Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

PRIMA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE

1989-1994  Rev.3

di Renzo Ronca

 

IL PROCESSO DI ESPANSIONE SPIRITUALE

CAP. 2 : LASCIARSI TRASFORMARE, LASCIARSI AMARE - 1 parte

 

Alcuni di questi capitoli sono stati scritti per sollecitare persone, in massima parte cattoliche, che vivevano una fede assopita, stanca e prigioniera. L'invito alla libertà a volte può sembrare troppo forte per chi già e' libero, ma non lo sarà mai abbastanza per chi ha paura di fidarsi, di amare e di lasciarsi amare fino in fondo. In questa epoca di travestimenti e confusione, dove il concetto di "verità" e' frantumato in milioni di specchietti che riflettono le nostre opinioni personali, e dove la "fedeltà", se non e' fanatismo per una setta, diviene difesa caparbia di un organismo gerarchico, come faremo ad orientarci? In questo bombardamento di immagini e notizie sempre più drammatiche e veloci, che ci impediscono il dialogo ed il pensiero, come potremo valutare quello che e' di Dio da quello che non lo e'? Come regolarci, per es., tra le tante chiese? Puntualizziamo qualcosa a conclusione di quanto detto in precedenza:

1. Lasciar perdere tutto ciò che può causarci un impedimento all'espansione, alla crescita creativa del nostro spirito. Dopo le battaglie per smascherare l'Ingannatore e i suoi agenti, evitiamo, nel modo più assoluto, di rimetterci a discutere su questioni marginali tra chiesa e chiesa, comportamento e comportamento.

2. Allontaniamoci da quello che causa la perdita del Signore e della sua pace.

3. Ogni persona e' come un recipiente di vetro, e con gli occhi dello Spirito si vede subito cosa contiene. Guardate il cuore della gente, non l'apparenza. Cercate di non farvi condizionare da sensazioni di simpatia o antipatia, date più peso alle intenzioni che alla loro riuscita.

4. ROMANI 12:2 Il nostro spirito si aprirà fino a fondersi con l'Eterno; e allora tutto sapremo, tutte le persone che amano si incontreranno.  Passiamo quindi, decisamente, alla maturità spirituale, distaccandoci dalla modalità di quello che ci circonda. Ecco il CENTRO DEL DISCORSO, ovvero come veramente avviene la conversione in noi:

"Non adattatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare da Dio con un completo mutamento della vostra mente. Sarete così capaci di comprendere qual'è la volontà di Dio, vale a dire quello che e' buono, a lui gradito, perfetto."(Romani 12:2)

Vedete? Già abbiamo delle risposte: sappiamo che e' "buono", e' "perfetto" quello che "e' gradito" a Dio. Per essere capaci di capire quello che a Dio e' gradito, bisogna "lasciarsi trasformare" da lui attraverso  un'azione radicale, che cambia completamente il nostro modo di pensare. Un'azione così mette paura, vero? Lasciare che qualcuno operi sulla nostra mente! 

 

a) In effetti esiste una resistenza istintiva; un impedimento che ci viene quasi spontaneo.

Pensate ad una coppia di innamorati. L'uomo circonda affettuosamente col braccio,  sopra le spalle, il collo della ragazza. Pensateci bene: ci lasciamo stringere così solo quando c'e' una totale fiducia. Un meccanismo spontaneo di autodifesa impedirebbe a chiunque di stringerci. Solo alla persona amata e' permesso (e neanche sempre) superare quel limite senza che istintivamente ci irrigidiamo sulla difensiva. Anche ai bambini lasciamo "libera la guardia", permettiamo loro di giocare, di stringerci, di saltarci addosso. Non abbiamo paura di loro, sappiamo che sono bambini. Le loro intenzioni sono sempre gioiose, affettuose. Ma già da adolescenti tendiamo ad allontanarli fisicamente un po' di più, entrando in una fase di maggiore riservatezza. Vedete come e' difficile un semplice gesto affettuoso? Uno slancio affettivo verso una persona può facilmente essere frainteso o non accettato.   Il Signore vuole abbracciarci spesso.  Anche il nostro spirito lo desidera moltissimo, ma c'e', dentro di noi, una resistenza che dobbiamo superare. E' una questione di fede: "Lasciarci trasformare da Dio in un completo mutamento della nostra mente". Viene richiesta una fiducia totale.  E' questo che di solito non si accetta. Noi diamo un amore a metà: quando si tratta di rischiare troppo ci irrigidiamo e torniamo al nostro concetto di "quanto basta".  Ma l'amore che misura ha? Chi e' capace di misurare quanto amore si deve dare o ricevere?

 

b) Ho una piantina a casa che si chiama "mimosa pudica": e' piccola e graziosa; la sua particolarità e' che quando si tocca, la foglia toccata subito si richiude. La natura ha dotato la piantina di questa particolare mobilità per farla adattare meglio alle situazioni climatiche; ed anche noi, in un certo senso, ci comportiamo così:  infatti, oltre ad una difesa istintiva che ci fa irrigidire, esiste in noi anche un certo "pudore", una certo vergognarsi di fronte alle attenzioni del Signore. E' un po' come essere toccati da una carezza per la prima volta dalla persona che amiamo. Una volta esisteva questo grazioso pudore nella donna, quando magari diventava un po' rossa, tra l'imbarazzo, il gioco, il piacere di essere desiderata.

 

Il primo caso, la resistenza istintiva, e'  una resistenza vera, un impedimento che noi poniamo all'amore di Dio  per mancanza di conoscenza,  per paura, diffidenza o altro; Il secondo, la resistenza per pudore, e' una componente graziosa, piacevole, stimolante, preludio dell'unione che poi avverrà senza riserve, nell'intimità'.  "Non adattatevi alla mentalità di questo mondo": questo e' il suggerimento per superare il primo caso, cioè la resistenza istintiva, come autodifesa. In questo mondo devi stare sempre in guardia, guai a lasciare troppa confidenza agli altri. Sappiamo quante ne capitano. Le perversioni stanno raggiungendo livelli impressionanti. Bisogna stare con gli occhi aperti. E va bene: ma per questo mondo! Per le cose che ci circondano! Per difenderci dal male! Per le cose di Dio e' necessario proprio applicare lo stesso sistema? Se non ci fidiamo di Dio, di chi allora?  Adotta questo sistema chi non crede in niente, solo in se stesso. Ma le emozioni che prova, i bisogni, le repressioni, le paure, prima o poi lo condizioneranno a fare scelte poco sagge. La sua scelta sarà dettata allora, da stati di necessità, o da paure; o si aprirà verso strade inevitabilmente avventurose e, suo malgrado, poco controllabili, come la passione, o  resterà chiuso e arcigno sempre diffidente in un mondo senza luci. Voi non vi sentite così; probabilmente molti di voi diranno "io sono credente, ho fede e amo Dio, dunque non ho problemi". Ve lo auguro, ma molto spesso non e' così semplice: Amare Dio e' un'esigenza del nostro spirito. Essere amati da Dio e' una possibilità[1] che ci e' indispensabile per poter, a nostra volta, amare la vita e gli altri. La domanda e' questa: che tipo di unione e' la nostra? Voglio dire, quanto ci apriamo, quanto ci concediamo a Dio? Siamo proprio sicuri di amarlo e di lasciarci amare senza riserve?  Già abbiamo parlato del tipo di amore completo, totale, al di sopra di tutto, che il Signore desidera "amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze" (Deuter. 6:4).  Ma anche Dio vuole amarci in maniera completa; possederci come una moglie, esclusivamente, secondo il patto reciproco d'amore. Che desideri "possederci" non vi deve spaventare: la possessione di Dio e' SEMPRE condizionata alla nostra volontà. Il Signore non ci forzerà mai e lo scopo del suo amore e' la nostra libertà nell'eternità'. La possessione diabolica, invece, che può manifestarsi solo con la parvenza del desiderio e del piacere, ha come scopo la nostra schiavitù, la privazione della libertà di ogni scelta, la distruzione di ogni nostra personalità, in un'obbedienza sempre più controllata e forzata fino a distruggere ogni volontà. Parliamo di questa "possessione" riferita anche a Dio perché per forza di cose dobbiamo usare termini umani, ma quello che conta capire, oltre al vero amore di Dio, e' che questo rapporto con lui,  e' un rapporto a due. Questo significa che c'e' necessariamente uno scambio: si da' e si riceve amore continuamente in misura più o meno accentuata se saremo più o meno uniti. Allora, se desideriamo il massimo amore dal nostro compagno, non dovremmo sentirci di donargli il massimo? Ebbene noi vogliamo l'amore di Dio, però  difficilmente gli permettiamo di entrare in noi stessi!

Amare e' anche un atto di coraggio. Noi scegliamo una persona, cerchiamo di conoscerla, poi, sulla base di un'ipotesi che crediamo positiva (fiducia, fede in lei) decidiamo di viverle accanto. Per quanto sia stato lungo il fidanzamento non potremo mai essere sicuri al 100% che andrà bene. E' sempre un piccolo salto nel buio. Ci fidiamo. Crediamo che quella persona non ci tradirà, non ci sfrutterà, non ci tratterà male, anzi ci vorrà bene sempre, ci proteggerà, avrà cura della nostra persona e dei nostri figli. Un patto serio, che generalmente dura tutta la vita. Da sposati, o comunque al momento di vivere realmente insieme ci si concede reciprocamente senza riserve. Ecco, se arriviamo a concederci, per scelta, ad una persona che per quanto brava e onesta e' pur sempre una persona  come noi, coi suoi difetti da accettare, le sue debolezze, le sue paure, col rischio molto reale di essere in qualche cosa inevitabilmente delusi, perché non riusciamo a farlo con il Signore, il cui amore e' perfetto e che assolutamente non ci deluderà mai? Dire "io ho credo in Dio, ho fede in lui" ma poi non mostrarlo nei fatti, e' come la sposa che dopo la cerimonia nuziale si rifiuta di restare nell'intimità' col marito[2].

 

Correlazioni:

CAP. 2 - LASCIARSI TRASFORMARE, LASCIARSI AMARE - 2 parte

 

IL PROCESSO DI ESPANSIONE SPIRITUALE

CAP. 1 - DAL CENTRO DELL'UOMO L'ESPANSIONE DELLO SPIRITO

CAP. 3 - ESPANSIONE CONTINUA

CAP. 4 - NON SCORAGGIAMOCI

CAP. 5 - LA CONVERSIONE PROSEGUE VERSO LA MATURITA' E L'EQUILIBRIO

CAP. 6 - ANDARE AVANTI IN MANIERA PIÙ EVOLUTA

 

 

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[1] Dio ama sempre, anche il peccatore, ma lascia all’uomo la libertà anche di rifiutarlo.

[2] Scusate i miei termini così diretti, non vi sembrino poco riverenti, hanno il solo scopo di rendere chiara, realistica, senza ombre di incertezze, una situazione, usando un linguaggio semplice, corrente, ma anche un pochino aggressivo e provocatorio. Meglio che ci sia una reazione, anche non di simpatia nei miei riguardi, che testimonia comunque un'attività' vitale interiore, piuttosto che l'indifferenza

 

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