Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

ABBIAMO CHIESTO LO SPIRITO SANTO?  CAUTELA SUI BATTESIMI

 TRATTO DA: PRIMA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE - 1989-1994  Rev.3  -  PARTE  VIII - cap.4-  di Renzo Ronca - agg. 2-3-14

 (segue)

"Se dunque voi che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figlioli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano!" (Luca 11:11)

 

Lo Spirito Santo va chiesto. Ovviamente le varie chiese differiscono molto sul significato e la modalità dei battesimi (che esamineremo meglio più avanti). C'e' chi lo considera quasi automatico all'atto del battesimo in acqua da bambini, come i Cattolici; e chi lo giudica in base al ricevimento o meno del dono delle lingue, come i Pentecostali, gli Apostolici, ecc [1]. Cerchiamo con umiltà e semplicità di capire anche noi. "Giovanni battezzava nell'acqua, ma voi tra pochi giorni sarete battezzati nello Sp. S." (Atti 1:5) Il battesimo d'acqua di Giovanni era la purificazione volontaria dell'uomo attratto dalla parola di Dio. L'uomo che si rende conto di essere peccatore, si avvicina umilmente al servo del Signore e dice "cosa devo fare?" In base alla professione, alla costituzione caratteriale, personale, nasce un comportamento adeguato per l'avvicinamento dell'uomo col divino. Il battesimo nello Spirito Santo, ovviamente non e' prerogativa dell'uomo, ma solo del Padre. Sa lui QUANDO, COME e perché lo concede, in base ad un meraviglioso piano di salvezza universale, noto, lo ripeto, a lui solo.

Stabilire regole anche sulla discesa dello Spirito mi pare proprio eccessivo. Vi ricordate Pietro, il sogno che fece per tre volte dei cibi da mangiare che considerava impuri? Nulla e' impuro quando e' purificato da Dio. Chi siamo noi per dare o non dare lo Spirito di Dio? La presenza del Signore nel cuore di una persona in maniera potente, con segni tangibili (carismi) e' un'azione misteriosa e meravigliosa concertata in cielo tra Padre Figlio e lo stesso Spirito Santo, che si dispone volontariamente ad entrare in noi, così come noi, prima, volontariamente ci disponevamo ad accogliere il Dio di Spirito che non conoscevamo. Noi possiamo pregare per ottenerlo, per noi stessi e per altri, ma la risposta e solo nelle mani di Dio, il quale può, se vuole, farci sentire il suo ingresso o la sua assenza.

Molti dicono che lo Spirito di Dio e' sempre presente in noi, dalla nascita. Che sia presente alla nascita ed in quale entità, io non posso saperlo. Nella Bibbia, che deve rimanere il nostro unico punto di riferimento, quelli "ripieni" di Spirito Santo dalla nascita mi pare non siano tanti: a parte Gesù, Giovanni Battista, e Sansone. I loro genitori terrestri furono tutti avvisati da un messaggero celeste.  Certo "potenzialmente" lo Sp S. e' in noi, ma nell'uomo c'e' sempre la possibilità del bene, assieme a quella del male. Il fatto che preghiamo il Signore, che frequentiamo una chiesa o una comunità o che facciamo opere buone, e' si un buon frutto dello Spirito, ma non e' detto che in noi operi sempre lo Spirito Santo o che ne siamo "ripieni".

Molte persone pensano che essere stati battezzati nel battesimo classico, quello d'acqua, significhi necessariamente avere anche lo Spirito Santo. Certo, Dio solo può sapere cosa alberghi in fondo ai nostri cuori, ed essendo lui solo che opera le nostre inclinazioni spirituali non potrò mai dire ad un altro, solo per definizione: "Tu hai, o non hai, lo Spirito Santo", a meno che lo stesso Spirito non me lo riveli. Ma neanche l'altro potrà dire, solo per definizione, "Ricevendo il battesimo nel pentimento, ho SEMPRE la certezza di avere anche lo Spirito Santo", perché non e' così. Come nascendo abbiamo la possibilità di essere salvati ma non lo siamo ancora, così nel battesimo del pentimento, accostamento volontario dell'uomo a Dio, abbiamo la possibilità di essere accolti da Dio stesso. Ma la nostra volontà non e' creazione, solo quella di Dio lo e': "Nessuno può venire a me se non che il Padre, il quale mi ha mandato, lo attiri" (Giov. 6:44). Ora una cosa e' il nostro andargli incontro ed un'altra cosa e' il suo scendere incontro a noi. Chi può sapere, fino in fondo, quando un cuore e' realmente pentito ed inclinato verso il Signore? Un uomo no, solo il Signore stesso, che legge i cuori, e a chi lui voglia rivelarlo. NON CI SONO REGOLE PRATICHE, RITI, FORMULE, CHE POSSANO DEFINIRE, DETERMINARE CON CERTEZZA, L'OPERA DI DIO E LA SUA PRESENZA. 

Dire ad una persona che si immerge nell'acqua: "Io ti battezzo in nome di Gesù" (attenzione a non dire in nome di questa o quella chiesa!) non ci da', solo per aver pronunciato queste parole, automaticamente la certezza che Gesù lo abbia accolto. Certo GENERALMENTE lo accoglie, QUASI SEMPRE il battesimo segna l'ingresso ufficiale,  volontario e cosciente di un'anima nella casa di Dio, ma non cadiamo nell'errore delle regole e della legge. Abbiamo visto precedentemente  che nemmeno se vedessimo fratelli operare nel nome di Gesù e sempre nel suo nome compiere miracoli potremmo avere la certezza che quel fratello sia stato veramente accolto da Gesù [2]; dunque non torniamo ad istituzionalizzare l'opera di Dio.

Noi compiamo il nostro dovere di servizio con la massima fede e certamente il Signore accoglierà le nostre preghiere per il battesimo, per la liberazione, per le guarigioni, ed altro, ma quello che voglio dire e' che in noi deve rimanere sempre il TIMORE DI DIO, cioè non dobbiamo mai avere l'assoluta certezza che la semplice opera pratica delle nostre mani o delle nostre parole di rito  possa implicare necessariamente l'azione divina. Il rischio della magia non e' così lontano come sembra. I cattolici per esempio credono che il semplice gesto, le sole parole di rito ripetute a memoria, possano santificare, purificare dal peccato e possano determinare sempre e comunque l'azione di Dio. Nei "sacramenti" appunto.

La mia opinione e' diversa, ma io non sono nessuno e voi dovete trovarla in voi stessi la risposta, nella preghiera. Se un fedele si accosta alla confessione o alla comunione o al matrimonio, per es., e mentre dice le parole di rito pensa a tutt'altro, magari a come può rubare meglio certi soldi, io non credo che il "sacramento" sia ancora tale. Dire che nel rito sia sempre presente Dio, COMUNQUE sia espresso il rito, significa ammettere la possibilità di una presenza divina nel peccato, che e' un assurdo. Anche per noi evangelici il discorso e' simile, non crediamo di essere superiori: il battesimo per immersione, aspersione, la lavanda dei piedi, la discesa dello Spirito Santo, sono ancora elementi di divisione. Difficile trovare due chiese evangeliche che la pensino allo stesso modo!

Il nostro compito fratelli, ciascuno nel suo incarico, e' quello di predicare, insegnare, battezzare, guarire, liberare, ecc. non di fiscalizzare le norme decidendo se quell'altro battesimo e' valido, se e' meglio questo, se devo dire così, se devo fare cosà. Ognuno di noi e' stato preparato da Dio stesso se eseguirà con fedeltà e semplicità il mandato suo. Dall'eseguire all'essere padroni dell'esecuzione ne corre: e' la stessa differenza tra chi esercita il carisma del discernimento (di cui ha la padronanza solo Dio e che può essere donato temporaneamente al servitore, sotto l'impulso dello Spirito) e chi per es. esercita la divinazione, che crede di poter gestire da solo il futuro, come suo possesso personale e stabile. Allora nel battesimo, per essere più tranquilli, dovremmo evitare gli automatismi. Lo sanno bene i catechisti, i quali, preparano con attenzione, e fanno bene, le persone all'incontro con Dio. Solo dopo una giusta preparazione, il più possibile non generica, ma rapportata al singolo, potremo pregare con tranquillità affinché il Signore accolga tra i suoi quella nuova anima.

L'opera di Dio e' sempre misteriosa: se avessimo le chiavi del suo agire (albero della conoscenza del bene e del male, ricordate?) saremmo un altro dio, vi pare?  E' per grazia che il Padre, a volte, come ritiene opportuno, ci illumina e ci fa partecipare alla sua opera; ma questo non ci faccia esaltare tanto da produrre altre regole. Ancora regole. E' in preghiera che ci si incontra, che si decide, che si capiscono le cose, perché essere in preghiera significa essere in compagnia di Dio, di Gesù che e il nostro Maestro, dello stesso Spirito Santo, di cui stiamo parlano. E chi meglio dello stesso Spirito può indicarci come agire? La discesa dello Spirito Santo e' la discesa di Dio nel cuore di una persona; nel centro della sua vita; per curarlo, guidarlo, proteggerlo, amarlo.

Questo atto di enorme amore da parte del nostro Creatore prescinde da qualsiasi azione umana che possa canalizzarlo, inquadrarlo, o addirittura impedirlo. Leggiamoci, su questo, Atti cap.10, la conversione di Cornelio.  Ciascuno di noi, come Pietro, ha delle regole dentro. Vive la sua vita disciplinato da un serio e a volte rigido modo di fare. I cristiani evitano il peccato e sono molto attenti al loro comportamento. Questo e' giusto. Ma come sempre, capita che l'abitudine a "comportarsi bene",  può avvicinarsi al concetto di "difendersi da soli" di preservarsi da soli dal male. Se e' vero che in certi momenti "ce la dobbiamo mettere tutta", e' anche vero però che non dobbiamo togliere spazio all'attività' di Dio, unico vero liberatore dal male. Allora l'abitudine a seguire regole morali, anche giuste, può talvolta eccedere in comportamenti rigidi, classificati, generalizzati... le regole, appunto, le leggi che Gesù ha appeso alla croce. Ora Pietro, come molti altri giudei, aveva un comportamento piuttosto "rigido": regole precise determinavano quello che doveva mangiare, chi doveva avvicinare o allontanare. Nel desiderio di astenersi da ogni contaminazione rischiava di esagerare limitando l'azione di Dio. Pietro recepì l'insegnamento in quattro fasi. Avete letto il capitolo? Commentiamolo:

1. Perplessità "..Pietro stava perplesso in se stesso per il significato della visione ricevuta.."(v.17)

2. Obbedienza per fede. Vedete che Pietro non era a conoscenza del motivo per cui lo Spirito di Dio l'aveva inviato. "E come Pietro stava pensando alla visione, lo Spirito gli disse: Ecco tre uomini che ti cercano. Levati dunque, scendi e va con loro senza fartene scrupolo, perché sono io che li ho mandati. E Pietro sceso verso quegli uomini disse: Ecco io sono quello che voi cercate, qual'e' la cagione per la quale mi cercate?" (vv.19-21) Questo atteggiamento e' importante perché deve essere anche il nostro.  " E [Pietro] discorrendo con lui [Cornelio] entrò e trovò molti radunati quivi. E disse loro: voi sapete come non sia lecito ad un giudeo di aver relazioni con uno straniero o d'entrare da lui; ma Dio mi ha mostrato che non debbo chiamare alcun uomo immondo o contaminato. E' per questo che essendo stato chiamato, venni senza far obiezioni: vi domando dunque, per quale cagione mi avete mandato a chiamare?" (vv.28-29)

3. Comprensione Una volta ascoltato Cornelio, a Pietro si apre la mente e tutto il quadro gli e' chiaro. Prima di annunciare loro il Signore Gesù, dice, forse riferito più a se stesso: "In verità io comprendo che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone; ma che in qualunque nazione, chi lo teme ed opera giustamente gli e' accettevole." (vv.34-35)

4. Constatazione  "Mentre Pietro parlava così [parlava dell'opera e del significato di Gesù] lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la parola. E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupito che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui gentili, poiché li udivano parlare altre lingue e magnificare Dio" (vv.44-46) Pensate di non essere simili a Pietro?

Anche noi formiamo continuamente le regole e continuamente, crescendo nello Spirito, dobbiamo:

a) ascoltare, riflettere (seppure perplessi);

b) obbedire alla volontà di Dio (se pure ci può apparire illogica e contraddittoria);

c) così facendo, nell'eseguire, nel servire, potremo capire a mano a mano lo spiegarsi del disegno dello Spirito;

d) infine nel facilitare la sua opera, nel lasciarlo agire, col nostro immeritato servizio, ci verrà data la gioia non solo della comprensione razionale, ma anche della constatazione pratica.

Avete visto che in questo esempio di Cornelio il dono dello Spirito e' arrivato indipendentemente dal battesimo d'acqua. Infatti alla fine Pietro dice: "può alcuno vietar l'acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi?" (v.48) Allora facciamo subito un esempio pratico: visto che non ci sono regole precise, se viene da voi qualcuno che non e' stato battezzato e vi dice: "Desidero da tanto tempo ricevere lo Spirito Santo, vuoi chiederlo per me al Signore? Vuoi pregare per me per questo?" Come vi comportate? Se state pensando si, può essere sbagliato. Ma se state pensando no, può anche essere sbagliato. E allora? E allora che dice lo Spirito? Prima di dare risposte, consultiamoci sempre, in una seria preghiera, con lo Spirito di Dio e sentiamo lui, piuttosto che le nostre opinioni, che possono anche essere fallaci, vi pare? Se il Signore non ce lo rivela chiaramente evitiamo di esprimere o di fare azioni dubbie.

E fino a che non ce lo chiarisce aspettiamo. Se da soli non riusciamo a risolvere la questione che ci e' sottoposta, chiamiamo dei fratelli fidati e, assieme a loro, preghiamo tutti nel discernimento a Dio, nel modo che già conoscete. Poi, per obbedienza, se pure con qualche perplessità, operiamo come Dio ci chiede. Che lo Spirito Santo sia stato chiesto o vada chiesto, prima, durante o dopo, abbiamo visto, non e' semplice da definire. Dipende da caso a caso, ma soprattutto dipende da cosa ne pensa lo Spirito Santo. "I miei pensieri non sono i vostri pensieri" dice in  (Is. 55:8) dunque ricordiamoci che e' un terreno molto delicato, in cui si accede, "togliendo i calzari perché e' sacro" (Es. 3:5) Vale a dire nulla della nostra umanità può entrare.

Preghiamo insieme questo stesso Spirito Santo, il nostro Dio, e vedrete che i risultati saranno identici. Abbiamo visto come Pietro che, da un DIRETTO intervento dello Spirito di Dio, ha ricavato il SUO comportamento. Ma noi non sempre abbiamo la possibilità di seguire questo percorso. Allora come ci regoliamo? Come consideriamo questo battesimo nello Spirito Santo? E' insieme a quello d'acqua, e' dopo? Per quanto detto sopra non cerchiamo più delle regole, vero? Ci avviciniamo a degli esempi biblici che possano facilitare in noi un comportamento il più possibile simile a quello di chi ci insegna, cioè Gesù.

Riprendiamo allora la pagina di Luca, quella che parlava di Gesù che apriva il rotolo di Isaia; vediamo questa volta il capitolo prima, che parla del battesimo d'acqua: Giovanni Battista chiamato così proprio perché battezzava, e' stata una grandissima figura cristiana, guidato dallo Spirito fin dal suo concepimento, quindi può aiutarci molto osservare il suo comportamento. Vedete nel cap.3, nei versetti 10-14 per ben tre volte viene rivolta a Giovanni la stessa domanda, da categorie diverse di persone: "Che dobbiamo fare?" La gente va da lui come pecore smarrite, manifesta la propria intenzione di pentirsi, vuole avvicinarsi, credere in quel Messia che sta per tornare, si battezza, ovvero coscientemente fa la sua scelta, ma non sa cosa fare. "Cosa dobbiamo fare?".

Giovanni risponde a tutti: "Non fate estorsioni a nessuno, date a chi non ha, non prendete più di quanto vi spetti..." cioè da' delle risposte precise a categorie precise di persone. Comportamento. Pensateci bene, non sono risposte alla sete dello spirito, sono risposte pratiche comportamentali, ma sempre in attesa di un completamento maggiore. Giovanni nella sua grandezza, come tutti i grandi, e' molto umile, sa che non e' Dio. Suo compito e' preparare la strada, non accompagnare a destinazione. Per questo dice: "Ben vi battezzo io con acqua" (v.16)"ma viene colui che e' più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco." Ecco, vedete? "Egli", cioè Gesù, "vi battezzerà con lo Spirito Santo".

Il Vangelo ci mostra in questo passo i due battesimi distinti e separati. In ordine di tempo prima quello d'acqua (ravvedimento per la remissione dei peccati -v.3) e poi quello di fuoco (discesa dello Spirito Santo). La tendenza comune a molte chiese e' quella di riunire i due battesimi in uno solo. Se dobbiamo evitare regole allora non dobbiamo conformarci con troppa severità ad uno standard, ma lasciare lo spazio, l'elasticità' mentale, alla possibilità di cambiamenti in base alle persone che ci si presentano, in accordo sempre con lo Spirito di Dio che ci guida. Per alcuni il battesimo di pentimento o d'acqua potrà coincidere con la discesa in lui dello Spirito Santo, ma per altri ci potrebbe volere più tempo. Nel primo la volontà e' più dell'uomo ma nel secondo l'attuazione e' di Dio;  magari potessimo sempre capire con facilità la volontà di Dio! Egli si rivela in maniera divina, non da uomo. Sa lui quando e' necessario rafforzarci, quando lasciarci nella debolezza. Restiamo umili servitori.

(continua)

 

NOTE

[1] Per chi volesse approfondire lo studio sullo Spirito Santo può essere utile in ns dossier in PDF" ARMONIA DELLO SPIRITO SANTO "- specialmente il cap 17: "Battesimo nello Sp. S.: troppa fretta per i doni e le lingue, che non sono un dogma-ansia da non appartenenza"pag.40

 

[2] Matt 7:21 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" 23 Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!"

 

 

 

Correlazioni:

MERAVIGLIOSE OPERE DEL PASTORE GESU' DA NOI ROVINATE: CHIESA, BATTESIMO

CAP. 1 - CHIARIMENTI SUL CONCETTO DI "CHIESA"

CAP. 2 - CHIESE COME ORGANIZZAZIONI LIMITANTI

CAP. 3 - L'AUTONOMIA LOCALE DELLE CHIESE: ACCENNO  SU ATTI 15

CAP. 5 - BATTESIMO DA VICINO (1 parte)

CAP. 5 - BATTESIMO DA VICINO (2 parte)

 

 


 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica - vedi AVVERTENZE