Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

FESTE E DEPRESSIONE

di Gabriella Ciampi psicologa psicoterapeuta – 15/01/2014-  (Livello 2 su 5)

Spesso ci chiediamo come mai durante le feste natalizie abbiamo momenti di malinconia che sembrano nascere dal nulla e stonano con il clima di allegria e gioia che vediamo intorno a noi. Per qualcuno questa malinconia dura per tutto il periodo  delle feste ed assume una pesantezza particolarmente grave, spingendo a vere crisi depressive. Non è casuale l’aumento di ricoveri e di suicidi sotto le feste.

 

In effetti succede che  proprio nel periodo più buio dell’anno, cioè nei mesi invernali (sappiamo che la mancanza di luce favorisce la tristezza), viviamo lo stress che arriva con il Natale e che comporta lo sconvolgimento dei nostri ritmi quotidiani. C’è l’ansia dei regali, delle visite e dei pranzi con la parentela, magari con quei parenti con cui non si va per niente d’accordo; c’è l’interruzione dal lavoro e i cambiamenti di orari, di dieta e di organizzazione familiare. Una specie di scombussolamento e alterazione generale del nostro ritmo e stile di vita che dura diversi giorni.

Viene detta “depressione natalizia” o Christmas blues ; Freud aveva già a suo tempo individuato una “REAZIONE DA ANNIVERSARIO” osservando che alcune ricorrenze fanno emergere in certe persone delle emozioni incongruenti con la festa, non in accordo con il clima generale; probabilmente sentimenti legati più ad eventi passati che al momento e alla situazione presente.

I sintomi sono cefalea, tristezza, inappetenza, apatia, agitazione o ansia, insonnia. Viene una forte malinconia che si accentua quanto più intorno vediamo allegria; si arriva quasi ad un senso di colpa per non sentirsi altrettanto gioiosi, e ci si sente soli ed isolati dal resto del mondo.

In realtà quello che percepiamo è una non corrispondenza tra ciò che sentiamo dentro e quello che ci viene proposto dall’esterno. Forse queste feste ci riportano con il ricordo a qualcuno che non c’è più, forse siamo troppo presi dai nostri problemi  piuttosto che dal voler festeggiare con pranzi e regali. Ci sentiamo stanchi e pressati da qualcosa che sembra imposto, una specie di felicità imposta e dettata dagli altri – un obbligo sociale -  che non trova un’origine nella nostra interiorità.

Inoltre il Natale porta anche con sé la fine dell’anno che, come sappiamo, ci risuona come “momento di bilancio”. E’ sempre un momento della verità difficile in cui esaminiamo il passato recente, l’anno appena concluso, e ci prepariamo  a vivere l’anno che inizia, sentendoci chiamati ad impegnarci con propositi e progetti, cosa non sempre piacevole soprattutto se viviamo  in condizioni critiche croniche.

COME AFFRONTARE QUESTE GIORNATE?

Abbiamo capito che il contesto ci mette in una condizione favorevole alla malinconia, quasi stimolando in noi ricordi tristi e pensieri negativi. Possiamo fare diverse cose per reagire a questo:

1 – usciamo, stiamo fuori casa, dedichiamoci alle attività che amiamo , a quelle cose che spesso trascuriamo per mancanza di tempo libero (mostre, cinema, giardini, centro storico, ecc), e facciamo movimento fisico nel verde

2- condividiamo le nostre sensazioni e riflessioni con altri, con un amico/a, e probabilmente scopriremo che sono pensieri comuni e questo ci farà sentire meno soli e compresi

3- non fingiamo, non simuliamo ciò che non proviamo. Parte dello stress è causato dal “far finta”; cerchiamo di essere naturali e a nostro agio sentendoci in diritto di pensare o provare sensazioni personali.

4 – ritagliamoci uno spazio fisico di libertà , qualche ora per staccarci da quello che ci pesa e che sentiamo come imposto, uno spazio dove ritrovare il nostro ritmo naturale

5 -  facciamoci un regalo personale, anche piccolo ma che sia un gesto di attenzione verso noi stessi, per non sentirci schiacciati dal meccanismo.

5- infine usiamo questo momento di crisi e di critica per capire meglio quello che pensiamo e proviamo, cosa ci fa star male e ci infastidisce, ed anche cosa significa il Natale per noi. Approfittiamo per fare una riflessione su questa festa e stabilire quale senso ha e come ci piacerebbe viverla.

Possiamo pensare di dare inizio ad un nuovo modo di festeggiarlo sia rinnovando e rivitalizzandone il significato religioso, sia uscendo fuori dal consumismo e dall’obbligo sociale cambiando i nostri comportamenti. Per esempio possiamo cominciare a fare regali diversi acquistando oggetti dalle associazioni no profit o regalando alimenti del mercato equo e solidale oppure creando doni che trasmettano un messaggio...

Quello che spesso ci manca è la percezione del potere di scelta e di azione, come se avessimo perso la capacità decisionale, come se non potessimo più scegliere per noi stessi; ci sentiamo spersonalizzati, ciò che facciamo non ci rappresenta.

Proviamo a cambiare il copione nel modo più bello per noi, magari coinvolgendo la nostra famiglia o chi abbiamo vicino, scegliendo insieme come vivere questi giorni di vacanza e di festa in un modo che faccia sentire ognuno protagonista e non una comparsa.

 

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