Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

CHIARIMENTI SUL CONCETTO DI "CHIESA"

 TRATTO DA: PRIMA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE - 1989-1994  Rev.3  -  PARTE  VIII - cap. 1-  di Renzo Ronca - agg. 27-2-14

 

(segue)

NOI SIAMO STATI LIBERATI! Direte che non e' una grande scoperta, eppure per me lo e', ogni volta che me ne rendo conto. Lo comprendo quando crolla un muro che restringeva i confini dei miei pensieri. Pensieri buoni perché appena liberi corrono in braccio al nostro caro Signore e come acqua fresca tornano a noi, per rinvigorire i suoi insegnamenti biblici. Abbiamo già accennato al muro dei battesimi. Nella bilancia dell'equilibrio delle cose di Dio questo argomento pesa troppo. L'uomo ne ha fatto lo strumento oppressivo per differenziazioni e catalogazioni di mille chiese. Già ne abbiamo parlato ma credo sia bene insistere un poco.

E' bene ribadire con chiarezza e determinazione un concetto importante: Che significa veramente la parola "chiesa".   La parola greca "ekklesia", e' composta da due parti: "fuori di, da, lontano da" e "chiamare (-rsi), chiam. per nome, dare (ricevere) nome"; si deduce allora che "ekklesia" e' la riunione di persone chiamate "fuori"; ovvero di persone che si allontanano dal mondo (inteso come luogo dove Dio è dimenticato).  

L'uomo tende sempre ad eccedere per difetto o per eccesso, per cui non fa meraviglia che per rendere perfetta l'idea di "chiamati fuori" abbia appesantito il concetto con aggettivi qualificativi, differenti denominazioni,  regole pesanti ed oppressive, che oggi non testimoniano la chiamata del nostro nome da parte del Signore, bensì il segno di appartenenza ad una organizzazione limitante nello spirito e nella fede.

Il desiderio poi di differenziarsi dagli "altri", perché "migliori di loro", "più giusti", ha portato a delle vere e proprie battaglie di battesimi. Succede a volte  che cambiando chiesa, si deve rifare il battesimo, pur (e' assurdo!) mantenendo la stessa fede nella salvezza gratuita da parte del Signore nostro Gesù. Chi per esempio trova del buono in cinque chiese diverse e desidera frequentarle, deve fare cinque battesimi? Poi ci sarebbe il problema che una chiesa non accetta l'altra... Che figura meschina davanti al Signore!

Se e' vero che le persone della Chiesa sono "chiamate fuori", chi potrà farlo se non il Signore stesso che e' già "fuori", ovvero libero, slegato, da questo corrotto sistema di cose? "Poiché dovunque due o tre sono radunati nel nome mio, quivi sono io in mezzo a loro" (Matt. 18:20)

Sarà Gesù a chiamare le persone a raccolta o saranno gli uomini? Chi stabilisce la "vocazione" dentro di noi? Chi e' che inclina il cuore all'ascolto ed alla preghiera comune se non lo Spirito Santo? Allora perché tante guerre tra chiese? Per un'azione satanica che non viene da Dio, che si chiama "possesso". Questo spirito maligno, collegato spesso a quello dell'esaltazione idolatrica, tende ad impadronirsi delle cose di Dio e a farle proprie; così come strappare un ramo da una bella pianta le cui radici sono nel cielo: rimane un ramo morto, senza più vita. L'attività dell'ingannatore, che in questo e' riuscito benissimo, facendosi strada tra l'antico istinto dell'uomo di primeggiare e di possedere, presenta la vostra chiesa come l'unica, la giusta, la perfetta che più  perfetta non si può.

Inevitabile allora lo stravolgersi del senso delle scritture:"V'e' un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo" (Ef. 4:5), che ovviamente appare come: - Hai solo una possibilità: la nostra chiesa, perché solo noi siamo nella verità, perciò il nostro battesimo e' l'unico che veramente conti-; e di qui si parte alla dimostrazione di quanto quella chiesa sia nella verità. E' tutto inutile se partiamo da punti diversi. La frase sopra citata mette in risalto non la differenza dei battesimi nelle dispute degli uomini ma la centralità del Signore. Se vogliamo veramente essere perfetti dobbiamo innalzarci e andare oltre certe questioni pratiche, evitando nel modo più assoluto di formare delle regole o degli "standard" ufficiali: "Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello perfetto, e non stiamo di nuovo a porre il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi e della imposizione delle mani, della resurrezione dei morti e del giudizio eterno." (Ebrei 6:1-2)

 

Fratelli, non perdiamo di vista l'insegnamento di base:  il Signore Gesù ci chiama a raccolta in attesa della sua venuta. La sua presenza in noi tenderà a migliorarci per il bene nostro e di chi ci sta vicino; così l'impronta della sua vita eterna trasformerà, già in questa terra, l'impronta della nostra umanità; ma il fine nostro e' l'unita' col Padre, nel nome del Figlio, per mezzo dello Spirito Santo.

Una persona che si trova già nella scuola superiore tornerà a sillabare o studierà cose nuove? Noi ci comportiamo come studenti che non vogliono mai crescere e quello che abbiamo appreso nelle scuole elementari lo vorremmo applicare sempre allo stesso modo.

 

Uno dei rischi delle chiese e' l'idealizzazione di se stesse (ovvero la chiesa diventa Dio ed è una idolatria vera e propria); questa ci fa ritenere "giusti" e sentirsi "giusti" e' sempre pericoloso perché se davanti a Dio manteniamo la nostra umiltà, davanti al prossimo, che non fa parte della "cerchia", assumiamo erroneamente ma inevitabilmente un atteggiamento di paziente sufficienza, se non di superiorità.

Inoltre, tranquilli nel cammino della chiesa, cui affidiamo non poche delle nostre responsabilità personali, rallentiamo o addirittura ci dimentichiamo della vigilanza e del timore reverenziale verso l'Eterno, cadendo così in una specie di pigra sicurezza, che un giorno dopo l'altro forma cuscinetti di grasso non solo quando sediamo passivi sulle panche ad ascoltare di tutto, ma anche attorno alla mente ed al cuore.

 

Rallentati i riflessi si rallentano anche le preghiere personali ed il confronto continuo con gli insegnamenti del Signore nella ricerca continua della sua volontà. Cominciamo a sentirci comodi, seduti, svolgendo la "normale" attività dei nostri impegni e cominciamo a "delegare" sempre più ad altri quei ruoli che ci competono direttamente. Nascono così gruppi "portanti", ovvero persone che, a torto o a ragione, gestiscono la nostra vita spirituale: e' la gerarchia. 

 

Quando poi e' l'uomo a fare, inevitabilmente si eccede cercando un comportamento perfetto, che vada bene per tutti e non faccia torto a nessuno. Ecco l'eccessivo zelo e i compromessi discutibili. Terribile! Da questi due elementi nascono, o per meglio dire "rinascono" le regole e le leggi dell'uomo, che rivestono di un'opaca e soffocante vernice la legge di Dio, basata sul suo perfetto carattere d'amore e di libertà. Pensate per esempio al dono dello Spirito Santo, che tutti dichiarano di possedere.

Lo Spirito di Dio, che dovrebbe essere il nostro vero Insegnante, viene appesantito dalle regole e dai divieti. L'agile colomba, il "vento che non sai da dove viene ne' dove va.." viene schiacciata da un elefante di piombo.

L'idolo "chiesa" comporta sempre la ricerca della supremazia da parte di alcuni ai danni di altri, così si fa passare l'idea che il dono dello Spirito Santo non sia più sull'individuo, ma sull'organizzazione, ovvero su chi decide. Invece di rafforzare la Sapienza che viene dall'alto ne facciamo un mezzo per imporre la nostra volontà con una sapienza terrena, oppressiva e schiavizzante. Pensiamo ai dogmi cattolici.

Anche tra gli evangelici e' lo stesso: ammesso che sia nata per una illuminazione dall'alto, per migliorare e riformare le anime, una certa chiesa protestante diviene a poco a poco un guscio vuoto, privo della vita spirituale che l'aveva illuminata all'inizio. L'istinto ingannatore dell'individualismo, già incontrato a proposito del serpente, ci porta solo a dividerci dall'Unita' cioè da Dio.  Divisioni continue, senza più discernimento: non solo allontaniamo le sette, ma anche chiunque non la pensa come noi e rischiamo di diventare noi stessi una setta. Ogni illuminazione buona, da Dio, diviene, se usata male, lo strumento di un giudizio, spesso senza cuore, verso gli altri. Allora unico mezzo che abbiamo, non e' quello di andare a rivedere le organizzazioni per formare delle nuove chiese con discorsi più moderni o per crociate sul ritorno all'antico, bensì quello di andare avanti senza neanche chiederci più: -Tu di che chiesa sei?-

Strada facendo, ovviamente, verranno fuori divisioni, ma non e' detto che sia sempre un male (I Cor. 11:19); l'importante e' che non siamo noi, come persone o come cattivo esempio che potremmo dare , ad essere la causa di quelle divisioni (Lc 17:1). Sarà Dio stesso ad operare tra le persone e dentro di esse, con la sua sola presenza.  L'Eterno e' un "fuoco divorante" (Es. 24:17) e l'opera dello Spirito suo e' identica, come quella di Gesù, che e' sempre Dio, infatti dice: "La Parola di Dio e' vivente ed efficace e più affilata di qualsiasi spada a due tagli, e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore" (Ebr. 4:12-13); ed anche: "Pensate voi che io sia venuto a mettere pace sulla terra? No, vi dico; ma piuttosto divisione; perché da ora innanzi se vi sono cinque persone in una casa saranno divise tre contro due, e due contro tre" (Lc 12:51-52).

Noi, con l'aiuto del Signore, cerchiamo di restare uniti (I Cor. 1:10-13) evitando soprattutto "le questioni stolte e scempie, sapendo che generano contese" (II Tim. 2:23), poi se qualcuno si vuole allontanare lo faccia tranquillamente.

La prima grande opera del Pastore nostro e' quella di liberarci da ogni servitù cosciente o incosciente; da ogni idolatria da ogni chiusura: chi ha lo Spirito di Gesù e' libero da ogni denominazione di chiesa, appartenendo all'unica Chiesa che esiste, quella di Cristo, dove c'e' un solo Pastore, che e' Lui stesso; ed una sola fede, quella in Lui solo. Tra pecora e pecora non ci si squadra per vedere chi e' più alto o chi arriva prima, ma consapevoli di essere solo pecore ci lasceremo aiutare a guidare: "Come un pastore egli pascerà il suo gregge; raccoglierà gli agnelli in braccio, se li terrà in seno, e condurrà pian piano le pecore che allattano" (Is. 40:11).

Sia lodato il nostro Signore.                                 

 (continua)

 

Correlazioni:

MERAVIGLIOSE OPERE DEL PASTORE GESU' DA NOI ROVINATE: CHIESA, BATTESIMO

CAP. 2 - CHIESE COME ORGANIZZAZIONI LIMITANTI

CAP. 3 - L'AUTONOMIA LOCALE DELLE CHIESE: ACCENNO  SU ATTI 15

CAP. 4 - ABBIAMO CHIESTO LO SPIRITO SANTO?  CAUTELA SUI BATTESIMI

CAP. 5 - BATTESIMO DA VICINO (1 parte)

CAP. 5 - BATTESIMO DA VICINO (2 parte)

 


 

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