Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

COSCIENZA E RELIGIONE

Da: AZIONI E REAZIONI: PARLIAMO DI COME CI COMPORTIAMO

 di Gabriella Ciampi psicologa psicoterapeuta – 27/6/2014-  (Livello 4 su 5)

 

 

 

In psicologia si usa spesso il simbolo dell’albero per rappresentare la persona: come un albero un individuo cresce, si sviluppa in profondità sviluppando radici che lo rendono saldo e resistente e si espande  in altezza con una chioma più o meno rigogliosa,  espressione della propria vitalità, creatività, apertura mentale.

Come un albero l’uomo vive, ha una linfa interna che lo nutre, prende energie dall’ambiente; si piega al vento degli avvenimenti, resiste alle tempeste della vita, fiorisce in certi momenti e in altri periodi più difficili perde la sua bellezza. Nasce cresce invecchia, ma ha una caratteristica essenziale che lo allontana dall’essere una pianta: ha una coscienza.

Si possono dire molte e diverse cose sulla coscienza, su come nasce e come si sviluppa; ora vogliamo considerare un aspetto particolare di questo argomento, il conflitto interno che a volte viviamo quando ci sentiamo in colpa per dei comportamenti che mettiamo in atto.

Io darò soltanto alcuni sintetici spunti che ciascuno potrà approfondire come vuole. Cercherò,  come a volte provo a fare, di trovare un nesso tra l’ambito psicologico e quello religioso (1).

LA COSCIENZA PSICOLOGICA E LA COSCIENZA MORALE

La coscienza è una dimensione dell’uomo ed in essa si racchiude la consapevolezza di sé, delle proprie azioni e dei propri sentimenti.  La sua funziona interessa tutta la persona, tutti gli aspetti dell’esistere e del sentire.

La coscienza psicologica è in pratica l’essere “presenti a se stesso”,  è un’autoconsapevolezza per cui la persona  sa e si rende conto di ciò che pensa, sente, percepisce, elabora, ricorda; c’è quindi un aspetto molto attivo di elaborazione e riflessione interna.

Se a questo tipo di coscienza si unisce un sistema di valori con cui distinguere il bene e il male,   ne viene una coscienza morale; possiamo considerarla una maturazione, un’evoluzione della coscienza e della persona. La coscienza morale porta con sé il giudizio sulle proprie azioni e sarà come una voce interna che giudica, condanna, approva o loda.

Ovviamente tutto questo subisce l’influsso dell’educazione, della cultura, dell’ambiente e delle scelte personali fatte.

IL SENSO DI COLPA

Il sentimento di colpa nasce dalla coscienza morale quando, dopo un’azione o un pensiero, sentiamo di essere in contraddizione rispetto a una nostra norma morale (esterna o interna) che ci dice cosa è giusto e bene fare.

Può accadere che pur credendo fermamente nella legge morale ci ritroviamo ad agire trasgredendola, ed è normale provare in questo caso un senso di colpa in quanto è segno del riconoscimento di essere autore di una azione che si ritiene sbagliata. E’ patologico se si prova un senso di colpa che non si basa su uno stato reale di “colpevolezza”, cioè se non si è compiuta alcuna azione sbagliata o se non si è responsabili dell’azione commessa o  ci  si sente più colpevoli del normale.

·         Come valutare il senso di colpa?

Il sentimento di colpa ha una funzione importante, quella di far emergere ciò che nel nostro agire ci appare come sbagliato rispetto ad un criterio, quindi ci mette davanti alle nostre contraddizioni e debolezze. Possiamo prendere spunto da questo sentimento per approfondire la conoscenza di noi stessi e  cercare di migliorare in coerenza rispetto ai nostri valori. Non basta sentirsi in colpa, occorre procedere in un lavoro di ricerca in noi stessi nella scoperta del comportamento giusto da mettere in atto che ci faccia sentire di essere in sintonia con il nostro sistema morale. Solo a questo punto il senso di colpa ha svolto il suo compito altrimenti è perfettamente inutile.

LA COSCIENZA MORALE  E LA LIBERTA’ DI AZIONE

Riconoscere la propria coscienza morale significa avere una responsabilità morale rispetto a se stessi e agli altri. Ma la responsabilità c’è dove c’è la libertà di azione e dove la persona, nella libertà di scelta, ha capacità di discernimento sapendo giudicare, prevedere e scegliere tra il bene e il male.

Fino alla fase adolescenziale (circa 15-16 anni) ancora non è chiaro né definito il mondo dei valori e nemmeno il proprio sistema  etico interiorizzato. Nella tarda adolescenza (fino ai 25 anni circa) comincia a delinearsi con precisione un sistema di valori che avrà bisogno ancora di anni per portare ad una piena maturità morale. Nel corso della vita di una persona ci sarà una continua elaborazione e sollecitazione della coscienza morale proprio grazie alla libertà in cui è giusto muoversi per esercitare la propria responsabilità.

E IL DISCORSO RELIGIOSO ?

La religione si innesta sulla coscienza morale. In particolare il cristiano avrà una coscienza morale arricchita e caratterizzata dai contenuti trasmessi da Gesù Cristo; la sua fede gli offrirà un modo specifico di percepire, comprendere e interpretare le situazioni, e colorerà tutti i vari livelli dell’esistenza prendendosi la responsabilità delle proprie libere scelte.

Rimane il concetto di libertà di scelta che in questo caso apre a un continuo dialogo tra l’uomo e Dio.

E’ importante cercare di mantenere la consapevolezza della nostra natura umana e di accettare i nostri impulsi e desideri; non dobbiamo sforzarci di sopprimerli e basta, oppure di limitarli  (cosa che prima o poi porta alla degenerazione) ma possiamo riconoscerli ed esprimerli alla luce e in coerenza con ciò in cui crediamo. Questo è il costante impegno del credente consapevole e maturo, cercare cioè sempre l’equilibrio e l’armonia tra l’espressione della propria natura e dei propri desideri (impulsi, pulsioni) e la propria coscienza morale/religiosa in cui crede profondamente, in un continuo aggiustamento e perfezionamento senza fine.

Come studiosa della psicologia della religione (che si occupa degli aspetti psicologici dell’atteggiamento religioso), non posso e non voglio entrare nel campo  teologico; troveremo comunque occasioni per approfondire l’aspetto psicologico su questi argomenti.


 

NOTE

(1) Ho tratto alcuni concetti da due fonti trovate sul web:

a) “L'aspetto psicologico della coscienza morale”   Nazario Giordani

b) http://www.corsodireligione.it/

 

 

 

 Correlazioni di tipo cristiano

 

LA COSCIENZA CRISTIANA - Di Renzo Ronca – 21-12-14-h.10,30 - (Livello 2 su 5)

 

COME TROVARE UN SANO EQUILIBRIO PER CHI E' CREDENTE  - di Renzo Ronca - (Livello 4 su 5)

 

 

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