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L’INTELLIGENZA EMOTIVA - (Nota 2 allegata a: "A CONTATTO CON LE NOSTRE EMOZIONI") Dott.ssa Gabriella Ciampi – Psicologa Psicoterapeuta gabriella.psi@libero.it
Le emozioni esistono in noi a livello conscio e a livello inconscio: dal punto di vista fisiologico l’emozione nasce prima a livello inconscio, scatenando le varie reazioni fisiche ( respiro corto, tachicardia, rossore, ecc.), e poi arriva alla consapevolezza quando viene registrata dal cervello.
Teniamo presente che può accadere anche il contrario: il pensiero può scatenare un’emozione. Questo stimola molto la nostra riflessione perché possiamo scegliere cosa pensare! Esiste una “competenza emozionale” che ognuno può acquisire e che passa attraverso la CONSAPEVOLEZZA di ciò che si sta provando emotivamente. Il passaggio fondamentale è capire il sentimento che sostiene un’emozione che ci investe, dare un nome alle emozioni, e non lasciare invece che ci travolgano rimanendo passivi e ignari[1].
Se per esempio sento salire la rabbia e la collera, anziché assecondarle e attaccare l’oggetto della mia ira sotto la spinta della furia aggressiva, posso pensare: “Sto provando una forte collera”; questo pensiero causerà lo spostamento dell’attività mentale sui circuiti della neocorteccia[2] avviando in me l’autocontrollo e attenuando l’intensità istintiva.
Non dobbiamo pensare che l’autocontrollo sia repressione dei sentimenti: si tratta di un piano diverso dove io riconosco ed accetto quello che sento e provo e questa autoconsapevolezza, nel momento stesso in cui la formulo dentro di me, mi regala un maggior grado di libertà e maggiori possibilità di azione che sconfinano dal puro istinto e dalla pulsionalità, il cui obiettivo è soltanto sfogarsi, e mi portano a poter scegliere come esprimere ciò che provo, quale modalità usare.
Tutto ciò ci serve a capire che le emozioni non sono così completamente fuori dalla nostra gestione, come sono portati a credere coloro che per la propria storia evolutiva e per il proprio stile di personalità si sentono del tutto impotenti di fronte al proprio e altrui mondo affettivo. Esiste senz’altro un percorso di crescita e maturazione emotiva-psichica innanzi tutto cronologica e fisiologica che deve fare il suo corso, ma poi esiste anche un’altra strada, quella più consapevole e frutto di una scelta, che vede la persona impegnarsi nella conoscenza e nell’accettazione di sé, come diceva Socrate nel “conosci te stesso”[3].
Le emozioni, la nostra parte emotiva, è per noi una ricchezza, una sorgente di idee e sentimenti, una sorgente di energia che dobbiamo solo imparare a conoscere e ad usare. Tutta la nostra esistenza è intrisa di emozioni: il lavoro, i rapporti con le persone care, le relazioni di amicizia, la nostra vita spirituale.
E’ importante raggiungere l’autoconsapevolezza delle proprie reazioni e imparare a canalizzare quest’energia che ne viene verso i propri ideali, adoperando quindi sia la mente razionale sia la mente emotiva, così solo possiamo raggiungere una buona integrazione di questi due aspetti umani e vivere con un senso di stabilità interna e di equilibrio.
Daniel Goleman Intelligenza emotiva ediz. Rizzoli La neocorteccia è la parte del cervello di formazione più recente e si ritiene sia la sede delle funzioni dell’ apprendimento, della memoria e del linguaggio. “Conosci te stesso” era il monito scolpito sull’architrave del tempio di Delfi a ricordare una verità basilare che ogni uomo, desideroso di distinguersi in mezzo al tutto il creato, deve tenere presente come regola minima di vita.
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