
[che mi correggono] in base a cosa dicono che è sbagliato ? In base alle
Sacre Scritture ? Ma le Sacre Scritture chi le ha scritte ? Chi le ha tradotte
? Forse quegli esseri umani che si uccidono tra loro , quelli che inquinano il
luogo dove abitano ? Quelli che fanno del male solo per il gusto di farlo ?
Cosa mi hanno detto i miei fratelli in questo arco di vita terrena che è
risultato essere pura verità ? Cosa mi hanno dato perché Io possa dare loro
credibilità assoluta?”
E qui ci dobbiamo fermare.
Infatti proprio dall’amarezza, dalla delusione, dalle ferite che ci hanno
inferto nostri simili scaturisce una disperazione che ci fa chiudere
parzialmente alla grazia e ci espone alla mercé del primo venuto della prima
“voce” che ci parla d’amore (vedremo poi se davvero è amore).
Dunque, in primo luogo usiamo
termini corretti: Non tutti sono “fratelli”. Io almeno non la penso così. Siamo
“potenzialmente” fratelli, ma la fratellanza è vera quando si manifesta e non
quando rimane come ipotesi. Questo detto in termini generici. Sono fratelli
tutti quelli della stessa “famiglia”; intendendo per “famiglia” non solo quella
di sangue, ma quella di scelta in base ad un principio o a delle regole (giusto
o sbagliato, esclusivo,privato, segreto o pubblico che sia): per esempio sono
tra loro fratelli gli appartenenti alla Massoneria, alle sètte esoteriche e
persino quelli che hanno la stessa squadra di calcio… Quelli che insomma hanno
uno o più elementi forti che li uniscono. Per chi si definisce “Cristiano”, il concetto di “fratelli” non è
che sia tanto generico o universale come si intende superficialmente, ma alquanto
restrittivo; Gesù infatti è stato molto chiaro: “Ma egli
rispondendo, disse a colui che lo aveva informato: «Chi è mia madre e chi sono
i miei fratelli?» E, distesa la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia
madre e i miei fratelli. Poiché chiunque fa la volontà del Padre mio, che è nei
cieli, mi è fratello, sorella e madre»”.[12]
Perché la Bibbia? Si potrebbe dire anche il
contrario: e perché no la Bibbia? Cosa te lo impedisce? Un motivo ci sarà alle
tue difficoltà. Tuttavia risponderemo in modo semplicissimo: se noi siamo “Cristiani” (ed anche tu ti ci
consideri a quanto dici) allora seguiamo Cristo; e Cristo cita in continuazione
la Bibbia, anzi ne è l’espressione vivente. Egli ci invita a seguire la volontà
del Padre Celeste che è rivelato dalla Bibbia. Si tratta del Dio di Abramo, di
Isacco e di Giacobbe. Guardate cari amici che per i “Cristiani” degni di questo
nome non ci sono altri dei. Se Gesù seguiva le Scritture e come Risorto ce le
apre ad una meditazione viva e profonda[13]
noi che siamo suoi fedeli non dobbiamo fare lo stesso? Se qualcuno ha dei dubbi
in proposito, come li ha come l’amico Alex, sarebbe bene che si fermasse prima
di proseguire il nostro ipotetico muro. Una persona è liberissima di credere al
dio che vuole; li può anche prendere tutti se così si sente più sicuro e
formarsi un “pantheon” personale, o non ne può prendere nessuno confidando solo
in se stesso, ma semplicemente non avrà niente che vedere con il cristianesimo
e col Dio di cui noi parliamo. Il rispetto rimane, la confusione è tolta.
Continuare l’edificazione con il dubbio che le Scritture della Bibbia non siano
la “verità” con cui confrontarsi significa costruire un muro storto che prima o
poi farà crollare tutto l’edificio (ovvero la propria persona). Un muro storto,
l’avete mai visto? Il “filo a piombo” indica la perpendicolare da seguire, non
è che ce ne siano due di perpendicolari: o è “a piombo” o non lo è. Se non lo
è, la casa crolla. Ora il nostro amico ha costruito la sua casa senza il filo
piombo, confidando nei consigli “di una voce interiore” non meglio definita che
per quanto buona, amorevole, brava gli impedisce tuttavia di accettare le
Scritture di Dio come vere.
Certo si può contestare la nostra
logica perché basata su dei presupposti. E’ vero. Il nostro
presupposto si chiama appunto “fede in Dio”; ma non era forse lo stesso
presupposto del nostro amico Alex quando diceva: “Io credo in Dio
onnipotente , Creatore del cielo e della terra , e affido a Lui la mia Anima e
il mio corpo e chiedo a Lui di correggere i miei errori e di suggerirmi le
parole che escano dalla mia bocca ,non ho paura di Satana , perché sono una
creatura di Dio e voglio essere degno di Lui.”? O forse no? In questo caso
forse è bene ripetere specificando: “fede in Dio, quello di Abramo, che ha
ispirato tutta la Bibbia, Vecchio e Nuovo Testamento”. Ora ripeto la domanda:
abbiamo lo stesso presupposto di fede? Adesso se è lo stesso Dio della Bibbia,
quello in cui noi crediamo, come mai non siamo in accordo? Forse perché per
qualcuno la fede è apparente, teorica e non reale. Infatti dice il Signore in Luca
6:46 “Ora, perché mi chiamate, Signore, Signore, e non fate quello che
dico?”
[1] Fisse, convenzionali, standardizzate
[2] Giov.3:1 e segg.
[3] Salmi 138:6 Anche se l'Eterno è eccelso, egli ha riguardo degli umili, ma il superbo lo conosce da lontano. Proverbi 18:12 Prima della rovina il cuore dell'uomo si innalza, ma prima della gloria viene l'umiltà.
[4] Marco 12:30 "ama il Signore Dio tuo con tutto il
tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua
forza"
[5] 1Timoteo 1:4 e di
non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali producono
controversie piuttosto che l'opera di Dio, che è fondata sulla fede. Tito
3:9 Ma evita le discussioni stolte, le genealogie, le contese e le dispute
intorno alla legge, perché sono inutili e vane.
[6] Atti 17:27-28
affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni,
benché egli non sia lontano da ognuno di noi. Poiché in lui viviamo, ci
muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: "Poiché
siamo anche sua progenie".
[7] Geremia 29:13 Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore.
[8] La religiosità; poteva esser la politica, lo sport, lo spettacolo, la carriera militare…
[9] Tra le varie religioni abbiamo scelto quelle monoteiste con il Dio biblico al vertice, cioè Islamismo, Ebraismo, Cristianesimo.
[10] Abbiamo fatto spazio alla religione cristiana e l’abbiamo divisa da tutto il resto
[11] Ci appoggiamo non a noi stessi, ma al fondamento secondo cui dalle profondità del tempo e dello spazio vi è Dio che ci stabilizza ed è il nostro punto fermo
[12] Matteo 12:48-50
[13] Luca 24:32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ardeva il nostro cuore dentro di noi, mentre egli ci parlava per la via e ci apriva le Scritture?».